Pagine

31 marzo 2020

Succession - Stagioni 1-2

Mondo Serial

Tempo di quarantena, tempo di recuperi che si rimandavano da troppo.
È che Succession al suo esordio non sembrava niente di nuovo.
La produzione HBO doveva fare da campanello d'allarme, ma di seguire le vicende di un'altra famiglia ricca e posh, con gli intrighi di una dinastia che deve continuare sotto l'egida di un padre-padrone a capo di un impero che comprende media, crociere e parchi divertimenti... beh, non ne avevo voglia.
Ho iniziato da subito però a pentirmene, per i pareri unanimi di consenso, per la critica che si accorgeva di questa serie.
Con la seconda stagione si è fatto il botto ai Golden Globe e allora, eccomi qui, alla corte dei Roy.



Presentiamoli:
Abbiamo Logan Roy, quel padre-padrone di cui sopra, che non vuole certo mollare il colpo, non vuole lasciare il comando anche perché chi potrebbe succedergli?
Kendall il primogenito che trama alle sue spalle per tutta la prima stagione, che cade e continua a cadere nelle tentazioni dell'alcool e della droga?
Roman quel figlio di mezzo che per farsi notare denigra tutto e tutti, nasconde talenti e difetti dietro una coltre d'ironia apparentemente inespugnabile, che vive nel lusso, lontano dal mondo comune?
O Siobhan, l'unica femmina, e questo per Logan è già un difetto di partenza, intelligente, colta, che prova ad allontanarsi dagli affari di famiglia attraverso la politica ma al primo fischio torna lì, a casa, cercando il suo spazio?
Potrebbe essere lei, in fondo, la carta giusta, nonostante quel marito, quel Tom, senza spina dorsale, incapace di avere o di tenere una posizione.
Ci sarebbe anche Connor, nato dal primo matrimonio, che non ha lavorato un solo giorno della sua vita, vive in un ranch appartato sognando di redimere la fidanzata/escort, di salire alla Presidenza.
A presentarcela, questa famiglia che si sposta in elicotteri privati, che per il weekend se ne va in Europa, che per discutere di mosse finanziarie ha uno yacht che definire lussuoso è un insulto al lusso, è Greg. Il nipote, il cugino, quello timido, quello sempre fuori posto, quello da sfruttare, ricollocare, quello che irrimediabilmente cambierà a stare a contatto con i Roy.


La prima stagione è ambientata soprattutto a New York, con Logan che dovrebbe finalmente cedere il suo posto di comando visti i problemi di salute, e con tutti i mezzi possibili utilizzati per scavalcarlo, che si sia ancora in ospedale o al matrimonio più importante (in Inghilterra).
E sono scintille, soprattutto in un finale con colpo di scena, che sta tutto dentro lo sguardo vacuo di Jeremy Strong.
La seconda diventa invece molto più dinamica, dove anche i sottoposti (Gerry, fate una statua a Gerry e alla sottovalutata J. Smith-Cameron) trovano più spazio, dove una fusione prima, nuove teste da tenere a bada (un'insopportabile Holly Hunter) e un'indagine poi, rischiano di cambiare tutte le carte in tavola.
Soprattutto quando il finale è un altro colpo di scena che lascia a bocca aperta.


Si parla di milioni come fossero noccioline, si parla di omicidi, di truffe, di file nascosti, si parla di quel mondo così lontano dalla vita comune ma che chiaramente esiste.
Succession ci permette di entrarci, di mostrarci una famiglia che ha case, proprietà, che muove soldi e voti (soprattutto voti), con facilità.
E mostra come non serva chissà quale laurea, chissà quale studio, a volte basta semplicemente avere il cognome giusto per cambiare il volto dell'America.
Il taglio ironico dato dalla produzione di due come Adam McKay e Will Ferrell, c'è, anche se virato molto, molto sul nero.
Girato quasi fosse un documentario, con la macchina da presa sempre in movimento, mai fissa, la sensazione di realtà è aumentata anche da prove d'attori impressionanti.
Non sai se odiare di più Sarah Snook e la sua fin troppo scaltra Shiv, Tom e la sua doppia personalità viscida, Kendall e la sua debolezza, le sue indecisioni, Logan/Brian Cox stesso, convinto di potere e di avere sempre tutto.
L'unica certezza è che Kieran Culkin e il suo Roman sono dei nuovi idoli, e anche in questo caso Gerry c'entra qualcosa.


Se la vostra famiglia ora che siete chiusi in casa 24/24 inizia a darvi noie, bé, spero vivamente che si produca a tempo debito un episodio dedicato alla quarantena dei Roy.
Sarebbero scintille, viste le reclusioni forzate o volute a cui già in queste due stagioni abbiamo assistito.

Voto: ☕☕½/5


5 commenti:

  1. Non sai chi odiare di più? Io praticamente tutti...no comunque, la prima stagione non mi è piaciuta, e neanche la seconda...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, sì, Roman a parte li si odia tutti, lui ha solo un modo più divertente di farsi odiare... Nonostante questo, vista la storia, vista la fattura, i Roy li promuovo in entrambe le stagioni, e aspetto una terza con episodio quarantena, però ;)

      Elimina
  2. La quarantena con i Roy non sarebbe così male. Sarebbe di sicuro in una tenuta enorme quanto una città, o una provincia. Come quella di Will Smith. :D
    Loro magari si farebbe un po' di fatica a sopportarli, ma per fortuna c'è Kieran Culkin. Con lui in casa, si prospetterebbero avventure degne del fratello Macaulay!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Avventure, giochi di società che finiscono nel sangue, grugniti da imporre... sì, sarebbe una quarantena da vedere! Spero che gli sceneggiatori ci pensino seriamente per la prossima stagione.

      Elimina
  3. Il pensiero giusto vi darà tutto ciò che desiderate; il pensiero sbagliato sarà il male, che alla fine vi distruggerà. Tutte le trasgressioni nascono dalla mente. e quei film https://igds.onl che guardi.

    RispondiElimina