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8 luglio 2017

The 9th Life of Louis Drax

E' già Ieri -2016-

Louis Drax è un bambino che ha appena compiuto nove anni, e sta vivendo la sua nona vita.
Non una vita facile, in realtà: la vita di un sopravvissuto per un vero e proprio miracolo a una caduta tutt’altro che accidentale da una scogliera. Questa sua nona vita, lo vede in coma.
Le altre le ha consumate a suon di incidenti, gravi e meno gravi: intossicazioni alimentari, soffocamento, braccia e gambe rotte. Uno l’anno, come se il fato mettesse sempre un ostacolo sul suo cammino, come se la calamita del suo io, attirasse guai.
Louis si chiama il bambino degli incidenti, quasi con ironia.
Di ironico, sul suo destino, c’è poco però.


Parte infatti un’indagine, la polizia viene coinvolta, il medico che l’ha in cura e che crede nelle connessioni inconsce, cerca di capire pure lui cos’è successo il giorno del suo nono compleanno, in quel pic-nic con i genitori che si è trasformato in tragedia. E cos’è successo nel suo passato costellato di infortuni, in quello di una madre tanto attenta e protettiva, e quel padre, accusato e in fuga, chissà.
Si sbircia così in quel passato, con un mostro fatto di alghe che come noi ascolta e vuole sapere, nel mentre, si intromette troppo quel dottore di cui sopra, si invaghisce di una donna bella, sola e fragile, mentre c’è chi lo mette in guardia.


La nona vita di Louis Drax è meno tragica di quel che ci si aspetta, di quello che una locandina e un riassunto di trama prospettavano: Louis è schietto, pure un po’ stronzo e antipatico, i misteri da scoprire acchiappano anche se le soluzioni in parte commuovono, in parte spaventano, ma si intuiscono senza troppe difficoltà.
È meno tragica soprattutto per certi tratti patinati, per una colonna sonora fin troppo dolce, per lo scoccare dell’amore –o della passione- che pare uscito da una soap opera, per attori belli belli in modo assurdo come Jamie Dornan, Aaron Paul e Sarah Gadon.
È il passato, allora, più che il presente ospedaliero, in cui si sguazza con piacere, è in una voice over diversa e furba, che si ha il piglio giusto, anche se non indimenticabile.
È che manca il guizzo, è che certe sedute dall’ipnotista –anche se visivamente suggestive- sembrano troppo, è che la follia si fatica a capirla, e pure a spiegarla.


Regia Alexandre Aja
Sceneggiatura Max Minghella
Musiche Patrick Watson
Cast Sarah Gadon, Jamie Bell, Aaron Paul, Aiden Longworth
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4 commenti:

  1. Che film strano. Come sai, in tempo di scarse scelte al cinema e in streaming, non mi era dispiaciuto. Affascinate la "francesità" in filigrana e poi oh, la Gadon sta sempre bene. Certo, qualche rogna il bimbetto saccente se la meritava pure! :)

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    1. Non è dispiaciuto neanche a me, sarà che le aspettative erano bassine e la storia un po' intriga, o saranno i saldi estivi. Però di difettoni e difettucci ce ne sono, chiudiamo un occhio ;)

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  2. Un film che si può vedere, così come si può perdere, mi pare di aver capito.
    Nonostante il cast di belli belli, l'odiosità del bimbetto però mi sa che me lo fa rimandare ancora un po'...

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    1. Niente di speciale, accattivante in alcuni punti, scivola in altri. Con la moria estiva però si difende abbastanza bene.

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