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30 agosto 2017

Venezia 74 - The Devil and Father Amorth

La ventata di nostalgia ha colto pure William Friedkin.
A 44 anni di distanza dal suo più grande successo -L'esorcista- perchè non andare a filmare il suo primo esorcismo?
Curiosità, certo, tentativi di capire, ma anche un'operazione di dubbio gusto ai miei occhi, ancora provati dal documentario che proprio lo scorso anno sbarcò a Venezia -Liberami- parlando dei numeri crescenti di esorcismi compiuti in Italia e nel mondo.
La speranza, era che nelle mani esperte di Friedkin, il tema fosse meglio trattato, ma invece sembra di assistere a una brutta copia di un servizio di Alberto Angela, con il nostro che si aggira nei luoghi dove avvenne l'esorcismo di Roland Doe, che ispirò quello di Regan MacNeil, e i luoghi a Georgetown dove il film venne girato. Il tutto sottolineato dalla colonna sonora particolarmente enfatica e assordante.



Ci si sposta poi in Italia, a Roma, per assistere a quel primo esorcismo, che per Cristina è invece il nono. Un demone la possiede, e l'esperto del Vaticano Gabriele Amorth è chiamato ancora ad aiutarla, lui che vanta un'esperienza trentennale sul campo.
E qui, con la sua telecamerina, Friedkin si mette in un angolo, registra le urla, le preghiere, i pianti e le grida di quel demone, in un lungo, lunghissimo e sfiancante rito, che mostrato a esperti neuropsichiatri, resta carico di dubbi.
Come resta dubbioso quell'incontro che Friedkin racconta come un film horror con Cristina e il suo fidanzato, che contro di lui urlano, lei posseduta e chiusa in una chiesa, di cui però non esistono registrazioni.
E' come sempre questione di fede, è questione di scienza e impressioni.
Da un punto di vista più prettamente tecnico, il documentario appare comunque elementare e così costruito da mettere in dubbio la sua natura, il suo scopo ultimo. Come se uno studente qualunque si aggirasse per luoghi e chiese, come se quello stesso studente raccontasse fatti noti e statistiche entrando in scena come un presentatore TV.
Peccato che quel qualcuno sia un regista scavato come Friedkin.

1 commento:

  1. "Una brutta copia di un servizio di Alberto Angela"...
    Beccati questa, Friedkin! :)

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