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4 marzo 2017

La Legge della Notte

Andiamo al Cinema

Brutta bestia i film di genere.
Difficile dire qualcosa di nuovo, quando quel genere ha già fatto la storia, difficile mantenersi dentro canoni senza infastidire chi a quei generi è affezionato.
Prendiamo i gangster movie, che hanno fatto la fortuna di Scorsese, che ogni tanto appaiono per raccontarci, in fondo, sempre la stessa storia.
Un lui che è un criminale, sì, ma di quelli buoni, che s'innamora della pupa del boss, che per questo finisce nei guai, che si costruisce un impero ma non trova la felicità, e dovrà sempre fare i conti con chi è sopra di lui o con chi vuole il suo posto.
Sempre questa è la storia.



Viene da chiedersi, allora, cos'abbia spinto Ben Affleck il regista a trasportare su grande schermo l'omonimo romanzo di Dennis Lehane, visto che sì, la storia è ancora una volta questa.
Ben Affleck il regista, che fino ad ora non aveva sbagliato un colpo, e aveva perfino vinto l'Oscar per quel gioiellino ruffiano ma non per questo colpevole, di Argo.
La risposta, non la sapremo mai, come non sapremo mai perchè Ben Affleck decida sempre e comunque di ritagliarsi una parte nei suoi film, pur non essendo un grande attore, anzi, peggiorando con l'età, a differenza di un fratello fresco fresco vincitore di Oscar quanto mai meritato.
Prendiamo allora una storia trita e ritrita, che si sposta dalla solita Boston divisa tra mafia italiana e irlandese, e si sposta a Tampa, in Florida, dove il risultato  non cambia ma cambiano i fattori in gioco, ovvero il razzismo contro cubani e neri e il KKK che rinasce, mettiamoci dentro un Ben Affleck di cui a fatica si riuscirà a scovare due espressioni diverse, perchè sì, quell'espressione accigliata se la porta perfino mentre si spupazza la pupa numero uno (Sienna Miller) e la pupa numero due (Zoe Saldana).
In mezzo, ci si possono mettere i soliti intrallazzi dei criminali, tra esportazione e distribuzione dell'alcool in era proibizionista, la scalata nel mondo del gioco d'azzardo, per finire pure con la predicatrice di turno che redime i peccatori, lei per prima.
Quel che si ha alla fine è un film stereotipato come pochi, che poco di nuovo racconta, che al genere gangster movie non aggiunge niente, ma proprio niente.


E ci si annoia, in compagnia di un protagonista che si muove da un ufficio a un altro, da una minaccia all'altra, senza colpo ferire.
Si preferisce, se proprio si deve scegliere, la prima parte in quella Boston umida e grigia, con inseguimenti e carrelli di regia a dare il pepe all'azione.
Nel sole accecante di Tampa, invece, si azzarda troppo con Elle Fanning virginia, con una coppia interrazziale che non crea troppo scandalo -se non a quelli del KKK e che serve al nostro Ben per piazzare il suo discorsone buonista contro il razzismo- con il cuore che fa un tuffo in quel passato passeggiando su una spiaggia neanche fossimo finiti all'improvviso dentro un film di Malick.
Il finale arriva dopo 128 minuti di noia e pesantezza, arriva e cambia poco le carte in tavola, non giustificando un'operazione che nelle mani di un regista premio Oscar non si capisce, un adattamento di genere che ci si poteva risparmiare visto il risultato. Che a conti fatti, sembra una stanca riproposizione di Boardwalk Empire, serie che a proposito di stanchezza, a lungo andare, non aveva rivali.


Regia Ben Affleck
Sceneggiatura Ben Affleck
Musiche Harry Gregson-Williams
Cast Ben Affleck, Sienna Miller, 
Zoe Saldana, Elle Fanning
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Gangs of New York, Lawless, la serie Boardwalk Empire

8 commenti:

  1. Oh no!
    Confermi le mie peggiori previsioni.
    Una roba gangster noiosa alla Boardwalk Empire non c'ho proprio voglia di spararmela, soprattutto con il Ben che sfoggia (a dir tanto) due espressioni. :)

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    1. Boardwalk almeno aveva dalla sua Buscemi, qui Ben fa del suo peggio davanti la macchina da presa, regalandoci al massimo delle risatine che lo rendono ridicolo. Per il resto, è sempre la solita storia tra gangster...

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  2. Quello che temevo.
    E già avevo pochissima voglia di vederlo, adesso ancora meno. :)

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    1. Purtroppo non si può dir bene di un film che si dimentica già mentre lo si vede..

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  3. Benji faccia di legno, urge una lezione di recitazione dal fratellino!
    Mi è bastato il trailer e ho pensato, no dènghiu! XD

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    1. E fai bene, due ore e passa di cliché e ripetizioni, con bisteccone Ben che potrebbe tranquillamente fare la bella vita da regista, perchè almeno lì regala qualche bella scena.

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  4. sono tra i pochi curiosi, ma me lo avete smontato praticamente tutti...

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    1. Difficile non farlo, credimi, anche con tutta la curiosità del caso..

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