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5 settembre 2019

Venezia 76 - Babyteeth

Lui è un giovane senzatetto, dipendente dalle droghe, cacciato dalla famiglia. Vive di espedienti e si imbatte in lei.
Lei è giovanissima, figlia di uno psichiatra e di una psicolabile. Vivrà ancora per poco, il cancro la sta divorando e si imbatte in lui.
Scopre l'amore, quello che si vuole e si cerca disperatamente.
Riscopre la vita, mettendo da parte la rabbia, la frustrazione per godere dello stare insieme. Che non è facile se i genitori si oppongono, se vedono una minaccia nella differenza di età, nello stile di vita dell'altro.
Ma, il bello, è che pure loro aprono gli occhi, vedono e vogliono la felicità per la figlia e in cambio di farmaci, convincono lui a stare da lei, da loro.
A completare il quadro: una vicina single e incinta, un insegnante di musica senza peli sulla lingua.



Insomma, un quadretto indie perfetto, in cui si alternano le risate per le situazioni assurde e comiche ai drammi della malattia, accompagnati ovviamente da buona musica, da quella fotografia di colori accesi, dagli interni studiatissimi.
E allora, com'è che l'emozione non è arrivata?
Com'è che nemmeno una lacrima è scesa nonostante il finale ad alto tasso di commozione?
Forse perché nonostante la divisione in capitoli dagli splendidi titoli, c'è un po' di confusione di troppo, ci sono personaggi che appaiono e scompaiono, ci sono tempi mal rispettati. In primis, quelli della malattia, che vedono Eliza Scanlen in forma e più viva che mai dall'inizio alla fine, a voler essere scrupolosi.
Con i drammi cercati e tirati, pur di inserire conflitti volti a riportare la pace.
Spiace quindi non essere più convinti, spiace per un Ben Mendelsohn adorabile, per una Scanlen solare, nonostante il connubio con i denti faccia pensare ad altro visto quanto succedeva in Sharp Objects.
L'apertura al genere malattia-movies da parte della Mostra è encomiabile, ma forse ci vuole qualcosa di più per chi loù frequenta da un po'.

2 commenti:

  1. Venezia goes malattia movies?
    Adoro a prescindere, nonostante la tua opinione non troppo entusiastica.

    Mi vergogno a chiederlo: ma... niente recensione di Chiara Ferragni - Unposted? :D

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    Risposte
    1. Con questo caschi benissimo tu, i difetti ci sono ma si lascia guardare che è un piacere. Fregano le aspettative.

      Lo sai, sono snob e spocchioso quindi niente Ferragni. Anche volendo tra fila e accreditati c'era una fila impossibile da sostenere.

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