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1 maggio 2021

Locked Down

Andiamo al Cinema a noleggio

C'è chi in lockdown si è sparato film e serie TV a ripetizione, ha letto libri polverosi rimasti fermi in libreria da anni, si è dedicato al giardinaggio, e chi ha scritto un film.
Io, faccio tranquillamente parte della prima categoria, quella che ha vissuto per un mese e mezzo la vita che avrebbe sempre voluto, se solo fuori dalla porta di casa non fosse stato un mondo pieno di paura e morte.
Steven Knight, invece, fa parte della seconda.
Come lui, in realtà, già Sam Levinson (Malcom & Marie), Simon Evans (Staged) e Enrico Vanzina.
Sì, Enrico Vanzina, che con Lockdown all'italiana entra in quel gruppo di registi/sceneggiatori che non hanno sprecato la loro quarantena e ne hanno tratto… qualcosa. 
Siamo gentili.
Il lockdown all'inglese di Steven Knight, anche senza bisogno di vedere le disavventure di Ezio Greggio, è ben diverso.


Parte con il dramma di una coppia che stava per scoppiare, che non può scoppiare più.
Costretti alla convivenza, Paxton e Linda si sfogano con gli amici su zoom, con generose dosi di vino, concedendosi quelle sigarette negate per anni e pure dell'oppio che cresce nel giardino.
La crisi, di mezza età, di coppia, prende e non molla.
Una disparità che li ha portati alla deriva anche a livello economico, con lei ormai boss fredda e tagliatrice di teste, e lui con la fedina penale sporca, relegato a cambiare identità, pur di lavorare.
Si direbbe la classica commedia del confronto forzato, brillante nella scrittura come nella recitazione, con Anne Hathaway ad offrire monologhi serrati come ai vecchi tempi e Chiwetel Ejiofor a stupire per la svolta leggera.
Finché tutto non cambia.


Forse Steven Knight di film ne ha pensati due, e ha deciso di unirli.
Il tutto vira verso una rapina apparentemente perfetta, una rapina tanto assurda per il fatto che sono loro, proprio loro, a progettarla. Con il brivido del proibito, con l'intesa che rinasce, a cambiare anche la direzione che la loro coppia stava per prendere.
Se la prima parte offre ottimi momenti, comparsate di cui essere felici (Mindy Kaling, Ben Stiller, Mark Gatiss, Lucy Boynton) e minuzia nella scrittura, la seconda appena si esce di casa, scivola via in errori e confusioni che rendono per assurdo più pesante il minutaggio finale.
Sarà che sono una a cui piacciono i piani ben riusciti, che se ambienti il film in pieno lockdown, vedere tanta gente in giro, assenza di controlli o mascherine, ti stranisce e ti disorienta, spostando la tua attenzione… ma quella rapina perfetta ai miei occhi fa acqua da tutte le parti.


Così, naufraga anche questo lockdown, con le sue buone intenzioni, senza graffiare davvero, senza farsi ricordare poi troppo, con la domanda che già assilla: quanti ne vedremo di film così?
E soprattutto, ne abbiamo davvero bisogno?

Voto: ☕☕/5

8 commenti:

  1. Sul "qualcosa" di Vanzina stendo uno straccio (manco il velo ce spreco..) pietoso

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    1. Mi chiedo se qualcuno al cinema o in streaming se l'è visto davvero. Speriamo non lo ripropongano con le nuove aperture.

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  2. Proprio un film né carne né pesce: non è un dramma, non è spassoso, non c'è tensione. Boh, se questa è la loro idea di sfruttare il lockdown, siamo inguaiati! Credo, come ti scrivevo da me, che le disattenzioni nel distanziamento e nell'uso della mascherina, sia voluto visto che dovrebbe essere ambientato all'inizio della pandemia quando ognuno faceva di testa sua.... spero insomma sia una scelta voluta!

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    1. Mi rendo conto che in serie TV o in film come questo in cui si parla della pandemia in corso, la mascherina e le regole di sicurezza non rispettate mi distraggono più di quello che vorrei da quello che stanno raccontando. Anche per questo spero ci lascino respirare, almeno al cinema!
      O nel caso, che riescano a fare una storia più solida, questa la dimenticherò in fretta.

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  3. Io invece l'ho adorato. Alcune cose che succedono possono sembrare assurde, ma non è forse assurda la realtà in cui viviamo attualmente?

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    1. Qui si esagera un po', non ci fosse stata la parte sconclusionata della rapina, mi avessero mostrato solo il prima e il dopo, lo avrei preferito. Appena si esce di casa, si respira un altro film, molto più confuso.

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  4. Rinchiuso in un appartamento solo con Anne Hathaway per mesi? Ecco il mio nuovo incubo! Altro che rapina che progetterei!

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    1. Ahahah! Qui però, in versione brillante e sfatta, le si vuole più bene del solito.
      Oppure puoi usare la tecnica del quasi ex: via di oppio!

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