10 maggio 2021

Il Lunedì Leggo - Nove Racconti di J. D. Salinger

Come nascono le false notizie:
sei al liceo, sei già con il naso sui libri appena si può, affamata di quei classici, di culto, che non possono mancare a una lettrice come si deve.
Ovvio che ti imbatti nel Giovane Holden, e rimani catturata dalla sua aurea.
Presente il suo scrittore, J. D. Salinger?
Lui è un misantropo, ti dicono/capisci. Non ha più scritto un rigo, si è isolato nel suo paesino in riva al mare, toccato e scottato dal successo.
E chissà perché, non ti informi meglio, in tutti gli anni che passano nemmeno ti imbatti negli altri racconti che Salinger ha scritto, e resti convinta che con Holden è iniziato e finito tutto e altro di suo non puoi godere.

Succede però che una serie Netflix innocente, di quelle che probabilmente Salinger avrebbe giudicato zuccherosa fino all'essere stomachevole, cita in continuazione Franny e Zooey. Questa volta ti informi e resti folgorata: com'è che in 15 anni di questi altri libri di Salinger non ne hai mai sentito?
Com'è che amici, che spacciatori, che librai… no, che testa c'hai tu per prima per essertene rimasta nell'ignoranza così?
Ovviamente, ringrazi Dash, ringrazi Lily, e corri in libreria.
Ti accaparri non solo Franny e Zooey, ma anche le altre raccolte che in Italia sono state pubblicate, ti appassioni  di nuovo a Salinger, ti leggi per bene la sua pagina Wikipedia e dopo qualche mese, finalmente, lo trovi a farti a compagnia.
Ed è come tornare a casa.


Un giorno capirò anche com'è che la letteratura americana ha questo effetto su di me: posso stare in Italia quanto voglio, posso commuovermi, emozionarmi, tifare per un Baricco, per un Cognetti, ma è appena rimetto piede nella parte americana della mia biblioteca che sto meglio.
E infatti, questi nove racconti -anche se con i racconti ho un rapporto sempre difficile- hanno il respiro giusto, il mio.
Quello che sa di solidità, quello che immagino come il pulviscolo di polvere, illuminato dal sole che filtra da una tenda scostata.
L'ho resa bene, l'immagine che mi suscita?
Lo spero.

Perché è così per ognuno di questi 9 racconti, brevi e densi, più lunghi e descrittivi, in cui ci si presenta, qua e là, senza mai nominarne il cognome, la famiglia Glass che tornerà ancora fra le produzioni di Salinger.
C'è Seymour, tornato toccato dalla guerra a cui non basta una vacanza per stare meglio, nemmeno con la gentilezza di una bambina.
C'è un giovane pittore che cerca il suo posto nel mondo attraverso bugie più grandi di lui.
C'è un capo scout, che incanta i suoi discepoli con racconti tragici che si mescolano alla sua vita e che lasciano un segno su chi poi cresce.
Ci sono le chiacchiere delle donne delle pulizie, di giovani ragazze a cui sembra che la vita sia tutta lì, piangono amori passati, maledicono il tempo che passa.
Ci sono bambini che si arrabbiano e madri che che cercano di capirli nelle loro fughe, e ci sono bambini molto più intelligenti dei genitori, così tanto da far paura agli adulti.
E c'è una ragazzina che si finge più grande, che subisce il fascino dei soldati e che chiede come dono una storia squallida.

C'è un ritratto d'America che dalla guerra e per la guerra ancora soffre. A cui manca l'equilibrio, ricercato attraverso l'alcool o soluzioni più estreme.
C'è un ritratto quanto mai perfetto di figure femminile, con i loro pensieri, le loro menti, che sembrano ancora malinconicamente attuali e che immagini nello stesso fumoso universo di Mad Men.
E sembra di vederla, la polvere del tempo, posarsi lentamente, illuminata da un raggio di sole che filtra dalla finestra, aspettare me, aspettare le emozioni, quei battiti che calano e a volte saltano un colpo, di quando ti trovi davanti uno scrittore che sembra avere il tuo stesso respiro.

5 commenti:

  1. Il mio scrittore preferito di sempre e per sempre

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  2. Anche io ero rimasto convinto per un po' che avesse scritto soltanto Il giovane Holden. Poi per caso, in una libreria di quelle che piacerebbero a Dash & Lily, mi sono imbattuto in Franny e Zooey, e l'ho adorato. I nove racconti invece mi sa che mi mancano...

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    1. Anche le serie zuccherose di Netflix servono a qualcosa, nel mio caso.
      Questi Nove racconti sono consigliatissimi, dopo l'immersione in Calvino, avevo bisogno di qualcosa di così intenso.

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  3. È sempre bello scoprire qualcosa di nuovo del proprio autore preferito. Io vado in brodo di giuggiole ogni volta che esce una nuova raccolta dei racconti di Robert E. Howard.

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