Andiamo al Cinema
C'è Francesca, intrappolata in un matrimonio triste, senza più passione o comunicazione che deve pure gestire l'attesa di una diagnosi angosciante. Ma per fortuna, c'è Debora, la sua migliore amica, che le sta al fianco come il migliore dei compagni, e che forse, potrebbe pure esserlo.
C'è Maria, che tornata dalle vacanze si sente più matura e pronta a cedere alle richieste del ragazzo che le piace. Ma per fortuna c'è Sergio, che capisce che nemmeno ha mai baciato, e che l'aiuta, le spiega, complice.
C'è Ana, che innamorata segretamente del suo panettiere sembra essere contraccambiata. Ma per sfortuna c'è anche Guglielmo, suo cliente in crisi da divorzio, perché Ana fa la prostituta in una doppia vita difficile da confessare.
C'è Giulia Steigerwalt, a scrivere e fare il suo esordio alla regia, con una sceneggiatura frizzante in cui i dialoghi contano più delle situazioni, non propriamente originali, ma trattate con la giusta frescehzza, con gli incroci giusti.
E c'è Groenlandia di Matteo Rovere a produrre, a dare il suo marchio di garanzia proponendo una commedia corale italiana, di quelle indie, di quelle non chiassose ma colorate, vere.
Di quelle girate in una Roma non da cartolina, chiusa in appartamenti caotici e stretti, strretti quindi sui suoi protagonisti, in famiglie piene di crepe.
Di quelle con la colonna sonora giusta, fatta di classiche ballate americane che fanno correre veloci per le strade senza traffico, che fanno innamorare su un muretto, che fanno battere il cuore su una spiaggia isolata.
E come tutti i film corali, molto è sulle spalle degli attori a interpretare personaggi in crisi, ma con una loro profondità, una loro ironia a renderli subito amici. A partire dall'amorevole Barbara Ronchi con la frizzante Thony, quel sornione di Fabrizio Bentivoglio e il giovane Enrico Borello.
Ma come molti racconti corali, l'equilibrio non sempre c'è.
O meglio, c'è, ma a seconda dell'interesse, del coinvolgimento, il montaggio sembrerà giusto o a sfavore dei propri gusti. Soprattutto nella scelta del finale.
Si preferirà seguire più la storia di un'amicizia che può diventare altro in un momento di crisi della storia di un primo amore senza troppi prurigini, o della storia di un amore con i suoi segreti che possono portare a un doppio riscatto.
Siamo a Settembre, non a caso.
Settembre, il mese dei nuovi inizi, della nuova stagione.
Molto più dell'abusato Gennaio.
Si torna sui banchi di scuola della vita, sperando che l'aria fresca dell'estate abbia lasciato buoni semi.
E nella sua freschezza che a volte scivola nell'ingenuità, di radici solide ne ha anche questo Settembre, film corale italiano e indie, categoria da cui si spera di vedere nuovi frutti.
Voto: ☕☕½/5
Credendo nella stagionalità dei film, come quelli natalizi che si guardano solo nel periodo natalizio, questo me lo tengo rigorosamente per il mese di settembre. ;)
RispondiEliminaNon capisco infatti la scelta dei distributori di farlo uscire a maggio, almeno gli avessero cambiato titolo!
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