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2 marzo 2015

Go On

Quando i film si fanno ad episodi.

Alla fine ho ceduto.
Uscita nel 2012, questa comedy segnava il ritorno in TV di Chandler Bing, pardon, di Matthew Perry, che cercava di scrollarsi di dosso il pesante fardello di Friends, lui che inizialmente c'era riuscito anche al cinema, tranne poi incappare in una serie di flop uno dietro l'altro.
La fortuna non l'ha certa trovata con Go On, serie NBC partita bene, confermata per la prima stagione e allungata fino a raggiungere i 22 episodi totali, per poi essere cancellata causa ascolti in picchiata.
La colpa, molto probabilmente, sta tutta in quella decisione di allungare e snaturare la serie, facendole perdere il controllo.


Matthew continua a fare il verso al suo personaggio, rimanendo legato a una comicità fisica un po' sorpassata ma a cui si fa presto l'abitudine, interpretando Ryan King, speaker radiofonico in un'emittente sportiva la cui moglie è morta da poco scombussolando la sua vita di romantico egocentrico.
Il suo capo -nonché il suo migliore amico- lo costringe a frequentare un gruppo di sostegno se vuole tornare in onda, e va da sé che l'iniziale diffidenza verso questi casi umani, verso tecniche per affrontare il lutto o qualsiasi altra perdita per andare avanti, si trasformi in un aiuto sostanziale, facendo di quelle persone degli amici e delle spalle fidate.
Il pilot ce li fa conoscere in modo irriverente in una gara alla storia più triste e sfortunata: abbiamo così George, vecchio cieco e con mille altre magagne, Fausta, messicana vedova e senza i figli vicino, la perfettina Yolanda, la gattara Sonia, il tradito Danny, il misterioso Mr K, il taciturno Owen e la lesbica arrabbiata e acida Anne, tutti sotto la guida non così esperta di Lauren che in quanto a problemi personali non è da meno dei suoi pazienti.


La pecca di Go On sta tutta nell'essere a metà strada tra una comedy a sviluppo semplicemente verticale e una a più ampio respiro orizzontale, come il percorso di crescita e di accettazione richiederebbe.
Così facendo, se le battute, i tempi comici e i dialoghi sono esilaranti e strappano risate via via più sonore, man mano che si avanza con gli episodi si perdono pezzi per strada, alcuni personaggi saltano o vengono dimenticati, si corre troppo sull'evoluzione di Ryan, facendogli incontrare troppe donne, facendogli a volte dimenticare il suo dolore tranne poi ritrovarlo un po' più in là.
Per salvare la serie si è tentata anche la carta reunion (a cui si fa il verso in Episodes, che vede invece uscire vincente l'ex Joey Matt LeBlanc) introducendo come guest star Courteney Cox alias Monica, oltre a un numero spropositato di comparse provenienti dal mondo dello sport più una Lauren Graham (Gilmore Girls) omaggio, ex fidanzata proprio di Perry.
La cancellazione è comunque un peccato, perchè a questi folli personaggi basta davvero poco ad affezionarsi, ognuno con i suoi tic, con le sue peculiarità prese di mira dagli autori.
Ma come insegna la serie, andare avanti è necessario, e se lo si fa in buona compagnia, tutto diventa più facile.


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