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7 giugno 2019

Juliet, Naked

Andiamo al Cinema

Quando si tratta di commedie romantiche la formula è sempre quella, dovreste saperlo ormai:
Lei è Annie, ancorata nel paesino inglese in cui è nata, dove ha ereditato dal padre la gestione del museo locale. Le aspirazioni sarebbero più alte, più artistiche e in una grande città, e invece se ne sta lì, a tenere a bada una sorella che trova solo donne sbagliate e un compagno che non vuole figli, ossessionato da Tucker Crowe: cantante americano e intimista, un solo album all'attivo poi più nulla. Il mistero lo avvolge, un mistero che ne aumenta la fama.



Lui è proprio quel cantante, Tucker, che da quell'album ha visto la vita scorrergli davanti, tra innumerevoli donne e altrettanti figli. Scrive una mail a lei, dopo che lei ha demolito quel demo provvisorio di quell'unico album spuntato in rete e condiviso nel blog/forum del compagno ossessionato.
Iniziano a raccontarsi, confidarsi, condividere frustrazioni e sogni.
Lei apre gli occhi, e lascia quel compagno.
Lui capisce i suoi errori e cerca di fare ammenda con l'unico figlio che gli è rimasto accanto.
Si scrivono, si diceva, in un rapporto epistolare veloce e senza filtri, finché lui diventa nonno e dall'America vola a Londra per conoscere il nipote. E invita lei per un caffè.


La formula vincente di Nick Hornby è sempre quella: unire l'amore e la musica.
L'approccio è quello tipico delle commedie romantiche inglesi: personaggi secondari simpatiche macchiette di colore, il paesino di provincia che sembra uscito da una cartolina e una freschezza dei protagonisti tra voci fuori campo e lettere a cuore aperto che li rende subito amabili.
Mettici poi che ad interpretarli sono i bellissimi Ethan Hawke (sempre più stropicciato) e Rose Byrne, dalla perfetta alchimia, ed il gioco è fatto.
Anzi, no, perché come detto oltre l'amore qui c'è la musica, e abbiamo allora brani intimisti cantati dallo stesso Hawke e scritti appositamente da Nathan Larson, anche se, non me ne voglia, a rimanere impressa è la cover dei Kinks Waterloo Sunset.
Juliet, Naked, proprio come un album, lo si assapora pezzo dopo pezzo, e forse giusto nel finale risulta troppo frettoloso e sopra le righe. Ma il romanticismo da cui nasce, la leggerezza perfetta che richiama, ne fanno un ottimo ascolto, pardon, visione.

Voto: ☕☕/5


8 commenti:

  1. Ma quanto è carina e brava Rose Byrne? Una di quelle attrici che stanno un po' dappertutto, come il prezzemolo, che a sorpresa non mi stanco mai di incrociare. Il film, inutile dire, già in lista. :)

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    1. Una di quelle attrici che confondo e di cui dimentico sempre il nome, ma qui davvero bellissima e bravissima! Film super carino che, inutile dirlo, ti conquisterà :)

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  2. Visto al TFF perche a Ethan Hawke faccio sempre fatica a resistere e trovato molto molto carino. Sono molto contenta sua arrivato in sala!

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    1. A Ethan Hawke non dico mai di no nemmeno io, anche quando stropicciato e invecchiato, con quei poster giovanili a far fare un tuffo al cuore ;)

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  3. recensito anche io, e ho usato proprio lo stesso aggettivo per Ethan Hawke! :-) comunque una commedia piacevole e carina, anche se, inutile dirlo, il libro era una spanna sopra!

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    1. Hornby su carta come ti ho scritto l'ho incontrato solo una volta, difficile stargli dietro se poi ne escono film così carini e godibili!

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  4. Dai, che questa è la volta buona che Nick Hornby torna a convincermi in versione cinematografica.
    Dita incrociate!

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    1. Sono pronta a scommetterci tutto. La Byrne, Hawke, la colonna sonora e Horby: se non ti convince questa volta c'è qualcosa che non va!

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