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10 maggio 2019

Labor Day

È già Ieri -2014-

Capita di aspettare il momento giusto per un film, di aspettare pure che esca visto il cast e il regista che ci stanno dietro. Poi passa il tempo, i mesi diventano anni, di quel film in sala non c'è stata traccia, e ce ne si dimentica.
Finché il primo maggio, la festa del lavoro appunto, la pulce torna a bisbigliare all'orecchio: che un film con Kate Winslet e Josh Brolin diretto e sceneggiato da Jason Reitman qui in Italia non ha avuto la fortuna di un distributore per il grande schermo, finendo relegato al circuito dell'home video.
Ora, un po' le capisco le perplessità.
Metto le mani avanti dicendo che siamo di fronte ad un melo quasi d'altri tempi che da uno effervescente come Reitman non te lo aspetti.
Dalla Winslet sì, che torna a vestire i panni della casalinga sola e depressa, una casalinga degli anni '80 dopo esserlo stata nei '30 con Mildred Pierce e nei '50 con Revolutionary Road.


Qui a metterci lo zampino è sempre l'amore, ma per un fuggitivo e ricercato che si introduce subdolamente in casa, finendo per diventare quel marito, quel padre che manca. Anche solo per un weekend di festa.
Ma è diverso Frank, non è etichettatile solo per quell'omicidio per il quale stava scontando 18 anni e che scopriamo poco a poco, in flashback brevi ed enigmatici. È più responsabile, più pratico, più bravo di quel marito che Adele aveva e che l'ha abbandonata alla solitudine, al silenzio, alla protezione di quella casa che difficilmente abbandona.
Cucina, pulisce, aggiusta, lui.
E insegna pure, ad un figlio che lo guarda con ammirazione, che intuisce quella passione che elettrizza i due.
Come sempre, il destino si mette di mezzo. Con quel weekend che fa sognare una vita diversa, una fuga d'amore e di libertà, e che deve invece fare i conti con la realtà.


La Winslet sensuale anche dimessa, bravissima anche quando nuovamente reclusa in quel ruolo che tanto le sta bene, può reggere da sola l'intero film.
Brolin ci si mette d'impegno per entrare nelle mie grazie, ma quella faccia un po' così, quel pizzetto di troppo, fanno sempre attrito. Anche se insieme trasudano passione.
Il problema allora dove sta?
Sta in una sceneggiatura che si mette a sbavare nel finale, ripetendosi già troppo nel mezzo. Con gli anni che corrono, il lieto fine ricercato forzatamente, la crescita di Gattlin Griffith che va veloce, trasformandosi nel facciadasberle Dylan Minnette prima, e nel relegato Tobey Maguire infine.
E a proposito di comparsate, il solito James Van Der Beek non guadagna certo punti simpatia qui.
Forse Reitman è davvero andato a scavare in un ambiente che non gli è congeniale, finendo affossato dal testo di partenza nonostante le buone intuizioni, tra cui una fotografia che quel caldo di fine estate lo fa sentire in tutta la sua intensità.
In questa storia per casalinghe che sperano di essere salvate e di salvare, manca allora quel brio che da Reitman ci si aspetta.

Voto: ☕☕½/5


5 commenti:

  1. Risposte
    1. Brutto non è, ma mi spettavo di meglio e c'è di meglio di Reitman ;)

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  2. Per me, invece, uno dei migliori Reitman dell'ultimo periodo. Attori bravissimi, adorabile il tutto.
    Un melodramma vecchio stampo di cui, a distanza di anni e anni, ho un bel ricordo.

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    1. Sono tratti un po' troppo melo della storia ad avermi convinto poco, soprattutto nel finale in cui forse preferivo la sospensione o una svolta diversa. Solo la Winslet, però, ha valso la visione.

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  3. Visto anni fa, ovviamente in tv (su Sky forse), e dico solo di esser d'accordo con te ;)

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