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11 gennaio 2021

Il Lunedì Leggo: Il Codice delle Creature Estinte - L'Opera Perduta del Dottor Spencer Black di E. B. Hudspeth

I romanzi illustrati si fanno ricordare per le illustrazioni o per la trama.
Nel più fortuito di casi, per la bellezza di entrambi.
Purtroppo, Il Codice delle Creature Estinte non appartiene a questa fortunata categoria.
Si farà ricordare per illustrazioni dettagliatissime e curatissime che vedono creature mitologiche considerate esistente qui vivisezionate, catalogate, mostrandoci i loro muscoli, il loro scheletro, i loro segreti.
Ma chi crede all'esistenza di queste creature?
Il talentuoso Dottor Spencer Black, che ne ha disegnato, studiato, ricercato e creato i modelli.
Chi è il Dottor Spencer Black?
Un genio, per alcuni.
Un pazzo, per molti.
Colleghi, moglie e fratello compresi.
Il romanzo di Hudspeth si presenta come un tentativo di ripercorrerne i passi, parlando della sua vita prima di allegare quel Codice stampato in appena sei copie, di cui solo una pervenuta fino a noi, custodita in un Museo e qui riprodotta.
Lo fa partendo da diari ritrovati in cui pensieri ossessivi sono stati annotati, in lettere e commenti di amici e parenti, attraverso articoli su riviste specializzate, lettere private, locandine di spettacoli.
Una vita, quella di Black, che si vorrebbe tragica e assurda, ma che viene raccontata in modo troppo frettoloso per sentirne i brividi oscuri, i segni della pazzia.


Spencer aveva dalla sua un futuro luminoso: figlio di un anatomista, a sua volta medico competente, si era specializzato assieme al team del Reparto C nel risolvere gravi problemi di malformazione: gemelli siamesi, arti in più, diventando così la speranza per molti genitori disperati e adulti isolati.
Ma se per molti quelle malformazioni erano errori della genetica da risolvere, per lui erano tracce del passato. Un passato in cui le creature ritenute mitologiche si muovevano sulla Terra prima di estinguersi, nostri antenati di cui alcune caratteristiche, raramente, tornano a galla.
Arpie, Draghi, Centauri e Sirene…
Più Spencer si spinge oltre con le sue dichiarazioni e considerazioni, più viene allontanato dalla medicina che dalla sua follia prende le distanze.
Troverà rifugio in laboratorio personale, dove sperimentare su poveri animali tentativi di "risvegli" e modelli anatomici da studiare, per poi finire al circo: uno spettacolo itinerante di Gabinetto delle Meraviglie (o Wunderkammer) il suo, in cui esporre i suoi risultati di tassidermia che richiamano pubblico ma anche furenti critiche moraliste.


La spirale di follia in cui entra, con figlio al seguito e moglie suo malgrado curata, viene raccontata da Hudspeth con fare sbrigativo. Senza troppo approfondire, lasciati scoperti anni, segreti, teorie e lasciandoci soprattutto in sospeso con un destino che non si sa dove piazzare.
Un peccato, perché il riportare illustrazioni private e commissionate, articoli di giornale, locandine e lettere impreziosisce il racconto ma non ne sostiene il fascino.
Sembra che il tutto sia solo una breve parentesi per arrivare a quello che più preme: le illustrazioni del Codice, le tavole anatomiche che sono sbalorditive.
Dettagliate e scientificamente accurate, almeno ai miei occhi.
Caricato di un mistero e di un alone ergodico neanche fosse un Casa di Foglie, l'opera perduta di Black inventata da Hudspeth non entusiasma né emoziona.
Più artista che scrittore, forse la sua buona idea di partenza era meglio condividerla, tenendo per sé le illustrazioni, per qualcuno di più capace la parte biografica.



4 commenti:

  1. Questo mi garba molto, anche se l'impressione di oggetto che sfogli una volta e poi riponi sulla mensola (che poi ne uscirà ogni tanto come argomento di discussione con glia amici) è molto forte. Sicuramente le illustrazioni sono veramente piacevoli e ben fatte.

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    1. Confermo l'impressione. La storia veloce e non troppo dettagliata appassiona fino a un certo punto, si capisce che sono le tavole il vero centro del libro.

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  2. A me queste illustrazioni, sicuramente ben fatte, sembrano parecchio inquietanti. :D

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    1. Lo sono, e lo è anche la storia. Se solo fosse stata raccontata meglio...

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