Pagine

10 agosto 2021

Lisey's Story

Settimana Horror

Tremate, Tremate!
La Settimana Horror è tornata!
La settimana che avrà il suo apice domani sera alle ore 21.00 con l'immancabile, consueto appuntamento con La Notte Horror che infesta la blogosfera da un mese ormai.
Ma prima di addentrarci in film amarcord e in nuove produzioni da brividi, un salto nell'orrore lo volevo fare anche nel piccolo schermo.
E cosa meglio di una serie TV di Stephen King, mi sono detta?
Peccato mi fossi dimenticata di come le serie TV tratte dai romanzi del Re del brivido difficilmente siano all'altezza della sua scrittura.
Qui, però, avevo di che essere tentata…


Andiamo con un elenco?
E andiamo!

1. La serie è tratta dal romanzo preferito da Stephen King, Lisey's Story, dopo che lui stesso aveva espresso il desiderio che qualche piattaforma streaming lo producesse (lo ha fatto AppleTV+).

2. La serie l'ha sceneggiata Stephen King stesso, quindi se c'è qualcuno da incolpare questa volta è proprio lui.

3. A dirigere tutti e 10 gli episodi da un'ora è stato Pablo Larraìn. 
Mica uno a caso. 
Anzi, uno che non sa stare fermo, visto che a breve a Venezia lo vedremo con il suo ritratto di Diana Spencer.

4. Il cast della serie è da capogiro: capitanato da Julianne Moore, e poi Clive Owen, Dane DeHaan, Jennifer Jason Leigh e Michael Pitt.


Insomma, quello che mi si proponeva era un poker d'assi mica da poco.
Peccato che…
Andiamo con un altro elenco?
E andiamo!

1. Stephen King dimentica che la suggestione creata in un romanzo funziona perché sei già dentro la storia, qui se i dialoghi sono scarni, se i silenzi e l'atmosfera rarefatta la fanno da padrone, ci si annoia e basta. 

2. Soprattutto se a fine episodio ricapitoli quanto successo e lo fai con una frase appena.
Anzi, in realtà lo fai per la serie TV intera: Lisey, vedova di uno scrittore di successo, viene perseguitata da uno psicopatico fan dei lavori del marito che lei ricorda, assieme a quel mondo di fantasia che aveva creato dove trova il modo di neutralizzare la minaccia. L'aiutano le due sorelle, una delle quali in connessione con quel luogo.
Ecco, visto? Che ci voleva… 10 ore, davvero?


3. Pablo Larraìn fa il suo, ovvero si prostra alla narrazione dilatata di King e infarcisce la serie di scene poetiche e suggestive, cercando di movimentare un po' le cose giostrandosi fra più linee temporali, con un montaggio che però poco aiuta a rimanere incollati alla storia.

4. Julianne Moore tiene sulle spalle l'intera serie, e si vede. Ma risulta comunque più intensa del necessario, spesso eccessiva nel suo tormentarsi e nel suo ricordare. Molto meglio, comunque, di un attapirato Clive Owen con cui non sembra esserci chimica.
Se Jennifer Jason Leigh tiene le fila umane della storia, pure Dane DeHaan e Michael Pitt, gemelli diversi, sono chiamati ad essere strani, strani forti. Troppo strani? Sì.


Insomma, Lisey's Story non fa paura, e non riesce nemmeno a commuovere nel suo voler essere una storia di una vedova chiamata ad andare avanti.
Non ci fossero state quelle case storiche da capogiro, l'attenzione sarebbe crollata anche prima.
Trascinata stancamente per settimane, con un finale dove ci si ricorda di una certa caccia al tesoro e si fa un uso posticcio degli effetti speciali, qui viene da dire: meglio il libro. 
Anche senza averlo mai letto.


Grado di paura espresso in Leone Cane Fifone:
1 Leone su 5


11 commenti:

  1. No ho Apple. Faccio ancora prima. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se mai avessi bisogno di un rimedio contro l'insonnia, iscriviti ;)

      Elimina
  2. Ho iniziato a vederla, mi sono annoiato con le tante lungaggini e ora non ho voglia di completare l'opera guardando la puntata finale (storia vera). Zia Julianne Moore perfetta e bravissima, Clive Owen super, Dane DeHaan con l'ennesimo ruolo da sociopatico della sua carriera, però zio Stevie avrebbe dovuto lasciare l'adattamento a chiunque altro, perché la regia di Pablo Larraìn è ottima ma l'eccessivo attaccamento di King alla sua storia originale, gli ha impedito di snellirla, il che mi dispiace molto perché il romanzo l'ho amato tantissimo, uno dei più belli pescando dalla produzione recente di King. Per il resto, W la settimana horror! ;-) Cheers

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una fatica riuscire a finirlo che i pochi episodi che aveva sono sembrati il doppio, se non di più. Davvero un peccato perché si sente che su carta tutte le descrizioni, i momenti intimi, funzionano. Qui nemmeno Larrain è riuscito a metterci una pezza.

      Elimina
  3. Quasi quasi mi rileggo il romanzo, ai tempi ero troppo piccolo per apprezzarlo, e rimando lo stillicidio della serie...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da quel che tutti dicono: fai bene. La curiosità di scoprire com'è e come poteva essere ce l'ho anch'io.

      Elimina
  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  5. Quando Stephen King arriva sul piccolo schermo, il disastro è garantito. Soprattutto se ci mette lui stesso mano.
    Noia a palate, attori al loro peggio, momenti pretenziosi e involontariamente ridicoli in abbondanza. Una serie che fa davvero paura. :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ... per i motivi sbagliati, purtroppo. Mi ero illusa che con un regista così e un cast così fosse impossibile sbagliare, e invece King e gli adattamenti TV non dovrebbero più vedere la luce verde.
      Salvo solo Castle Rock anche se mi sono fermata alla prima stagione.

      Elimina
  6. ennesimo flop al cinema/tv di king, a cui lui piace
    e il film di it in cui fa il cameo? per me il peggiore dei film su it a livello tematico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensa che per me il primo capitolo di IT resta fra i più bei film degli ultimi anni, il secondo in cui c'è il cameo perde forza e ha una struttura meno riuscita, ma vista la nostalgia che mette in campo continuerò a volergli bene.

      Elimina