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11 gennaio 2023

Aftersun

Andiamo al Cinema su Mubi

Ci sono piccoli film e film piccoli.
Aftersun è un film piccolo davvero, che parte da una storia piccola, da una protagonista bambina e da una famiglia ancor più ristretta, chiusa in un piccolo villaggio vacanza in Turchia.
Qui si muovono, si studiano e crescono padre e figlia, lui alla soglia dei 31 anni scappato da Edimburgo e dalla vecchia vita, lei che il mondo lo sta per scoprire e lo organizza con ragionamenti tanto semplici, piccoli, quanto profondi.


Sta già qui la magia di un film piccolo, sta nell'alchimia che si crea fra gli attori, nella magia che c'è dietro un rapporto, tra una padre e una figlia che si vedono poco, ancor meno se negli '90 dove la tecnologia non aiuta.
Poi ci sono gli scarti, ci sono le immagini di un futuro e di un sogno dove le scene di quelle vacanze sono sgranate come da telecamera Panasonic. Sono i ricordi sfocati di una donna che cerca ancora quel padre, dentro una stanza d'albergo, in una canzone, dietro un ultimo ballo.
Un piccolo film  si diceva, in cui la sceneggiatura è quasi ridotta all'osso. Contano gli sguardi, i gesti, dove la macchina da presa decide di soffermarsi, indugiando, aspettando una luce rivelatrice.
Poi c'è la sintonia fra Paul Mescal e Francesca Corio a rendere tutto più credibile. Lui così malinconico, lei così assetata di vita, da osservare, per il momento. Spettatrice attenta che sa di perdersi qualcosa.


Le parole sono piccole confessioni, piccole riflessioni, piccole condivisioni.
E ricordi, personali e intimi, della regista Charlotte Wells.
Che lasciano il segno, lasciano le ferite, a quella bambina ora cresciuta che cerca di capire, di intrecciare i fili della sua storia come fosse un tappeto, che come noi cerca di decifrarlo, quel padre solitario e triste, alla ricerca di un equilibrio.
Dove non arrivano le parole, arriva la musica, quella speciale degli anni '90, capace di passare da balli di gruppo a rivendicazioni religiose, fino al semplice suono martellante che acceca.


Mentre ci si perde in giornate tutte uguali nel tepore del sole turco, mentre si osserva il mondo dei grandi, mentre si combatte con demoni interiori, si arriva alla fine.
Ed è lì che questa piccola quotidianità di vacanza, cambia.
È qui che tutto assume un nuovo aspetto, anche quei flash onirici.
È qui che il piccolo film si fa grande, dimostrandosi capace di ferire e di curare.

Voto: ☕☕½/5

1 commento:

  1. Un gioiellino, con un'ambientazione 90s che, almeno per quanto mi riguarda, di sicuro aiuta. :D
    E la cosa migliore è che la regista sembra avere il potenziale per fare ancora di meglio in futuro.

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