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7 ottobre 2023

Doggie Style

Andiamo al Cinema

Per una volta i titolisti italiani sono riusciti a fare un lavoro migliore degli originali.
Adattando dall'inglese all'inglese il titolo Strays, fanno subito capire che questa commedia con protagonisti a quattro zampe è di quelle scorrette e scurrili che in America vanno forte.
Alla larga, quindi, minori di 14 anni.
Questi cani parlano di sesso, fanno sesso, cercano di scappare grazie alla lunghezza del loro pene, defecano a volontà, si fanno di funghetti allucinogeni e uccidono pure una famiglia di conigli. Ops, di questo è meglio non parlare mai.
Non lasciatevi ingannare dai cani parlanti che un tempo infestavano le commedie per tutta la famiglia negli anni '90 e 2000, anche se Dennis Quaid (protagonista di Qua la zampa) fa un cammeo, qui siamo da tutt'altra parte.
Siamo con padroni poco amorevoli, siamo con cani non molto intelligenti che però si fanno valere.


Il film parte, e sembra impostato nei toni giusti.
Il punto di vista di un cane che non capisce quanto è odiato dal suo padrone ubriacone e molesto, che cerca in ogni modo di liberarsi di lui.
Fino a riuscirci.
Dopo avergli lanciato una pallina il più lontano possibile, come può Reggie riuscire a tornare a casa e sorprenderlo?
Ci penserà un cane di strada ad aprirgli gli occhi e ad aiutarlo, con la complicità di amici di parchetto infatuati l'uno dell'altra dando vita alla più classica storia (dalla Disney in poi) con protagonisti animali domestici: il grande ritorno, affrontando a tappe pericoli e ostacoli, cementando l'amicizia.
Purtroppo, quindi, Strays non è così originale, anche se cerca in tutti i modi di essere scorretto.


Appena Will Forte scompare dalla scena in un prologo riuscito, le vicissitudini di questo improbabile quartetto oscillano tra il prevedibile, l'impossibile, il noioso, strappando qua e là qualche risata ma mai abbastanza forte (ahah).
Condito da una colonna sonora pop che rende ancor più leggere le scene in cui cani veri sono coinvolti, a mancare è il guizzo.
Rovinato anche non tanto da Will Ferrell, Jamie Foxx, Randall Park e Isla Fisher che si sforzano il giusto nel loro doppiaggio che però non rimane mentale. I cani si fanno parlanti con tanto di labbiale in CGI e non è una scelta vincente.
Sarà poi per le razze rappresentate (Border e Boston Terrier, Australian Sheppard e Alano) che non sono tra le mie preferite, ma da una commedia canina irriverente dal titolo inequivocabile, mi aspettavo qualcosa di più.

Voto: ☕☕/5

1 commento:

  1. Mi hanno illuso con quei primi minuti, poi mettici i cani non bellissimi ai miei occhi e mi hanno perso per strada. L'umorismo goliardico americano da cinepanettoni non fa per me...

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