Questo lunedì non si legge, ma essendo Halloween si va a recuperare un classico che chissà perché mi ero persa.
Forse ero troppo piccola?
Forse non era stato intercettato dai miei, ignari di certe festività oltreoceano?
Forse semplicemente non ero interessata e ho continuato a preferire anche poi l'animazione classica della Disney?
Sta di fatto che le vicende delle sorelle Sanderson non le conoscevo, e viste oggi mi hanno riportato indietro nel tempo a quei film senza grossi effetti speciali, con molto buon uso di trucchi e magheggi, che sapevano affascinare i più piccoli e non solo.
Siamo a Salem nella fantomatica notte di luna piena di Halloween, in cui una candela accesa da un vergine riporta in vita le temibili sorelle Sanderson impiccate nel lontano 1693 per essersi "cibate" di bambini e aver trasformato il giovane Thackery Binx in un gatto nero immortale.
Già così, c'è tutto quello che un tempo rappresentavano i film da brividi per i più piccoli.
Cattivi stereotipati e eccessivi, cattiveria gratuita, genitori ignari e ragazzini intenti a salvare il mondo.
E com'era bello il mondo così!
Che gusto c'è ancora oggi a vedere Bette Midler in azione, godere della sua recitazione e delle sue trovate, con Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy a fare da contorno (non sempre piacevole, però, viste le esagerazioni) che rendono cult anche un momento musicale preparatissimo come I put a spell on you.
Con 30 anni di distanza, mi ritrovo ora a citare frasi diventate giustamente un tormentone, a ringraziare Leonardo DiCaprio per aver declinato il ruolo di Max a favore di Arnie in Buon Compleanno Mr. Grape e anche se non tutte le soluzioni del caso sono giustificabili, la bella fiaba con lieto fine che ne esce risulta ancora perfetta per l'Halloween del 2022.
Alla faccia del flop commerciale e di critica che inizialmente il film è stato.
Tanto coraggioso, tanto eccentrico e tanto classico risulta il primo Hocus Pocus, quanto poco ispirato, in linea con i tempi buonisti di oggi, è il suo non così necessario seguito.
Messa da parte la scelta di mettere una seconda candela che una vergine deve accendere, messa da parte la possibilità che le sorelle Sanderson possano nuovamente tornare in vita e accettato un cast più femminile, meno bianco com'è giusto che sia in tema di rappresentazione, quello che manca in questo sequel è la cattiveria.
Quella gratuita, quella che mostrava tre vecchie streghe disposte a tutto pur di non invecchiare, che mostrava pure senza troppi problemi impiccagioni e la morte di un gatto.
Ora invece quella cattiveria va giustificata, come tutti i cattivi Disney di oggi, la loro cattiveria ha una motivazione che li spinge a cercare vendetta, ad essere come sono.
E quindi eccoti la scena flashback, ecco tre ragazzine che si atteggiano scimmiottando le grandi attrici (o attrici grandi), ecco un finale che cerca pure di essere strappalacrime nel suo buonismo di fondo.
Inutile dire che gli effetti speciali di oggi perdono rispetto all'artigianalità del passato, ma si evita in parte la fotografia sempre più simile in tutti i prodotti Disney patinati e "lucidi" che mi fa alzare gli occhi a cielo.
In mezzo, una trama piuttosto pasticciata che cerca di replicare come una fotocopia quella passata, tra scene di ballo e circoli di sale.
Le nuove giovani eroine hanno il loro perché, e devono pure mettere al loro posto con le parole -e non lasciare chiusi in gabbie- il bullo di turno, cercando di salvare un futuro sindaco interpretato dal macchiettistico Tony Hale
Ma è proprio la sceneggiatura, di un sequel atteso su cui era lecito aspettarsi qualcosa di più, che manca di profondità e inventiva.
Resta un piacere rivedere Bette Midler in scena, meno Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy che si sforzano di tornare nei panni, nei tic, nelle movenze delle rispettive Sanderson.
Innocuo e fin troppo ingenuo, questo seguito non lascia il segno e dimostra tutti i limiti della narrazione di oggi, che tutto vuole spiegare e giustificare, che sfruttando l'effetto nostalgia crea poco di nuovo e di memorabile ancorandosi al passato.
Nel mettere troppa attenzione nell'inserire tutti i riferimenti e le citazioni e le fotocopie più giuste, a perderci è il racconto, privo di magia.
Il primo visto e rivisto, tra i miei preferiti quando ero bambino. Il secondo già dimenticato, anche se potrebbe essermi scesa una lacrimuccia.
RispondiEliminaAnche per me Hocus Pocus non è un classico dell'infanzia, semplicemente perchè la prima volta che l'ho visto mi ha impressionato e terrorizzato. Cosa che i film di oggi, come tu hai spiegato benissimo, non fanno più, nemmeno con streghe e zombie d'elite come questi.
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