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23 aprile 2018

Il Lunedì Leggo - L'oceano in fondo al sentiero di Neil Gaiman

Di Neil Gaiman non avevo mai letto niente, ma avevo visto parecchio.
Uno di quegli autori che ti ritrovi ovunque, che scopri aver scritto questa o quella sceneggiatura, che scopri una serie, un film, un episodio, da lui scritto, da un suo libro, un suo fumetto, tratto.
Da Stardust passando per il più recente American Gods, da qualche episodio di Doctor Who a Coraline, mi chiedo perchè Gaiman su carta non sia entrato prima nel mio radar.
Leggerlo, era diventato obbligatorio, un po' meno riuscire a trovare in libreria un suo romanzo, che i fumetti -Sandman, parlo di te- sono ancora piuttosto proibitivi come costi.
La scelta, a malincuore e praticamente dovuta- è ricaduta su L'oceano in fondo al sentiero , il romanzo più recente scritto, un romanzo che parla ancora una volta di un bambino solitario, che si rifugia nei libri, che nei libri trova conforto, e dell'avventura che si ritrova a vivere, e poi a ricordare, in quell'oceano in fondo al sentiero che ha più l'aspetto di uno stagno.



È stato amore, ovviamente, fin dalle prime pagine.
Ma che dico, fin dalle prime righe. Quelle che leggi, che risuonano dentro, e che già sai parlano un po' di te, parlano a quella te bambina che i libri li divorava, che le avventure nei campi, nei parchi, nelle salite e nei ruscelli, se le creava.
Chiamala nostalgia canaglia, ma così è stato.
Poi, ovviamente, Gaiman c'ha ricamato attorno una storia fatta di cattivi che sono cattivi davvero, di strani esseri e personaggi che si fan la guerra da sempre, di streghe buone e matriarcali, di streghe perfide e subdole, di genitori ignari di tutto e di un bambino che solo, assieme a quella che diventa la sua unica e migliore amica, cerca di mettere una pezza a quanto fatto.
Ci sono gatti, poi, ci sono mondi altri, c'è una storia raccontata al passato, con quel bambino ora adulto che in riva a quello stagno torna a ricordare, e c'è un finale che non ti aspetti, magico quanto l'inizio, che lascia avvinti dalla magia delle parole, e dalla magia di per sé.
Potrebbe sembrare un romanzo per ragazzi, per quanto qualche complessità possa essere troppo complicata, potrebbe essere uno di quei coming of age, film young adult e fantasy che tanto vanno (o andavano) di moda in tempi recenti.
Per fortuna, è ancora un libro, un romanzo, una storia, in cui perdersi è bellissimo, tra brividi e sorrisi.

6 commenti:

  1. Sempre voluto. Anche solo per quel titolo bellissimo, anche solo per quella copertina, anche se sospetto che Neil non faccia al caso mio (ho letto soltanto Stardust, secoli fa, e avevo apprezzato di più il film, tanto bellino).
    Insomma, mi hai ricordato di stalkerare Libraccio e company. :)

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    1. Di Stardust ho un vago ricordo del film, più fantasy. Qui la magia c'è, ma quasi a fare da contorno al racconto di un'infanzia sofferta, di un bambino lettore che so che amerai un sacco. Insomma, sarà il mio primo Gaiman ma credo sia quello giusto per te ;)

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  2. Gaiman è uno dei miei scrittori preferiti.
    L'oceano in fondo al sentiero è molto, molto carino.
    Molto simile per atmosfere è anche Il Figlio Del Cimitero, che a questo punto ti consiglio.
    Però Coraline, American Gods e Nessun Dove, per me sono di un'altra pasta.

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    1. Accetto ogni consiglio, in libreria al momento dell'acquisto avevano solo questa copia, ma American Gods -anche solo per apprezzare di più una serie che non mi ha entusiasmato- sarà fra i prossimi titoli.

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  3. Per me con Gaiman non è stato amore dalle prime pagine, e in generale non è mai stato amore...

    Ho letto la prima parte di American Gods, che però ammetto di non aver finito, un po' per mancanza di tempo e di voglia, e un po' perché se no mi spoilero la serie TV. :)

    Per scrivere bene scrive bene, per carità non lo metto in dubbio, e ha la capacità di creare mondi parecchio complessi e articolati, però a livello di tematiche c'è qualcosa che me lo fa tenere a una certa distanza.

    Potrei comunque tentare con questo con questo simil-young adult che potrebbe già fare più per me...

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    1. Su carta, almeno, credo che questo simil-young adult sia più semplice e diretto di American Gods, che pure a episodi era complesso seguire. Gaiman scrive bene, e racconta bene quell'infanzia piena di sogni e speranze, potresti dargli una seconda chance, e potrebbe conquistarti ;)

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