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28 settembre 2022

Watcher

Andiamo al Cinema

Sentirsi osservata.
Sentirsi inseguita.
Sentirsi insicura.
In pericolo.
Una situazione tristemente comune, per molte donne.
Basta uno sguardo, basta una sensazione, basta una strada buia o anche solo una finestra.
Se sei straniera in terra straniera, se sei sola con la mente che può galoppare, se nel quartiere in cui per amore ti sei appena trasferita si aggira un serial killer che uccide solo donne, la paura -già naturale- non può che aumentare.


Sono tutte fantasie, per quel compagno che rientra tardi da lavoro e che conoscendo il rumeno la esclude dalle conversazioni.
Esagerazioni, per dei poliziotti che vedono una turista americana impaurita e non troppo credibile.
Bugie, per quello stalker che si dichiara stalkerizzato proprio da lei, Julia.
Mica è colpa sua, se fanno la spesa nello stesso supermercato.
Mica decide lui gli orari dei treni.
In qualche modo deve distrarsi mentre si prende cura del padre, guardando dalla finestra.
Ma Julia, come molte donne, sa di avere ragione.
Sa che i brividi che sente nel collo, sa che l'ansia che le prende lo stomaco, hanno un fondamento di verità.
Lei che gira per una Bucharest da scoprire, lei che non sa comunicare con i vicini, tranne che con Irina, con cui stringe un'amicizia che la salva.


La metafora sulla condizione della donna in generale, nel film di Chloe Okuno non serve nemmeno sottolinearla.
Questo thriller elegante e sofisticato, ha poco di un horror splatter, di situazioni adrenaliniche, quanto di un'immersione nella realtà e nel punto di vista femminile.
Lento senza essere soporifero, dilatato nei tempi e nei silenzi, lascia parlare Maika Monroe, il suo sguardo fragile, vittima designata, scream queen che sceglie sempre bene i piccoli film a cui partecipare.
Condivide la scena con il bel Karl Glusman e soprattutto con l'inquietante Burn Gorman, aggirandosi in una città grigia e fredda come sembra la sua vita solitaria.


Un thriller rarefatto, ma ben fatto, di quelli che sanno fare male anche in un finale beffardo dove le magiche tre parole (che no, non sono Io Ti Amo) non hanno bisogno di essere pronunciate.
La realtà sa superare la fantasia, i buoni thriller anche senza grosse sorprese, sanno sorprendere.

Voto: ☕☕/5

2 commenti:

  1. Io in realtà avrei pronunciato solo una parola, alla fine "Suca". Anzi, due: "Ti mollo". Comunque thriller ottimo, con una messa in scena elegante ed efficace, e una protagonista bravissima.

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  2. Poteva essere il solito thrillerino da Rai2 invece, a modo suo, è una visione molto più interessante di quel che poteva sembrare. Prendete a watchatene tutti!

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