Pagine

12 luglio 2022

In Breve: Barry S03 - Woke S02 - Peaky Blinders S06

Diventa sempre più difficile stare dietro all'ondata di nuovi titoli e ritorni nel piccolo schermo.
Un punto è il caso di farlo, anche con quelle che passano (quasi) in sordina:


Barry - Stagione 3


Passa tristemente in sordina un prodotto di qualità come Barry.
Passa in sordina pure in casa, dove ci si dimentica del suo ritorno, di parte della trama che nemmeno il recap della stagione precedente riesce a far accendere lampadine.
Ma una volta che lo show inizia, è uno spettacolo.
Più a livello tecnico, c'è da ammetterlo.
Negli episodi diretti da Bill Hader stesso, tra inseguimenti mozzafiato, piani sequenza all'interno di studios televisivi e imboscate, c'è da perderci la testa.


Come farà, Barry, ora che la sua identità é a conoscenza del suo ex insegnante, ad andare avanti?
Come faranno boliviani e ceceni a trovare un accordo se l'amore è scoppiato fra NoHo Hank e Cristobal?
Come farà Sally a farsi valere, lei che racconta una vita ipocrita, che viene dimenticata, usurpata, che finisce per difendersi in modo inaspettato?
La terza stagione fatta di vendette da servire a sangue freddo, di indagini che lentamente tirano le fila, è più solida di quel che sembra.
E il black humour tra black market per killer, sparatorie in moto, piattaforme streaming dominate dall'algoritmo, è sguinzagliato come solo Bill Hader sa sguinzagliarlo.
Una nuova stagione è già stata confermata, e con il finale a sorpresa tutto da chiarire, l'attesa si fa alta.
Io prometto di non dimenticare la qualità di Barry, che certe sequenze sono di diritto fra le migliori di quest'anno televisivo.

Voto: ☕☕/5

Woke - Stagione 2


È un titolo passato tristemente in sordina, sia con la prima stagione più leggera, sia con questa molto più politica.
Sono forse l'unica a seguirlo?
Vista la cancellazione da parte di Hulu, probabile.
Ma resta un peccato, anche se Woke dimostra di non avere una vera e propria personalità, mettendo da parte lo stratagemma di oggetti parlanti a fare da coscienza al "risvegliato" Keef, fumettista che dopo un fermo ingiusto da parte della polizia, apre gli occhi sul razzismo insito in America.


Questa seconda stagione lo vede leader di un movimento di protesta, influencer sempre in diretta e che si mette su un piedistallo distante dagli amici e coinquilini, che si barcamenano fra crisi amorose, lavori precari e identità da ritrovare.
Di mezzo ci si mettono complotti, investimenti, premi di facciata che uniti a un'antipatia che fa reggere a fatica il protagonista, sfiancano.
Meglio allora stare a guardare le trovate buffe di Gunther e soprattutto l'impegno di Ayana per stare a galla.
Proprio l'episodio che la vede in fase mistica parlare con altre donne nere dimenticate dalla storia, resta il migliore di una serie che pur non essendo male, fatica a trovare il modo per centrare il punto.

Voto: ☕☕½/5

Peaky Blinders - Stagione 6


Non è passato in sordina il gran finale di una serie come Peaky Blinders, invece.
Un finale arrivato con qualche stagione di ritardo, che i tempi d'ori sono passati da tempo.
Ora è tutto un scene a rallentatore e primi piani intensissimi per Cillian Murphy.
Mica mi lamento, visto l'amore scoccato ai tempi di 28 giorni dopo e come lui mai invecchiato, anche perché è il motivo che mi ha fatto proseguire tutti questi anni nonostante il fan service ormai evidente.
Voglio dire, guardatelo:


Ma stanco pure lui, stanco quasi quanto il suo Tommy di avere tutto sulle spalle, soprattutto dopo la morte improvvisa di Helen McCrory gestita abbastanza bene a livello di sceneggiatura, era il momento di dire basta.
Lo si fa in modo tra il frettoloso e il non definitivo, puntando sulla politica, sugli intrighi di famiglia, sui fascisti che entrano in casa e con cui è difficile fare il doppio gioco.
Mi sono persa io, o proprio la questione fascista non ha una conclusione?
E un figlio nascosto era necessario?
La presenza di Tom Hardy, per quanto fa subito simpatia, che senso ha?
Questa stagione mi ha sollevato più domande che applausi, anche se la fotografia, la regia, la colonna sonora restano di un livello altissimo che alla fine va bene anche così.
Soprattutto se una sparatoria nella nebbia di Birmingham e una confessione sotto le lenzuola tra Tommy e Lizzie spezzano il cuore.
Non che mi aspettassi i fasti dell'inizio, non che la pandemia e la vita con il suo contrario non ci siano messi di mezzo. Ma più solidità, più unità, magari…
Per fortuna, Cillian lo vedremo presto protagonista assoluto (finalmente!) del fido Christopher Nolan.
Userò questa battuta una sola volta: sarà una bomba, questo Oppenheimer?

Voto: ☕☕½/5

1 commento:

  1. Era tempo di chiudere anche perché ora l'amore collettivo per Cillian è difficile da gestire.
    Un peccato, anche il non voler mettere la parola fine definitiva, ma possiamo consolarci con la qualità bella alta del lato tecnico.

    RispondiElimina