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13 giugno 2022

Il Lunedì Leggo: Elliott Smith – Going Nowhere di Holdenaccio

L'amore è scattato come scattavano gli amori ai vecchi tempi: la sua voce per radio, una canzone malinconica. 
Un colpo di fulmine. 
E come si faceva ai vecchi tempi, sono corsa al negozio di musica, ho comprato il suo CD, quello con la copertina più bella. 
E l'amore si è confermato. 
Solo poi ho scoperto di aver già incontrato quella voce in uno di quei film che almeno un paio di volte all'anno mi guardavo registrato dalla Tv in una VHS come ai vecchi tempi: Will Hunting
E come ai vecchi tempi, con parte della sceneggiatura, le frasi più belle, trascritte minuziosamente sul diario.


Come potevo rimanere indifferente ora che la storia di Elliott Smith, scoperta con tristezza dalle pagine di Wikipedia quando Wikipedia era ormai la norma e i tempi non così vecchi, viene raccontata attraverso un fumetto? 
Un fumetto che ha i tratti bellissimi di Holdenaccio e che fa partire la sua storia dalla notte degli Oscar, in un video che visto oggi commuove. 


Ma, in tutta questa storia nostalgica, c'è un ma davvero grosso. 
Grosso come il Texas. 
Grosso come un toro. 
Che sono i due tatuaggi che coprono le braccia di Elliott e che fanno quasi a pugni con la sua personalità timida e tormentata. 
Da una parte, la sagoma dello Stato in cui ha passato i brutti anni dell'infanzia, tra violenze e bulli. 
Dall'altra un toro, sì, ma quello gentile che porta il nome di Ferdinand. 

Il ma in questione, riguarda come questo fumetto è strutturato. 
Tralasciando molto, lasciando indietro tantissimo, focalizzandosi su pochi momenti che non bastano. 
Soprattutto se i dialoghi risultano banali, finti, costruiti partendo anche da espressioni di oggi che fanno storcere il naso. 
Serviva la filippica femminista che toglie spazio e appesantisce il ritmo? 
Serviva il termine cringe da buttare in una conversazione degli anni '90? 
La stessa narrazione dal punto di vista proprio del Toro Ferdinand, amico immaginario che è molto di più, viene sfruttata male nella lunga corsa che Going Nowhere sembra essere. 

Nonostante la passione di Holdenaccio, nonostante dei disegni sopraffini ricche di particolari e che citano le canzoni di Elliott, nonostante la ricerca che ha visto coinvolti gli amici di Elliott, questo fumetto sembra un progetto frettoloso, poco curato. E che sembra un riassunto delle informazioni su Wikipedia.
Una biografia sommaria che si legge in fretta e che poco lascia, se non un senso di delusione difficile da scacciare. 
Vero che una vita intera richiederebbe tavole su tavole, ma qualcosa in più, una struttura più solida, era lecito aspettarselo.

2 commenti:

  1. Come progetto sulla carta sembra molto interessante.
    Peccato non si sia rivelato all'altezza delle tue aspettative...

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    1. Delle mie, purtroppo, no. Ma tra idea di fondo, disegni e l'amore per Elliott è comunque un buon fumetto.

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