Siamo qui in esclusiva su In Central Perk per parlare di una nuova serie TV.
(fake news: non è nuova, anzi. AppleTV+ l'ha rilasciata ancora lo scorso 1° novembre).
Una serie acclamata dalla critica.
(fake news: è rimasta miseramente a bocca asciutta ai Golden Globes, e pure qui su In Central Perk -che non sarà il massimo della criticità- si era fermata al ventesimo posto nei suoi awards)
Una serie con un cast strepitoso che vede il ritorno delle sorelle Green Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, l'invecchiato splendidamente Steve Carell, Billy Crudup e quel suo non so ché, lo stranamente non fastidioso Mark Duplass, le promettenti Bel Powley e Gugu Mbatha-Raw.
Insomma, un gran bell'assortimento di bravi attori a mostrarci per la prima volta il dietro le quinte di un programma TV, nella fattispecie uno di quei morning show americani da cui han preso i nostri Uno Mattina e Affari Vostri.
(fake news, di film ma anche di serie TV simili ce ne sono stati parecchi. Basti pensare al meraviglioso The Newsroom)
Proprio a The Newsroom si pensa quando il The Morning Show viene travolto dall'onda del #MeToo con il conduttore Mitch Kessler accusato di molestie e condotta promiscua da voci sempre più insistenti.
Partono indagini interne, parte soprattutto un tentativo di non affondare.
Per il programma in sé, che ora viene machiavellicamente governato dal nuovo arrivato Cory Ellison, per la co-conduttrice storica, nonché amica ed ex amante di Mitch, Alex Levy.
Così arriva Bradley Jackson, cronista d'assalto con una sua integrità che non le manda certo a dire, parlando di aborto in diretta, cercando di dare profondità a un contenitore di notizie imbarazzanti.
Proprio come succedeva in The Newsroom.
Ma c'è comunque lo spazio per riflettere: su quella cultura del silenzio tanto diffusa, su quello che un uomo può imparare rispetto ai no che non si è sentito dire, rispetto alla sua posizione di potere che non tutto gli permette.
Ecco perché Carell e la Aniston sono molto più credibili, più in parte, di una Reese Witherspoon che esagera in faccette, in occhiatacce.
Mentre gigioneggia che è un piacere il prode Crudup.
Insomma, la serie perfetta è servita?
No, fake news anche questa: onestamente, l'urgenza del racconto, di voler raccontare una pagina di storia ancora in corso si sente.
Si sente la pressione nel voler ergersi ad esempio, di impartire lezioni.
Così i tanti (troppi?) monologhi ad effetto, le tante tirate sul femminismo, sul proprio ruolo nel mondo dell'informazione, alla lunga stancano.
Perché sanno di costruito, sanno di esagerato.
Inaspettatamente, il The Morning Show che voleva essere serio e composto, voleva essere un programma di informazione degno di fiducia, si trasforma quasi in un guilty pleasure, dove contano le storie d'amore, i pettegolezzi, i colpi di scena e le schermaglie in atto.
Bene, ma non benissimo insomma.
A voi la linea.
Voto: ☕☕½/5
Sarà che non ho mai visto The Newsroom, sarà che mi piace vedere bravi attori all'opera, ma a me è piaciuta moltissimo. Soprattutto grazie a quella punta guilty, che non rende mai la visione seriosa.
RispondiEliminaThe Newsroom molte spanne sopra, ha più equilibrio e soprattutto quel ritmo che qui sembra forzato e ben studiato, lì dalla penna di Sorkin è molto più naturale. Inutile dirti che un recuperino ci sta, io sogno da allora di lavorare in una redazione simile, sempre se esistono ancora.
EliminaNon so... l'ho mollata dopo 4 episodi per noia sopravvenuta...
RispondiEliminaCapisco, episodi lunghi e non del tutto centrati. Alla fine mi sono lasciata andare, ma si esagera un po' troppo, si allunga parecchio il brodo.
EliminaHo adorato questa serie!
RispondiElimina(fake news: sono partito con grande entusiasmo, che però si è spento un poco, soprattutto negli episodi finali. Sono d'accordo con te che è una serie che sa troppo di costruito ed esagerato, è la stessa impressione che mi ha dato. Valida comunque, per carità, però si poteva fare di meglio)
Le tirate alla Sorkin non riescono senza Sorkin, e pure qui le faccette (di Reese soprattutto) abbondano. Sembra sia andata a scuola dalla D'Urso nelle interviste che fa.
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