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6 settembre 2020

Venezia 77 - Mainstream

Gia Coppola aveva esordito proprio a Venezia qualche anno fa con una piccola, acerba perla come Palo Alto.
Torna con la sua opera seconda e ritrovi una regista matura, capace, piena di stile che inquadra un momento e una tendenza parlandone senza risultare né spocchiosa né banale.
Mainstream cerca di fare luce sugli influencers e il loro mondo.


Lo fa attraverso gli occhi di Frankie, sola e orfana di padre, sopravvive in una Los Angeles degradata come cameriera in un bar per maghi.
Il suo sogno? Sfondare.
Aumentare like e visualizzazioni del suo canale YouTube.
Trova il soggetto ideale in Link, giovane scapestrato, anticonformista e anticonvenzionale che non ha un telefono, non ha filtri, parla, balla, la conquista.
Diventa il suo soggetto, il suo progetto da plasmare andando a colpire quel mondo pieno di ipocrisia e falsità dall'interno.
Frankie gira, l'amico che vorrebbe essere di più Jake scrive, Link ha libertà di eccedere, improvvisare, scatenarsi.
Un vero uragano che conquista la rete e che la rete prende in giro, con numeri da capogiro.
Ma che succede quando il gioco diventa più grande, si fa serio, ha delle conseguenza?
Quando Link smette di essere l'anticonformista che si crede e... si conforma?


Il film gioca tutto con filtri e gif, con uno stile fresco, pop, giovane e spensierato.
Ma ha tanta profondità dentro.
Resa da una Maya Hawke splendida e splendente, da un romantico Nat Wolff e soprattutto da un Andrew Garfield scatenato, un Robin Williams senza morale e senza filtri, bello e impossibile da tenere a freno.
La colonna sonora è quella indie e quella giusta, pure romantica a fare da ciliegina sulla torta ad un film che regala momenti epici e indimenticabile, un personaggio da inconicirar come No-One-Special.
Mainstream conferma il talento che scorre forte nella famiglia Coppola.


4 commenti:

  1. Di Palo Alto ho ricordi terribili. Lo avevo odiato un sacco.
    Questo, complice il bel duo, mi ispira di più.
    Sperando, come da titolo, che sia più mainstream della radical-chiccata precedente, per me indigeribile!

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    Risposte
    1. Metti anche un trio, visto il bravo e simpatico Nat Wolff che compone pure una bellissima canzone per il film.
      Palo Alto mi era piaciuto, questo è però più maturo e allo stesso tempo giovanile: pop ma con i suoi momenti di profondità.

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