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1 novembre 2025

Evil Dead Rise

La Settimana di Halloween Evil Dead

Rieccoci qui, 10 anni dopo.
In realtà, nella mia realtà, sarebbero solo due anni.
Era l'agosto del 2023 e approcciavo grazie a La Notte Horror il grande classico de La Casa, spinta anche dall'uscita di Evil Dead Rise, quinto capitolo di una saga, ma in realtà anche remake o stand-alone o reboot. Chi ci capisce qualcosa di queste nuove etichette.
Dicevo, rieccoci qui con il film che faceva faville al boxoffice, di cui la rete parlava per il modo di reinventare un horror, di declinarlo al femminile come tipico di questi tempi più politicamente corretti, quando in realtà già nel 2013 ci aveva pensato Fede Alvarez, alzando l'asticella del gore e abbassando quella dell'umorismo nero tipica di Sam Raimi.
Avevamo lasciato la prode Jane Levy incoronata nuova Scream Queen e possibile erede di Ash Williams, ma di un seguito, di quella La Casa non se n'era fatto niente, o meglio, l'interesse suscitato aveva dato vita a Ash vs Evil Dead, in formato televisivo, più libero, più spassoso, più indimenticabile.
Sono passati 10 anni da allora, ed ecco che le voci tornano a farsi sentire, vaghe dichiarazioni, infine delle conferme e un nuovo film arriva in sala con la promessa di reinventare una saga.
Lo si fa, in modo del tutto diverso.


Si viene ingannati in quel prologo che negli horror conta sempre molto e che è ambientato va da sé in una baita in mezzo ai boschi.
Una baita molto diversa, molto più stilosa, in cui due cugine aspettano gli altri invitati del weekend per trovarsi ad avere a che fare con un demone (una di loro, almeno).
Salto indietro, al giorno prima, si torna a Los Angeles.
Los Angeles? Sì.
In una notte piovosa e terremotata, in una palazzina di appartamenti ben distante dai boschi e che verrà abbattuta a breve. Nonostante questo la famiglia di Beth è ben unita e si ritrova a dover ospitare quella sorella/zia che si dava dispersa nel magico mondo delle tournée rock in quanto tecnica del suono. Ellie torna all'unica famiglia che conosce perché forse ne sta costruendo una di sua, di famiglia, ma trova una famiglia a pezzi. E nemmeno se n'era accorta lasciando andare la segreteria telefonica.
Insomma, i rapporti non sono idilliaci e tutto frana nel mezzo di un terremoto, che fa scoprire sotto il classico garage sinistro una stanza segreta, una vecchia chiesa, in cui se ne stanno vecchi vinili e un vecchio libro.
Ehi, ma è il Necronomicon?!
No, è uno dei volumi del Naturom Demonto, perché giusto per mettere carne al fuco e spianare la strada per sequel più veloci e tempestivi battendo il ferro caldo del genere horror che sembra l'unico ad attirare al cinema, di volumi ce ne sono tre, quindi quanti seguiti dovremmo aspettarci?
Di sicuro uno, Evil Dead Burn che uscirà a luglio 2026.


Dicevo, il più scemo dei figli di Beth prende il vinile, prende il libro e con la sua ossessione di essere un DJ risveglia il male facendo girare quel disco e deliziandoci con la voce di Ash. 
Proprio quell'Ash, e secondo il regista Lee Cronin la scelta non è dettata da un cammeo/omaggio ma da una deliberata scelta che vede prima o poi il nostro Ash registrare il messaggio su disco. Chissà se vedremo quando.
Si risveglia il male, si moltiplicano i deadites, che sputano sentenze, che rendono i corridoi di quel condominio spaventosi e le dinamiche familiari vengono stravolte.
Come se ne esce vivi, mentre una madre sputa sentenze? Mentre una sorella giudica? Mentre il vicino aggredisce e salvarsi è difficile con fuori la notte e le devastazioni di un terremoto? Con litri e litri di sangue.
6.500 litri per la precisione, anche questa volta conteggiati e usati a piacimento, rendendo pure un omaggio piuttosto scontato ma comunque godibile a Shining, che il pubblico bisogna accontentarlo e si prendono i riferimenti più mainstream per farlo.


Ora, si deve sospendere più volte il livello di incredulità tra fughe più facili, un garage in cui forse era meglio non andare, una macina tronchi che fatalmente è lì e una creatura mostruosa che si compone davanti ai nostri occhi rendendosi pericolosa ma anche instabile.
Il fatto è che come la versione del 2013 faceva i conti con lo stile che andava per la maggiore (il gore, la violenza piuttosto gratuita e poco digeribile) così questa versione del 2023 viene a patti con l'elevated horror, innalzando un'eroina femminile, parlando di dinamiche familiari, di scelte materne e di crisi abitativa. Il tutto con un accento irlandese che ambientato a Los Angeles e girato in realtà in Nuova Zelanda, confonde un po' le idee.
Il finale, come detto, resta aperto e riporta a quell'inizio che sì, visto in sala mi avrebbe probabilmente visto applaudire per come questa saga risorge non dalle sue ceneri, ma delle sue acque.


Ma saranno gli effetti speciali meno artigianali, saranno i protagonisti ancor meno di peso rispetto al 2013, sarà la fotografia cupa, desaturata, senza alcun colore, e sarà soprattutto la mancanza di un minimo di umorismo nero che era la firma di questa saga, la sensazione per me me è di un capitolo minore. Quello che toglie l'ambientazione, cambia i protagonisti, snatura il progetto. Poteva probabilmente chiamarsi in altri mille modi e funzionare, ma come seguito stand-alone o reboot o quel che è, mi fa storcere il naso.
A luglio 2026 sarò comunque in sala a vedere che altro combinerà Lee Cronin con questo materiale, sperando in una comparsata di Ash, in un riferimento più sostanzioso alla saga principale, in toni meno oscuri e un filo più interessanti.
Mantenere questa parte di Promessa è stata comunque uno spasso e mi ha portato a gustare al meglio le atmosfere sinistre di Halloween. L'horror non è spesso casa da queste parti, ora grazie a La Casa lo è un po' di più.

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