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8 settembre 2023

Venezia 89 - I Documentari

Solo tre i documentari visto in questa Mostra, ma tutti capaci di stupire.

Do it yourself 

Che Michel Gondry fosse un genio, non c'erano grossi dubbi.
Ripercorrere però la sua carriera affidando il racconto a un amico e assistente, mette in luce i lati più geniali e eccentrici di una mente sempre all'opera. Dagli inizi come batterista a quelli di videomaker nell'epoca d'oro dei videoclip fino al passaggio al cinema tra alti e bassi budget a disposizione, il viaggio è così ricco che non si vorrebbe finirlo mai.


Impreziosito da interviste ad amici e collaboratori (da Kylie Minogue a Beck, passando per i Chemical Brothers), ne esce anche un bel quadro della rivalità/amicizia tra Gondry e Spike Jones uniti sotto il segno di Charlie Kaufman.
E poi, ci sono i dietro le quinte, la spiegazione dietro video, effetti speciali, che hanno fatto la storia.
Le buone notizie ci sono, e stanno in un film di prossima uscita con cui continuare a stupirsi di fronte a una mente che non sa stare ferma e che crea nel tempo libero piccoli cortometraggi che richiedono settimane di lavoro per una sola spettatrice: la figlia.

THANK YOU VERY MUCH

Che Andy Kaufman fosse un genio, non c'erano grossi dubbi.
Un comico che ha rivoluzionato un genere, che ha reso la sua vita una vera e propria opera d'arte di finzione, e che andava raccontato ancora.
Dopo Man on the Moon e il relativo documentario dietro le quinte presentato a Venezia qualche anno fa, ora i riflettori sono sul vero Kaufman.


Ma chi era questo comico stralunato, che spinge l'asticella sempre più in là sfidando e mettendo non a proprio agio il pubblico?
Anche qui le interviste ad amici stretti e colleghi arricchiscono un repertorio immenso di perfomance che da sole valgono la visione.
Il dubbio sulla sua morte rimane, ma anche se venisse sciolto, meglio continuare a credere all'ennesima, assurda, trovata comica di un genio indimenticato.

Enzo Jannacci - Vengo anch'io

Più che un documentario, un omaggio.
Non si ripercorre fedelmente la carriera del musicista, cantante, attore e presentatore, ma si lasciano parlare i ricordi degli amici di sempre, che hanno popolato la scena milanese degli anni '70-'80.


Non il tipo di documentario che preferisco, fatto di grandi paroloni e pochi fatti, ma un modo per ricordare, celebrare e godere ancora un po' della musica di un grande artista.
Il dono della parola che cattura, score tutto nel cognome Rossi (Paolo, Vasco).

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