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5 agosto 2020

Under the Silver Lake

È già Ieri -2018-

Sam vive a Los Angeles, una Los Angeles tormentata da un serial killer di cani, dove un grande magnate scompare nel nulla, dove esplode la band di Jesus and the Brides of Dracula.
Sam è un patito di vecchi film, ma mai come la madre appassionata a vecchie star del cinema muto.
Sam non ha amici stretti, non ha una ragazza, ma ha compagni di videogiochi, un'aspirante attrice con annessi benefits.
Sam non ha un lavoro, non ora almeno, la sua auto gli viene pignorata (ma prima vandalizzata), dal suo appartamento viene sfrattato.
Sam come un moderno L. B. Jefferies spia la vicina hippie con i suoi pappagalli, spia la giovane nuova arrivata Sarah, di cui si invaghisce all'istante.
Sam sembra avere delle chance, ma arriva un pirata e se la porta via.



Non via "via", quello succede il giorno dopo, quando Sam bussa alla porta di Sarah e trova l'appartamento vuoto.
Sam inizia a fare incubi in cui tutti abbaiano, in cui Sarah lo ammalia, Sarah uccide, Sarah c'è sempre.
Sam decide di trovarla, capisce che esiste un codice, che dietro le canzoni di quel Jesus, dietro semplici segni sul muro, numeri su dei tabelloni, ci sono codici. Messaggi.
Sam sembra quel fumettista che sembra un pazzo, che crede in una donna-gufo che nuda ti uccide nel tuo appartamento, che crede in mappe segrete dentro a scatole dei cereali.
Sam inizia le sue indagini, convinto che il mondo pop che lo circonda sia pieno di questi messaggi, incontrando donne-palloncino, shooting stars che sono escort, senzatetto che sono re, puzzole che lo spruzzano, compositori che tutto hanno composto.


Sam è un Andrew Garfield mai così bravo, mai così stropicciatamente affascinante.
Sam è il protagonista di questo film che ronza nella testa di David Robert Mitchell dal 2012 ma solo il successo di It Follows gli ha permesso di realizzarlo, mescolando nuovamente i generi (noir, derive lynchane, commedie da/su/per strafatti)
Sam e Under the Silver Lake sono stati però un flop, un flop che non ti aspetti per un film così: strano, assurdo, criptico, e infatti anche se i critici e Cannes l'hanno accolto nell'indifferenza, anche se in America è uscito direttamente on demand, il suo alone cult si è sparso lentamente sul web.


Sam può così stare tranquillo, perché tutto in Under the Silver Lake grida: cult, dai riferimenti (musicali, filmici, in t-shirt e in poster) alla cultura pop prevalentemente anni '90, dalla fotografia che tutto illumina di immenso alla colonna sonora, da un personaggio come il Compositore che fa cadere miti a un cast che non a caso è esploso.
Sam è infatti in buona compagnia, con Riley Keough, con Zosia Mamet, con Riki Lindhome, con un irriconoscibile Topher Grace, con Jimmi Simpson, con Grace Van Patten, con Sydney Sweeney.
Sam ha ora dei seguaci, che cercano di decriptare possibili codici tra fuochi d'artificio e graffiti, che cercano altre verità.
Ma la verità è una sola, e la metto pure io in codice!


Voto: ☕☕☕☕/5

11 commenti:

  1. Avevo odiato vivamente il primo del regista, ma tra cast e atmosfere lynchiane questo mi affascina.

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    1. Questo manda davvero fuori di testa, qualche richiamo leggero agli horror c'è, ma c'è anche molto molto altro e soprattutto un Garfield che finalmente mi affascina. Lo stropicciato gli dona ;)

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  2. Il recupero avverrà entro l'anno, il mio calendario lo prevede, comunque se avrà anche un poco di It follows sarò soddisfatto ;)

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    1. It Follows mi aveva convinto poco, per ritmo e per storia, qui invece entrambi catturano da subito. Vedrai ;)

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  3. Sei riuscito a decifrarlo, bene, e soprattutto ha funzionato: ti ha convinto :)

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  4. Sulla scia di quanto mi era piaciuto It Follows, ho visto appena disponibile anche questo e ricordo di essere rimasta stupita di quanto fosse stato bistratto o ignorato. A me è piaciuto un botto, un noir dalle venature lynchiane, come dici anche tu, secondo me molto bello.

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    1. Per fortuna il web lo ha rivalutato. Un vero cult che sto consigliando a tutti. Strano, assurdo, che ti inghiotte letteralmente.

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  5. Come resistere al fascino dei richiami anni '90? Non lo conoscevo proprio ma lo guarderò presto. Thanks!

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    1. Prego!
      Il fascino degli anni '90 e dei messaggi oscuri che nascondeva poi... vedrai ;)

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  6. Fantastica l'idea del messaggio in codice! ;)

    E fantastico anche il film, uno dei più sottovalutati e più sorprendenti degli ultimi anni.

    Un giorno godrà della considerazione che merita.
    Forse...

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    1. Grazie, tra l'altro credo di essermelo appuntato grazie a te. O almeno, stava in agenda da tempo aspettando la stagione giusta e il momento giusto vista la sua durata. Ma per fortuna queste due ore e passa volano.
      Un cult con i fiocchi.

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