7 dicembre 2020

Il Lunedì Leggo - Harry Potter e l'Ordine della Fenice di J.K. Rowling

Mi devo mettere nei panni di Silente, come lui è l'età che mi frega. 
Un'età che mi fa giudicare gli adolescenti per le loro paturnie… adolescenziali.
Non è stato facile leggere questo quinto capitolo, il più corposo, con un Harry odioso come non mai.
Sbotta, si arrabbia, vorrebbe vendicarsi, non ascolta, rimugina e sbaglia.
Di continuo.
E va bene, non è facile essere lui, essere sempre al centro dell'attenzione, doversi sorbire le occhiatacce, i commentini, gli articoli di giornale e i rimproveri non solo di Piton, ma pure della Umbridge ora.
Ok, non è facile dover subire ancora e ancora le angherie di Malfoy, ma dopo 5 anni ci si aspetta che un po' di sale in zucca gli sia entrato. 
Invece no.
Poco può la saggia Hermione nel tentare di fermarlo, calmarlo, dirgli che non è certo contro lei e Ron che vale la pena urlare, che si sta facendo odiosamente acido pure per loro.
No.
E che dire dei tanti errori che Harry commette?
Di un pacchetto dato esclusivamente per comunicare che viene dimenticato, un ultimo membro dell'Ordine della Fenice che non viene in mente di contattare, di incubi che non possono essere veri?
Viene poi da chiedersi: se quel Codaliscia non fosse stato risparmiato, tutto sarebbe potuto finire senza ulteriori spargimenti di sangue? 
Probabile, ma tant'è.
Ormai siamo in ballo, e balliamo


E lì dove si sperava che l'inizio avesse davvero inizio, con quel capitolo finale del Calice di Fuoco a sottolinearlo, veniamo invece ricatapultati nella noiosa e perfetta Privet Drive, dove poco accade, dove Dudley spadroneggia, dove Harry non ha alcun contatto con il mondo dei maghi.
Che poi, voglio dire: ti annoi? Non ti passa niente e aspetti solo notizie che La Gazzetta del Profeta non stampa in prima pagina? E sfoglialo comunque quel giornale, leggiti gli altri articoli così non deve essere Hermione a farti capire com'è che a scuola ti odiano tutti!
Ma a scuola Harry rischia di non tornare: uso improprio di magia, anche se per salvarsi la vita.
E il Ministero della Magia mostra da subito le sue carte: contro Silente, contro la sua fondata ma senza prove certezza che Colui-che-non-si-può-nominare è tornato. Meglio tagliare le gambe a tutti, espellere Harry e se possibile, infiltrare il Ministero ad Hogwarts concedendo sempre più poteri alla perfida nuova insegnate di Difesa contro le Arti Oscure, fino all'Inquisizione e al licenziamento di Silente.
Sono tempi bui, sono tempi che fanno davvero innervosire. 

E l'ordine?
Cos'è quell'Ordine del titolo?
Quasi dimenticavo di parlarne.
Sono maghi esperti, Auror doppiogiochisti, famiglie intere pronte a stare dalla parte di Silente, a protegge Harry e cercare di fermare Voldermort.
Anche se, nomi già conosciuti a parte, solo Tonks resta ben impressa.
E la loro sede, nella vecchia casa dei Black che ispira solo freddezza e tetraggine.

Inutile dire che parte dei miei applausi sono tutti per i gemelli Weasley, folli, geniali, capaci di dar filo da torcere alla madre e alla Umbridge, e di farsi ben volere pure dai professori rimasti.
Il regno del terrore che si impone nella scuola mette i brividi. 
Ingiustizie dopo ingiustizie, decreto dopo decreto, viene da chiedersi come e quando tutto finirà.
E si aspetta con ansia il momento.
Quanto ci vorrà per togliere quel sorriso lezioso alla Umbridge?
La Rowling la descrive alla perfezione, sentiamo l'odio crescere e anche se Harry poteva controllarsi, poteva starsene zitto ed evitare di tirar pugni a Malfoy.... un po' lo capiamo.
Torniamo adolescenti come lui, con i bollori, il senso di non essere capiti, ascoltati, mai.
Pure in questo capitolo non mancano le paturnie adolescenziali, ma per Cho non si è mai fatto il tifo, e il suo comportamento, soprattutto il voltafaccia finale, poco lo si capisce.
Meglio invece concentrarsi su Ron, che resta il mio personaggio preferito assieme a Neville che nel suo tragico destino di spalla invisibile, so già che mi darà soddisfazioni più avanti.
In questo periodo di terrore però gli studi vanno avanti, e l'ansia per gli esami del G.U.F.O. fanno davvero tornare sui banchi si scuola.
Diciamolo, quanto è brava la Rowling a scrivere quando non scrive tweet senza senso?

Anche nella formazione dell'ES, la ribellione più pura possibile: un Esercito di Silente che si mette all'opera di nascosto per poi però non dimostrare appieno la sua forza contro i mangiamorte, in un finale ad alto tasso di adrenalina, con scontri a ripetizione e una conclusione tragica. 
Una tragica dipartita, che si fatica a mandare giù.
Bastava poco, bastava usare un po' di cervello, ascoltare Hermione, chiamare Piton… O che Silente parlasse.
I suoi panni ora stanno stretti, e si fatica a perdonarlo questo vecchio saggio che se ne sta zitto, non avverte, non comunica più.
Perché?
Bastava davvero poco, ripeto.
Bastava confidare, o perché no, distruggere: perché infatti conservare quella sfera? Solo come trappola? Beh, complimenti, si è rivelata a doppio taglio.

In questo corposo quinto capitolo in cui Harry è poco difendibile e l'atmosfera sempre più tesa e difficile da gestire con tutte le ingiustizie che incalzano, la nota positiva è data da una zia Petunia capace per la prima volta di suscitare un moto di simpatia, e con quel ritorno a Privet Drive a rendersi finalmente capibile e necessario.
Ma una seconda guerra è ora solo ai suoi inizi, ha già mietuto le prime vittime e Il principe mezzosangue chiama.

4 commenti:

  1. Harry è rabbioso e vendicativo, ma come poteva essere altrimenti?
    Orfano, maltrattato da dieci anni da zii orrendi e cugino bastardissimo, come poteva venir su gentile e controllato?
    Anzi io lo trovo anche troppo controllato.
    L'autrice è stata bravissima a delineare il carattere di Minerva e di Hermione. Molto poco realistica nel disegnare Harry.

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    1. C'hai ragione effettivamente. Diciamo che la Rowling facendoci sentire tutti i suoi risentimenti, la sua rabbia per non essere compreso e sempre frainteso, ce lo mette in buona luce.
      Ma con tutto quello che ha dovuto subire, altro che Draco!

      Minerva è indubbiamente fra i miei personaggi preferiti.

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  2. Non so perché, ma ai tempi questo era uno dei miei preferiti. Eppure ne ho scarsi ricordi oggi.

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    1. Più cupo e corposo, la rabbia che sa scatenare avrà avuto la meglio?
      Il terzo continua a non essere spodestato per me.

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