And Tomorrow the Entire World
Come si previene la nuova ondata di odio, razzismo e violenza che sta crescendo in una Germania che sembra avere la memoria corta?
Possono bastare proteste, torte in faccia, raccolte fondi o per forza di cose si deve passare la barricata, colpire con la violenza per farsi sentire?
Cerca di rispondere a questa domanda And tomorrow the entire world, partendo da Luisa che entra in un collettivo che lavora per aiutare gli immigrati, schierarndosi contro quei politici populisti che cavalcano l'odio.
Inizialmente pacifista, la benestante Luisa si lascia affascinare dal bel Alfa e per far colpo si di lui, per assecondare i suoi ideali, lo affianca nelle azioni più violente e dirompenti. Completa il triangolo un taciturno hacker a formare una frangia di quel collettivo che mette tutti nei guai.
Ufficialmente, Julia von Heinz non si schiera, ma nel mostrarci e nel farci sentire l'odio dei fascisti, il sangue che versano e le canzoni che cantano, si capisce bene che la sua lotta sta dalla parte giusta.
Le scelte e le azioni di Alfa appaiono ugualmente discutibili d'altro canto, ponendo domande e riflessioni tutt'altro che banali.
Aiutato a diffondere il suo messaggio da un cast di giovani e bellissimi in cui spiccano Noah Saavedra e Mala Emde, il film gioca bene le sue carte con una storia d'amore che cresce e sa emozionare, con una colonna sonora altrettanto giovane e giusta da ricercare e riascoltare.
Veloce ed immediato, schierato ma critico, And tomorrow the entire world è il mio colpo al cuore di questa Mostra.
Fino adesso.
Nuevo Orden
Che succede quando questi si ribellano e seminano terrore, sangue, mattanze?
Una vera rivoluzione, come la Storia ci ha raccontato, può durare e portare a cambiamenti?
Inizia tutto nello sfarzoso matrimonio di una giovane rampolla, si beve buon vino, gli invitati portano buste che grondano denaro, gira droga e le apparenze sono quelle che più contano.
Fuori, nel mentre, impazzano le proteste.
Vernice verde entra in scena, da tubature dell'acqua come un presagio, da manifestanti che irrompono e iniziano a colpire senza rimorsi.
Ma la giovane sposa da tutto questo è già scappata, desiderosa di "fare la cosa giusta" (aiutare la moglie di un ex impiegato), quella che sembra a noi la sua salvezza diventa in realtà la sua peggior decisione.
Finisce sequestrata e torturata, in attesa di un riscatto via via sempre più oneroso da pagare.
Tremendo nel suo mostrare la violenza in atto, Nuevo Orden sa come catturare, in una prima parte fatta di ipocrisie migliore di una seconda in cui il tempo sembra scorrere veloce e una soluzione non si sa predire.
Il finale spietato arriva a sorpresa, e sembra una denuncia di un futuro o di un presente tutt'altro che lontani.
A vincere sono sempre gli stessi, qualche martire è messo in conto da sacrificare.
La regia di Michel Franco sa come prendere e in cosa soffermarsi, mostrando continuamente due realtà diverse che devono scontrarsi.
Lo scontro in questione che potrebbe succedere oggi o essere successo ieri, mette in discussione pure la verità.
Lasciando amaramente a rivalutarla.
Run Hide Fight
Anche al cinema.
Arriva così, senza che ce ne fosse davvero bisogno, un altro film che mette in scena una scuola sotto sequestro, con il solito studente outsider a seminare panico e sangue.
In cosa si differenzia dagli altri Run Hide Fight?
Non nello stile, come era stato Elephant, ma nel far emergere da questa tragedia, una nuova eroina.
Bionda e in canotta bianca come conviene, Zoe con i suoi fantasmi del passato, si oppone a Tristan, il geniale, catalizzatore Tristan, che tutto ha progettato nei minimi dettagli, tre passi avanti rispetto alla polizia, che si gode il successo del suo live in streaming.
Non aveva messo in conto Zoe, cresciuta da un padre militare ed abituata quindi alla guerra.
Troppo?
Ovviamente si.
Ma non abbastanza perché dentro ci si mette pure una storia d'amore che hai tempi e i modi sbagliati rispetto al resto del ritmo.
Il problema di Run Hide Fight, oltre il suo non essere necessario e quasi troppo glorificante verso i cattivi o verso i buoni che sia, sono i dialoghi.
Quando si parla si affonda in frasi fatte, in cliché dal dubbio gusto.
Quando invece si lascia andare l'azione, si resta catturati e coinvolti, come stessimo guardando un incidente stradale.
Isabel May è una protagonista quasi troppo tipica per esserlo, ennesima mini clone di Jennifer Lawrence, mentre a farsi ricordare sarà Eli Brown, che ha il pregio migliore di ricordare Anton Yelchin.
C'è una nuova Jennifer Lawrence in circolazione, e io non ne sapevo niente? °___°
RispondiEliminaEli Brown l'ho visto in Pretty Little Liars: Perfectionists e non mi sembra proprio un fenomeno... :) Ma magari nel reboot di Gossip Girl mi smentirà.
And Tomorrow the Entire World sembra notevole. Spero arrivi anche al di fuori del circuito dei festivals...
Il tedesco è decisamente pane per i tuoi denti, musica e attori lo rendono cannibale al 100%.
EliminaRun Hide Fight si lascia guardare senza essere memorabile, ma potresti trovare una nuova cotta e una nuova eroina da tifare.
Il complimento migliore per Eli Brown è essere molto simile nell'aspetto e nella recitazione a Anton Yelchin qui, ovviamente in PLL me lo sono perso :)