Pagine

4 novembre 2020

Dean

Andiamo al Cinema su Netflix

Chi è Demetri Martin?
È lui:


Demetri Martin è un comico, uno stand-up comedian, un attore e un illustratore.
Capace di disegnetti buffi raccolti in libri buffi come questo:


Nel 2016 ha esordito alla regia e pure alla sceneggiatura, in un film che lo vede protagonista, in una storia che è autobiografica.
Il film s'intitola



Di cosa parla Dean?
Della morte.



Meglio, dell'elaborazione di un lutto.
Quello che nella vita reale Demetri ha dovuto affrontare dopo che il padre è stato stroncato dal cancro e la madre si è ammalata di Alzheimer.
Quello che nel film il protagonista Dean e il padre devono accettare ora che la rispettiva madre e moglie non c'è più.
Se quel padre decide di vendere una casa piena di ricordi e dolori, Dean fugge da questa decisione, fugge pure da una relazione seria e stabile, morta forse da tempo.


Scappa, e dalla New York umana in cui è cresciuto finisce nella straniante Los Angeles.
Qui incontra ex compagne di college ora aspiranti attrici in cerca di successo, ritrova un vecchio amico che va per club e ha un gatto, ma incontra soprattutto lei.
Nicky.
Si vedono, si piacciono, si frequentano in posti strani.
Corrono veloci. 
O forse no.
Forse pure questa è un'altra fuga per Dean che si sente un fallito, addolorato, che guarda con un pizzico d'invidia quel suo migliore amico che si è sposato e che ha un lavoro redditizio.
Lui?
È bloccato.
In tutti i sensi.
Ed essere lontano da casa non fa che ricordarglielo.


Di film sull'elaborazione del lutto è ormai satura la filmografia mondiale.
Ma noi, lo siamo davvero?
No.
Perché se la cara vecchia morte è sempre lì, da lei non si può sfuggire, con lei dobbiamo fare i conti, contano i modi in cui l'elaborazione avviene. 
Si racconta.
Demetri Martin sceglie la via indie.
La più indie possibile, quasi.
Alternando e infarcendo il suo film con i suoi disegni, carichi di ironia ma ovviamente di significato, con la soffusa colonna sonora di Mark Noseworthy e regalando immagini come questa:


Arrivato con estremo ritardo su Netflix (ha vinto il Tribeca nel 2016), Dean è quel film dolceamaro che può fare la differenza in queste giornate amare.
Se il disincantato Martin ha il volto che buca lo schermo (nessun riferimento al suo importante naso greco), Gillian Jacobs è l'adorabile indecisa che già si conosce, Kevin Kline è il vedovo tenero e fragile che si è felici di ritrovare.


Composto da scene e scenette che non sempre si accordano fra loro, Dean ha il suo filo comune, ha soprattutto la sua importanza.


Voto: ☕☕☕☕/5

3 commenti:

  1. Martín ha fatto un film? Mi è sempre piaciuto come stand up comedian, cercherò di vedere questo film ora che so che esiste! Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È arrivato zitto zitto su Netflix con 4 anni di ritardo. Io proprio non lo conoscevo, ma ora sono curiosa di scoprirlo su un palco.

      Elimina
    2. Ha un umorismo surreale davvero ipnotico!

      Elimina