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9 novembre 2020

Il Lunedì Leggo - Harry Potter e la Pietra Filosofale di J.K. Rowling

Ricordo ancora quando mi è stato regalato.
La mia non era una famiglia che faceva troppi regali al di fuori del Natale e del compleanno, motivo per cui il ricordo è così vivido.
Ma mamma era iscritta a quei Club del Libro che andavano tanto negli anni '90-primi 2000, quelli che richiedevano un minimo di ordini all'anno, e per arrivare a coprire quella quota, e lo ordinò per me: Harry Potter e la pietra filosofale, un romanzo che veniva elogiato nel dépliant/catalogo, di cui si iniziava a parlare.
Con la consegna, guardai quella copertina con del sospetto: chi era quel maghetto con gli occhiali spessi, una scacchiera davanti e un topo al fianco?
Titubante, lo inizia.
E lo divorai.


Entrai in un mondo nuovo, pieno di magia, di parole mai sentite e in codice, di babbani, di quidditch, di un castello che va da sé avrei voluto fosse la mia scuola.
La contentezza, poi, di sapere che ci sarebbe stato un seguito.
Ma, come ogni bella storia, c'è un ma.
Il seguito, La camera dei Segreti, arrivò, e lo divorai altrettanto velocemente.
Ma (eccoci al punto) arrivò pure un successo mondiale, e io che ero snob, che ero entrata alle medie e da snob mi comportavo, non potevo farmi piacere una cosa tanto alla moda!
Potevo finirla lì, potevo pure prestare quel primo romanzo a una compagna di classe, e lasciare che se lo tenesse senza mai più restituirmelo.
(Ferita che in realtà sanguina ancora)


Ora, qualche anno fa, ho voluto recuperare.
Partendo dal cinema.
Andandomi a vedere per la prima volta tutti e otto i film della saga che sono stati un altro fenomeno da cui mi sono tenuta alla larga, godendomeli perché se una cosa decido che non mi interessa, evito pure di farmi spoilerare sviluppi e colpi di scena della trama.
Ho aspettato qualche anno (quattro, per la precisione), ho aspettato che i ricordi si facessero vaghi, che il giovine mi regalasse il cofanetto per il compleanno, un cofanetto con la nuova traduzione, in cui Neville non è più Paciock ma Longbottom, in cui Tassorosso è Tassofrasso, in una versione riveduta e corretta con il senno del poi.
E ora eccomi qua, a passare le prossime 7 settimane in compagnia di Harry, di Ron, di Hermione e tutti gli altri.


... E che bello ritrovarli ancora ignari del loro destino, ancora lì a scoprire Hogwarts e tutto il mondo della magia, ancora giovanissimi e imberbi!
Mi ci sono sentita così pure io, ad aprire e a rileggere quella prima pagina che avevo letto ormai 22 anni fa (VENTIDUE!).
E ancora una volta, il resto delle pagine le ho divorate.
In appena un weekend, curiosa di saperne di più, di riscoprire tutto, incantata dalla bravura della Rowling quando se ne sta lontana dalle polemiche e facilitata da uno stile che è ovviamente adatto anche ai più piccoli. 
Si corre veloci, in questa prima tappa, si presentano Harry e i suoi odiosi parenti, ci si innamora di quell'omaccione di Hagrid, ci si commuove per la saggezza di Silente in quel finale in cui qualche lacrima la si versa... 
Sì, Hermione irrita tanto quanto irrita Ron, Ron è un adorabile pasticcione di cui potrei pure innamorarmi, Draco meriterebbe sberle a non finire e quanta pena si prova per Neville e quanta malinconia sa suscitare lo Specchio delle Emarb!
Se non ricordavo quell'inizio misterioso, quel gatto attento, quella moto rombante, quel cestino lasciato alla prota del numero 4 di Privet Drive, una cosa ricordavo bene della prima lettura: il momento dello smistamento nelle Casate.
Ricordavo la suspense, la tensione, la paura di Harry a non voler finire fra i Serpeverde e la simpatia che mi facevano i Tassorosso, pardon, frasso. Questa volta la tensione è stata simile ma il passaggio più veloce e indolore, tanto che ho voluto provarlo su di me, grazie al test ufficiale che ha decretato me una Corvonero e il giovine un Grifondoro. 


Poi, ovviamente, batte forte il cuore tra partite di Quiddich e avventure notturne che portano a una sfida finale in cui lo schema elementare viene al pettine.
Come in The Millionaire, ogni prova, ogni regalo e ogni lezione, acquista qui un suo senso.
Ma va bene così, visto il potere incantatorio che il libro ha, vista la capacità descrittiva che fa davvero vedere ogni angolo e negozio di Diagon Alley, ogni studente e studentello di Hogwarts.
Forse qualche avventura secondaria poteva essere evitata, anche se si incastra nello schema generale, forse quel finale sospeso in stazione poteva essere migliore, ma ora sono già pronta ad aprire una nuova copertina, un secondo volume per non dover smettere di riprovare certe belle emozioni.
Che bel viaggio nel passato -ma pure nel futuro- che mi aspetta!

8 commenti:

  1. Pensa che a me avevano regalato, quando ancora nessuno conosceva Harry Potter... il SECONDO volume.
    Ma porca putrella.
    Me l'ero letta, lo avevo amato, sono diventata una fan sfegatata.

    Sono parecchi anni ormai che non rileggo la saga, purtroppo il mio tempo è quello che è e preferisco concentrarmi sulle nuove uscite. Anche perché nel frattempo la Rowling, pur con tutti i suoi orribili difetti di donna da prendere a schiaffi da mane a sera, mi ha regalato Cormoran Strike e quello è diventato un altro pezzo di cuore.

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    1. Certo che, non si erano informati? Il libraio non li aveva avvisati? Per fortuna essendo già a buon punto del terzo, ho notato quanto la Rowling (bei tempi quelli senza social in cui sfogare ogni opinione non richiesta!) riprenda bene il filo dei discorsi anche per chi arriva senza precedenti.

      Cormoran Strike non lo avevo mai sentito, ignorante che non sono altro, ma la storia di quel Cuculo sotto pseudonimo me la ricordavo. Magari un prossimo anno lo metto come altra saga da recuperare, in questo caso arriverei meno in ritardo ;)

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  2. Anche io sono un Ravenclaw! :--D

    Che saga strepitosa... Divorati i libri, poi ho guardato anche i film, ma non c'è niente come immergersi di nuovo nelle pagine scritte dalla Rowling!

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    1. Me lo dovevo, alla me bambina incantata, alla me di 4 anni fa in preda all'entusiasmo per i film.

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  3. Ero in piena fase "Signore degli Anelli" quando inziarono a dirmi di leggere Harry Potter assolutamente. Non volevo saperne: elfi domestici, ma scherziamo? Non riuscivo proprio a vedermi Legolas che preparava il tè... Però mi sono fatta convincere e ho letto tutto quanto (passando dopo due o tre libri alla lingua inglese perché le traduzioni di allora erano terribili) mettendomi in pari. All'uscita del sesto libro ero a Londra e ho partecipato all'entusiasmo collettivo. Poi magari l'ultimo libro, così lungo e pieno di pare adolescenziali, non era perfetto, ma nel complesso mi è piaciuto molto leggere la saga. Grazie per aver condiviso la tua esperienza!
    P.S. Sono una Slytherin...

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    1. Bisogna stare attenti con te, allora...
      Ti invidio tantissimo l'attesa a Londra, ricordo come anche le libreria vicine facessero le aperture/evento a mezzanotte per le nuove uscite. Aver perso quella magia rimane un gran rimpianto, maledetta snob che era in me!

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  4. Se parliamo di saghe, a me era stato regalato Le Due Tigri di Salgari che sarà il quarto episodio di Sandokan. Ma poi mi sono scoperto tutti gli altri😀

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    1. Sandokan non credo faccia per me... ma nel futuro (lontano, visto il tempo tiranno) ho in progetto un'immersione di Sherlock Holmes.
      Ora mi godrò fino a Natale Harry e i suoi amici :)

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