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9 luglio 2017

La Domenica Scrivo - Traslocare

Traslocare [tra-slo-cà-re] v. (traslòco, traslòchi ecc.)
v. intr. (aus. Avere) [sogg-v-prep.arg] Cambiare sede o domicilio; anche con l’arg. sottinteso

Traslocare per me significa invece inevitabile stress.
Stress che cerchi di tenere a bada, ma che arriva, in quegli ultimi giorni arrivati in un lampo quando ancora i lavori non sono finiti, quando i problemi si sormontano, e devi farci fronte tu. Stress dato da date di scadenza e date da gestire, stress di sistemare, di vedere almeno un po’ di perfezione e ordine nell’inevitabile caos.
E allora ti ritrovi a piangere almeno una volta al giorno per colpa dello stress, scoprendo che il modo migliore per gestirlo sta in un abbraccio.




Traslocare, per me, significa caos.
Significa riuscire a stare in quel caos pur essendo una perfettina che all’ordine ci tiene, e che l’ordine cerca vanamente di crearlo pure in mezzo a scatole e scatoloni, in mezzo alla polvere e allo sporco che si accumulano o che si scopre, in mezzo a priorità che l’ordine non lo contemplano. E lo domini, preferendo sistemare libri e DVD ai vestiti, pulire studi e camera da letto invece che il salotto o il bagno, stipando tutto in stanze vuote, chiudendo la porta per non vedere.

Traslocare, per me, significa adattarsi.
Adattarsi non solo al nuovo, ma al nuovo che si forma nel vecchio, nel non avere più quello che già è dentro a scatoloni, nel far fronte a situazioni paradossali: non avere una cucina nel nuovo, trovarsi con il gas già staccato nel vecchio, e pure con la bombola del barbecue esaurita. Adattarsi significa farsi la doccia gelata -e per fortuna che fuori ci sono 35 gradi-, significa mangiare solo ed esclusivamente insalate e cibo al forno, significa fare da spola per almeno due settimane da parenti e amici e ristoranti.

Traslocare, per me, significa svuotare e riempire.
Svuotare una casa per riempirne un’altra, riempire uno scatolone per poi svuotarlo, riempirsi di forza e svuotarsi di energia, riempirsi d’orgoglio e svuotare il proprio ego, per errori e magagne.
Fare di stanze vuote, tristi e anonime, stanze piene di vita e colore. Una dopo l’altra, cercando di completare prima o poi tutti i pezzi.

Traslocare, per me, significa salutare.
Salutare quei vicini con cui poco si è avuto a che fare e con cui solo ora, tra stress, caos e adattamenti, si entra più in confidenza. Salutare un quartiere in cui mai troppo ci si è sentiti a casa, e sentire che già mancano le piccole abitudini: quel vecchino che ogni mattina si incontra con il cane, quel gatto che gironzola indisturbato, quell’altro che segue come un cane il suo cane a passeggio con la sua padrona. Salutare vecchie abitudini, vecchie quotidianità, per trovarne di nuove, come questa mattina, in un nuovo divano in uno studio e non su di un tavolo in cucina, con un internet provvisorio e non con la connessione sicura, a scrivere in attesa comunque di una scrivania, di una connessione migliore e ufficiale.

Traslocare, per me, infine, significa cambiamento.
L’ultimo si spera, quello più difficile da gestire, ma si è in due, e la soluzione la si trova sempre.
Il più importante, e il più bello, nonostante caos, adattamenti e stress.
Si cambia visuale, si cambia prospettiva, si cambia panorama e si cambia pure il letto. Ci si sveglia, di domenica, con un nuovo soffitto davanti agli occhi che lascia ancora senza parole, con una finestra che dà sull’incanto che è tuo, con una rubrica da scrivere, che quella no, non cambia, diventando una costante che archivia il cambiamento.

6 commenti:

  1. Quando si trasloca so cazzi sempre e comunque insomma :D
    In ogni caso non stressarti troppo, anche perché finirà prima o poi, o no? ;)

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    1. Finirà, o è appena iniziata, dipende dai punti di vista ;) Lo stress ormai è mio compagno di vita, difficile gestirlo, ma a tratti ci riesco.

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  2. Bel post, brutto stress.
    Spero vi fermiate il più a lungo possibile - per sempre è troppo vago, troppo lontano: gli scatoloni, e lo dico dopo sei sette traslochi in ventitré anni, non finiscono mai. :)

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    1. Il mutuo ci terrà ben saldi alla nuova casa, gli scatoloni, chissà quando li smaltirò del tutto, in attesa di una cucina e di svuotare il garage che ormai trabocca... saranno dure settimane, ma ce la posso fare: ho la memoria esterna carica di ottima compagnia, e un ottimo divano nuovo ;)

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  3. Diciamo che non è un post che invogli troppo a traslocare... :)
    A volte è necessario e anche salutare farlo, però per il momento se mi risparmio uno stress del genere è meglio.

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    1. E che non ho riferito la citazione più importante: studi dimostrano che un trasloco é molto più stressante di un lutto. Sei avvertito ;)

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