Andiamo al Cinema
Scrivo questo post con la voce di Marcel in testa.
Una voce unica, che rende prezioso questo piccolo film della A24 un po' animazione, un po' live action, un po' documentario, un po' finzione
Un mockumentary, insomma, che parte dal cortometraggio del 2010 a cui sono seguiti due sequel, che ora diventa un lungometraggio vero e proprio sulla vita di Marcel.
Conchiglia con le scarpe e un occhio solo, che vive con la nonna in una casa vuota affittata su Airbnb, dove si trasferisce un regista che la nota, la segue, decide di renderla protagonista del suo prossimo progetto per distrarsi dalla separazione in corso.
Finiranno, ovviamente, per insegnarsi molte cose.
A vivere e a cavarsela senza una comunità a cui fare riferimento, a prendersi cura degli altri quando gli altri si ammalano, ad aprirsi al mondo e a capire di che mondo hanno bisogno.
E a muoversi dentro una pallina da tennis, usare il miele per arrampicarsi sui muri e un frullatore in modo ancor più geniale, pure.
Ma queste sono altre storie, quelle ingegnate da Marcel per cavarsela dopo che la sua intera famiglia è scomparsa nel nulla, in un trasloco che ha lasciato indietro proprio lui e la nonna.
La fama può aiutarlo a ritrovarla?
I fan scatenati, pazzi per la sua genuinità, che assiepano la casa e lo rendono un meme, cosa fanno davvero?
Solo aprendosi al mondo, scoprendo la sua immensità per la prima volta, Marcel può capire come farcela davvero.
Piccole lezioni di vita, da parte di una conchiglia naif e saggia.
Piccole gentilezze che possono cambiare il mondo, e lo cambiano di certo a un regista in crisi che trova il successo, ma soprattutto un'amicizia.
Piccole conchiglie che mostrano come cavarsela, come andare avanti, come affrontare anche la morte, il lutto.
Tutto dentro un piccolo film che anche si impone nella categoria dell'animazione anche per come viene animato.
Certo, avrei voluto amarlo di più, sentirmi più coinvolta, ma il ritmo non così accattivante e una lieve dose di ripetizione me lo hanno reso meno leggero del previsto.
Mescolando realtà e finzione e facendo gran leva sulle voci (che comprendono quelle eccellenti di Jenny Slate e Isabella Rossellini più i quasi cammei di Rosa Salazar e Thomas Mann). Marcel con le sue scarpe rosse ruba la scena all'animazione tradizionale dimostrando ancora una volta come non sia solo una categoria per bambini.
Ma anche per bambini che faticano a crescere, trovando tanto saggezza dietro una semplice conchiglia.
Voto: ☕☕☕/5
I primi dieci minuti ho fatto fatica, perché Marcel ha una voce che ricorda quella di Salad Finger e mi sono sentita peggio che a guardare un horror. Poi mi sono rilassata e me lo sono goduto in tutta la sua dolcezza.
RispondiEliminaLa tua passione per gli horror non ha confini e arriva pure a questa innocente conchiglia! Io l'ho adorata dal primo minuto proprio per la sua voce :)
EliminaUna chicca di film. E una voce indimenticabile. :)
RispondiEliminaAvrei voluto averlo più a cuore Marcel, ma ad un certo punto il film mi ha perso per ritrovarmi nel finale. Serata sbagliata? Visti i tanti video che vedo solo per risentire la sua voce, probabile.
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