Andiamo al Cinema
Irlanda, Paese di marinai, bevitori e... fedeli.
Più cristiani che a Roma, ma con un rapporto più complicato con la Chiesa.
Già Small Things Like These lo ha mostrato questa settimana.
Oggi siamo nel classico paesino pittoresco irlandese, siamo negli stilosissimi anni '70 e siamo negli anni in cui il femminismo inizia a farsi sentire.
Abbiamo Eileen, moglie e madre affaccendata in mille faccende, amica fedele ma anche dedita a qualche commento acido di troppo.
Abbiamo Lily, che ha perso il figlio ma non la voglia di mettersi in gioco.
E poi c'è Dolly, giovane moglie e madre, preoccupata per il suo piccolo Daniel che non ha ancora iniziato a parlare.
Un trio variegato e agghindato, in gara nel centro parrocchiale per vincere i biglietti che le porteranno a Lourdes.
Obiettivo: ricevere un miracolo.
Ma soprattutto, abbiamo Chrissie.
Pecora nera, che da Ballygar è scappata rifugiandosi in America.
Torna per il funerale di quella madre che l'ha cacciata, che non l'ha cercata.
Torna e ascolta le parole di un prete interessato alla sua comunità: unirsi al viaggio, cercare di farsi perdonare dall'ex amica Eileen, di capire il dolore dell'ex suocera Lily. E magari, nel mentre, aiutare la giovane Dolly a farsi valere.
Va da sé che ne esce un road movie basato sugli angoli spigolosi di questi personaggi da smussare. Su continui confronti e su un passato a legarli che lentamente ci viene rivelato.
Poi c'è Lourdes, ovviamente.
Con i suoi riti e i suoi gadget, con i suoi miracoli che negli anni '70 richiamavano fedeli più ignari di oggi.
Le carte in regola per essere la più classica delle commedie irlandesi capace di commuovere e far sorridere, sembravano esserci tutte.
Ma già dal cast qualcosa scricchiola.
Due attrici americane come Kathy Bates e Laura Linney, un'attrice inglesissima (scozzese, va bene) come Maggie Smith.
Ma che, davero?
Davero.
Il fatto poi che la distanza d'età fra questo trio si fatichi a capire, con Bates ad avere figli piccolissimi e a dover essere coetanea o quasi di Linney, manda in confusione quello che è un progetto a cui i produttori Joshua D. Maurer e Alixandre Witlin si dedicavano da anni, con queste attrici in mente che nel mentre, beh, sono invecchiate in modo diverso.
Ma il problema, in realtà, sta tutto nella sceneggiatura.
Che avanza e che torna indietro.
Che mostra momenti di riconciliazione seguiti da sbotti di rabbia, con una rivelazione che arriva tardi e non sorprende, con momenti calcati e poco di quell'umorismo tagliente che ci si aspettava.
Insomma, come succede quotidianamente a Lourdes, non c'è alcun miracolo.
Il film sbanda di continuo e cerca di cavare lacrime anche in un finale poco originale.
In quello che alla fine è solo uno spreco di attrici, di irlandesità.
Voto: ☕☕/5
Le scelte di cast ricordano quelle fatte per i film americani ambientati in Italia, con dentro nessun attore italiano... XD
RispondiEliminaGià non mi ispirava tantissimo, se poi butta pure via la sua irlandesità, ne posso di sicuro fare a meno
Il fatto di aver scelto attrici notoriamente americane non aiuta, ma nemmeno come commedia leggera salva-serata funziona questo pasticciaccio poco miracoloso.
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