Che Mike Cahill non fosse un regista come gli altri lo avevamo capito.
Interessato alla fantascienza che si mescola alla religione e alla morale, a quella fantascienza più che di effetti speciali di affetti speciali se vogliamo usare una frase molto anni 2000.
Ci aveva regalato domande esistenziali sulle nostre scelte e la nostra vita con Another Earth e questioni sull'amore e la reincarnazione in I, Origins.
Lì, però, lo zampino di Brit Marling si faceva sentire, portando quei film strani, ma strani forte perché pure molto indipendenti, ad avere una loro solidità anche se né Brit Marling né Michael Pitt erano riusciti a convincermi al 100%.
Con I (di cui I, Origins era il prequel) in stand-by da anni, ora Cahill ci riprova.
Ci riprova in solitaria e con una coppia che non ti aspetti, più mainstream verrebbe da dire, formata da
Owen Wilson e Salma Hayek.
Entrambi intrappolati in una realtà che non è la realtà, personaggi veri di un mondo fittizio, che nasconde esperimenti e segreti.
Non faranno altro che correre, urlare, cercare diamanti/droga per tutto il film.
Tutto.
In cui si proverà comunque di deliziarci con un risveglio degno di Matrix ma che di Matrix non ha lo spessore, con un mondo da una parte molto simile all'immagine che si ha della periferie e dei brutti quartieri di Los Angeles, dall'altra di un'isola paradiso fatta di piscina e ville e feste, messe lì a fare invidia e minutaggio. Che se uno si distrae, sembra di star dentro lo spot del Crodino, con tanto di droga sintetica del giusto colore.
Il senso, allora, sfugge.
L'unità, pure.
E se ci si ritrova ad appisolarsi proprio nel momento del risveglio, qualcosa in Bliss non va.
Non so se è colpa dell'urticante personaggio della Hayek con le sue strida continue e l'ansia che mette (altro che quelle di Malcom & Marie), o l'imbambolato Owen Wilson, con quel naso a rubare la scena.
Non so se è per la concezione del film stesso, che parte come gli altri di Cahill da una buona idea ma si sviluppa in modo molto più confuso.
Il potenziale c'era, anche se sembra plagiato da un Matrix al contrario, ma viene mal sfruttato.
Il finale, proprio per questo, risulta ancora più fastidioso, che la tira lunga, sfinisce e si dilunga prima di mettere fine alle nostre pene.
Mike Cahill è un regista strano, l'ho capito, e al terzo tentativo ho capito anche che non è proprio il regista per me.
Voto: ☕½/5
Che sòla... Salto, peccato!
RispondiEliminaSalta senza farti problemi, di film così mal fatti non ne vedevo da tempo!
EliminaSempre più mi respinge, ma al tempo stesso so che prima o poi lo guarderò :)
RispondiEliminaLo vedrai preparata, almeno, ma difficile possa convincere perché non riesco a salvare niente, nemmeno l'idea scopiazzata.
EliminaAnother Earth è uno dei miei film fantascientifici preferiti di sempre. Forse perché non molto fantascientifico in senso stretto...
RispondiEliminaPoi purtroppo Mike Cahill si è perso per strada, a differenza di Brit Marling, e questo Bliss è un Matrix scarso, con due protagonisti fuori parte e con zero alchimia, giunto giusto con quei 20 anni di ritardo. Ma che vuoi che siano? :)
In ritardo e fatto pure malamente. Cosa sia successo a Cahill non lo so, diciamo che già l'assenza della Marling faceva capire che la china presa era diversa. In peggio.
EliminaUn film stancante per quanto girano (a vuoto e letteralmente) e per quanto Salma urla. Poi, onestamente, tra i due non c'è un minimo di scintilla.
RispondiEliminaAspetto il seguito di I, Origins, ma la fiducia verso Cahill è ormai sotto le scarpe.