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24 febbraio 2021

I Care a Lot

Andiamo al Cinema su PrimeVideo

Che fine aveva fatto Rosamund Pike?
Attrice che sembrava la nuova stella dorata di Hollywood, capace di incantare e stregare con quel complesso ruolo di stratega in Gone Girl, di incastrare Ben Affleck e pure noi.
E poi?
E poi qualche filmino, qualche ruolo diverso, gran poca luce per una che ha rischiato di vincere l'Oscar.
Ora torna, e torna nel ruolo che più le si addice.
Quello della s****za, quello della cattiva senza alcuna morale, con un'etica tutta sua che guarda ai profitti personali e non bada certo a passare sopra vecchietti da rinchiudere per il suo tornaconto.
Un ruolo adatto per i suoi lineamenti duri, per il suo caschetto perfetto, per la faccia tosta che sa indossare.


Che fine fanno gli anziani che non sanno badare a se stessi in America?
Finiscono in case di cura costosissime, spesso da un giorno all'altro, spesso senza nemmeno che i parenti lo sappiano.
Basta essere soli, basta avere abbastanza denaro per destare interesse, basta finire nel giro di un medico compiacente che accetta tangenti da un tutore legale alla ricerca del prossimo anziano da spennare.
Viene dichiarato che la memoria inizia a vacillare, vivere da soli non è consigliato, i figli, con i sentimenti coinvolti, non hanno abbastanza lucidità per decidere, e in un niente questi anziani si ritrovano chiusi in un ospizio, senza più una casa o quegli averi diligentemente accumulati per anni, venduti da quel tutore per pagare le spese del ricovero e ovviamente se stesso.
Tutto a prova di legge, che mira a proteggere i più deboli ma lascia spazi di manovra legali per i più approfittatori di… beh, approfittarne.


Che fine hanno fatto i film di denuncia, quelli solidi, investigativi, con una loro etica?
Non sono certo da queste parti, perché pur partendo da uno spunto che si fa denuncia, il film di J Blakeson cambia presto strada, mettendo sul destino di Marla l'anziana che non era il caso di truffare, ricca sì, ma pure con un'identità segreta e soprattutto con parentele ben in alto.
Parentele che hanno il volto diabolico di Peter Dinklage, che non fa certo rimpiangere i tempi in cappa e spada, e che inizia presto a meditare vendetta.
Così, il film diventa un thriller in cui il vero cattivo è difficile da incasellare, non si salva nessuno e forse per il pubblico è meglio così.
Torture, fughe e vendette sono piatti che vengono serviti freddi come l'acqua o caldi come un incendio.
L'azione allora prende il posto delle invettive moraliste, un'azione piena di stile -e non parlo solo del reparto costumi da urlo con cui Rosamund Pike e Eiza Gonzalez sono agghindate (per non parlare di Chris Messina)-, di luci, colori e musiche giuste.
Certo, all'ennesimo colpo di scena e colpo di fortuna un leggero senso di pesantezza si sente, ma l'odio che si prova verso questi protagonisti e l'amore che ormai c'è verso un ritmo e una fotografia che vanno a braccetto in quanto a bellezza, rimettono nella giusta carreggiata.


Che fine ha fatto il karma?
Tranquilli, come sempre ha la meglio.
Arriva quando meno ce lo si aspetta, quando i giochi sembrano finiti, come una ciliegina sulla torta di per quel film folgorante che è I Care a Lot.

Voto: ☕☕/5

13 commenti:

  1. Concordo con te.
    Parte benissimo, a mio parere, è poi si perde in un prosieguo troppo rocambolesco e stupidino. Si salva nel finale.

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    1. Diciamo che all'ennesimo colpo di scena/di sopravvivenza mi sono ritrovata ad esclamare "ancora?", poi per fortuna finisce nel modo migliore e nell'insieme regge bene.

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  2. Mi hai davvero incuriosito, grazie!

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    1. Prego, quando sbuca un film niente male di questi tempi si deve spargere la voce.

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  3. Questo film mi è piaciuto un sacco, bravissima Rosamunde Pike, devono darle l'Oscar, se lo merita xD

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    1. Sarà difficile vista la concorrenza agguerrita e i film più impegnati della stagione, ma spero che la riporti nella giusta carreggiata di carriera.

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    1. Lo è, e in settimane povere di novità di punta può continuare a essere scoperto.

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  5. Per me a una certa vira in una sorta di femminismo spicciolo che rende il tutto più banale e schematico. Però lei è davvero fenomenale e anche solo per questo il film vale.

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    1. Diciamo che di cliché e di momenti esagerati ce ne sono, ma il tutto riesce comunque a funzionare in leggerezza e in profondità.

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  6. In genere questo genere di thriller "truffaldini" non mi fa impazzire, questo invece sì.
    La finalmente ricomparsa "gone girl" Rosamund Pike è bravissima, ma in generale tutto il cast fa faville. Anche se non so se ciò basterà per avere qualche nomination agli Oscar, visto che forse è troppo un film di genere.

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    1. Credo anch'io sia troppo di genere per arrivare agli Oscar anche perché la concorrenza femminile è parecchia quest'anno. Magari finisce nominato il costumista di Chris Messina :)

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  7. Mi è piaciuto, adoro Rosamunde Pike in questo film, all’inizio la odi poi una vera dura! 🙂🙂🙂

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