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14 agosto 2019

Marrowbone

Settimana Horror

I Brings non sono più i Brings.
Sono i Marrowbone, ora.
Tornati in America, nella casa della madre.
Sono scappati.
Da chi, da cosa, lo si scoprirà poco a poco.
Cercano la pace, lontani dai clamori dell'Inghilterra, ma trovano una scadenza contro cui combattere.
Perché la madre sta per morire, perché Jack non ha ancora 21 anni e rischiano tutti di vedersi separati, lontani da quella che ora è la loro casa.
Ma c'è dell'altro. Sei mesi dopo uno sparo che ha turbato la loro nuova vita, c'è una presenza che cercano di scacciare oscurando specchi e rintanandosi fra quelle mura, lontani dagli sguardi degli altri abitanti, di avvocati impiccioni.
Ma come farlo se l'amore bussa al cuore di Jack?
Come farlo se quella presenza si fa sentire e torna dal passato e da una soffitta a pretendere di essere ascoltata?



Partiamo dai brividi, che sì, ci sono.
Sono quei brividi che terrorizzano me: presenze di cui si intuisce la sagoma, presenze che si nascondono nel buio e scattano, case antiche che nascondono segreti.
Ora, vivendo in una vecchia casa che a breve farà 100 anni -tenuti benissimo, garantisco- visioni simili non sono un toccasana.
Con la tensione che cresce man mano, con lenzuola che si fanno portatori di ansia.
Ma qui c'è un cast di belli e strani (le mie cotte per Charlie Heaton e George MacKay continuano, supportati da Mia Goth e Anya Taylor-Joy) che ha saputo distrarmi con la sua bravura, c'è soprattutto una storia che invita a scoprire il segreto di Marrowbone e dei Marrowobne e c'è soprattutto un colpo di scena che mette tutto in un'altra prospettiva.


Se la Spagna del regista Sergio G. Sánchez diventa il Maine, se quella casa fatiscente rimane piena di fascino, e se la storia è una storia in piena regola, capace di appassionare, allora la venatura horror riesce anche a fare meno paura. Relegata a scene in cui è la fotografia a fare la differenza.
Ci sono risposte a cui rispondere, c'è un amore da continuare a coltivare.
E se abiti, scenografia sono da invidia, se la regia fa di lenzuola, spiagge e libri pieghe in cui posare lo sguardo, a rovinare questo idillio è solo una colonna sonora fin troppo ostentata, orchestrale e leziosa in modo esagerato.
Un piccolo neo, per un film che garantisce urla e brividi, e con cui rifarsi gli occhi.

Grado di paura espresso in Leone Cane Fifone:2 Leoni su 5



4 commenti:

  1. Mi aveva affascinato e commosso moltissimo. Questi spagnoli, in fatto di horror, mi strapazzano sempre il corazòn.

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    1. Mi aspettavo più horror, ma sono stata felicissima di trovarci più cuore. E un cast così bello, nonostante la Spagna.

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  2. Questo sì che è noioso, altroché NOS4A2U.
    Nonostante non duri molto, non sono manco riuscito a finire di guardarlo...

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    1. Mi sa che hai qualche difetto di attenzione. Dura come un paio di episodi della serie, anche se alla percezione NOS4A2U sembra durare un anno intero e fatto di orribili acconciature ;)

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