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25 ottobre 2025

Il Mostro

Mondo Serial

Abbiamo iniziato la settimana con il Mostro di Plainfield e la finiamo con quello di Firenze.
Due miniserie Netflix che affondano le mani nella passione per il true crime dei suoi abbonati, ma decisamente distanti tra loro.
Da una parte, molta poca attenzione documentaristica, una vicenda vera romanzata e soprattutto ampliata per mostrare più come quel mostro -Ed Gein- abbia influenzato la società e i racconti di quella società, che il Mostro di per sé.
Dall'altra una cura maniacale e quasi ossessiva per parlare di 17 anni e 16 vittime, con la ricostruzione certosina degli ambienti, dei costumi, delle musiche e di ogni oggetto basandosi sugli imponenti faldoni degli atti giudiziari, tanto che anche i dialoghi da lì provengono.
Stefano Sollima e Leonardo Fasoli hanno fatto le cose per bene, e le hanno fatte diverse da come ci si aspettava per un caso di cronaca e per degli omicidi irrisolti che hanno scosso l'Italia e hanno suggestionato generazioni.


Se dici Mostro, almeno per me, dici Pacciani, dici complotti.
Il Mostro li sfiora di sfuggita questi sviluppi delle indagini, andando invece indietro, e mostrando non uno, ma quattro mostri.
Sono loro i protagonisti dei quattro episodi, tutti a dichiararsi innocenti, tutti scagionati, ma tutti legati all'omicidio di Barbara Locci e Antonio Lo Bianco nel 1968.
I procuratori chiamati a indagare ipotizzano che sia questo duplice omicidio a scatenare un modus operandi nel serial killer, ma in realtà non seguiamo le indagini, non siamo dentro la procura con indizi e prove, ogni episodio ricostruisce la vita, gli scambi, la possibilità che Stefano Mele, Salvatore Vinci, Francesco Vinci o Giovanni Mele possano essere Il Mostro, finendo per dire che Mostri certo lo erano.
Così facendo, si ricostruisce un'Italia, un'Italia di provincia fortemente patriarcale, un'Italia dove le donne non erano certo libere e dove gli uomini erano chiamati a essere uomini nonostante i venti di cambiamento che iniziavano a spirare.
A interpretarli, attori poco noti, che funzionano anche per questo, che si rendono credibili e realistici, meglio del reparto sonoro che come sempre accade nelle produzioni italiane, costringe ad alzare e abbassare il volume, a cercare sottotitoli, non solo per la parte sarda.


E allora com'è che Il Mostro non convince, nemmeno visto tutto d'un fiato come fosse un film?
Questione di aspettative, decisamente, per una ricostruzione sì certosina, ma fredda, e probabilmente anche meno televisiva di quel che ci si poteva aspettare da una serie sul Mostro di Firenze e soprattutto da una serie Netflix sul Mostro di Firenze. Che a ben guardare non è un difetto, ma un pregio per Sollima e Fasoli capaci di tenere il punto e non cedere alle facilonerie tipiche della piattaforma, anche se alcuni dialoghi stonano e vorrei capire se sono tutti presi dagli atti come dichiarato o se i più banali -quelli dei procuratori- si potevano evitare.
Questione anche di racconto in sé, che è cupo e tetro, che non è così accattivante nonostante il materiale di partenza, che si concentra sui mostri e non sulle vittime, sul passato e non sull'attualità dei fatti, cambiando punto di vista e aderendo non con chi indaga ma con chi si difende, finendo per avere meno presa.


Alla fine si riduce a quello che ci si aspettava da una serie su Il Mostro di Firenze, tenendo conto che una serie TV c'era già stata, ma il 2009 e la Sky di allora non erano in voga come oggi.
La qualità, qui, c'è, il rigore pure, e si evitano scivoloni à la Ryan Murphy & Co., ma se il Mostro non si trova, non si trova nemmeno l'entusiasmo per un prodotto molto di testa.
Non tutto convince, quindi, in attesa di indagini che forse proseguiranno anche sul piccolo schermo.

Voto: ☕☕½/5

2 commenti:

  1. Ho visto i primi due episodi. Non capisco proprio il taglio dato, né il senso di concentrarsi su una pista ormai accantonata. Ricordo una serie con un bravissimo Fantastichini sullo stesso argomento, Sky, molto più riuscita

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  2. Ma guarda Mr Ink ( ciao intanto e ciao alla padrona di casa ) se ti sforzi di seguire la serie fino alla fine probabilmente arriveresti alla mia stessa conclusione che forse hanno sbagliato ad accantonare la pista cagliaritana .
    O magari sono solo coincidenze…come si legge nei titoli di coda dell’ultima puntata dove si delinea il probabile profilo del mostro , ma ti assicuro che vale la pena seguirla.
    Sono solo 4 puntate.
    A me è piaciuta molto , probabilmente potrebbe essere considerata il prequel di quella di Sky … immagino perché non l’ho vista quella con Fantastichini.
    Ciao

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