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8 giugno 2021

In Breve: PEN15 - Il Metodo Kominsky s03 - Special s02

Dalle scuole medie alla terza età, da insegnanti di recitazione a blogger, da abbracciare la propria diversità o la propria disabilità ad accettare chi se ne va.
Sono brevi, sono intense, sono le serie TV di cui si parla oggi:

Il Metodo Kominsky - Stagione 3

In Breve: sempre lui, Sandy Kominsky alle prese con la vecchiaia, con l'insegnamento, con i duri colpi che la vita assesta alla terza età. 
Ma ci sono delle novità: un  matrimonio da organizzare, un'eredità da spartire e il ritorno di una ex moglie con cui la fiamma non si è mai spenta, nonostante i battibecchi.


Chi c'è: sempre lui, Michael Douglas che a Sandy deve molto. 
Ma non c'è Alan Arkin che esce di scena in silenzio, ma resta ad eleggiamo su questa terza stagione fra compiti assegnati e ringraziamenti strappalacrime. 
E poi c'è lei, Kathleen Turner, degna sostituta di Norman in fatto di scambi al vetriolo.
 
Funziona? Onestamente, meno delle due stagioni precedenti
L'uscita di scena fuori dai riflettori di un protagonista così speciale la si sente e pesa.
Si corre veloce, quasi troppo, in un finale che forse meritava di essere gestito con più tempo, vista la sua bellezza. 

Momenti migliori: l'elogio iniziale e il discorso di ringraziamento finale, a sottolineare quanto le parole contino in questa serie. 

Tornerà? No, questa era l'ultima stagione. 
E va bene così. 

Voto: ☕☕/5

Special - Stagione 2

In breve: torna la quotidianità di Ryan, affetto da paralisi cerebrale, ora blogger di successo con il blocco dello scrittore e ancora alle prese con il distacco materno. 
In questa stagione si affronta la presa di coscienza e di posizione sulla sua disabilità, nuovi amori complicati, la rinascita di una madre che esce dal suo nido e un'amica con debiti da capogiro e una sicurezza invidiabile.


Chi c'è: il cast non cambia, capitanato da Ryan O'Connell che la serie l'ha scritta e creata. 
E poi ci sono Jessica Hecht e Punam Patel, belle e brave anche se non sempre naturali.
Il resto, sono solo personaggi macchietta piuttosto fastidiosi.

Funziona? Non troppo, purtroppo.
Potrebbe funzionare, ma pure qui si corre veloce in troppi punti per poi cercare di approfondire temi importanti in fretta. Personaggi entrano ed escono in un battito di ciglia, situazioni nascono e finiscono senza che ci si affezioni.
Prima o poi Netflix riuscirà a fare a meno di inserire un Prom, un matrimonio o un momento karaoke in una sua produzione, ma non è questo il caso.
La scrittura, insomma, che se ne sta tra i cliché e il cavalcare l'onda dei temi attuali di inclusione, non è il massimo. Prendere le due relazioni di Kim, così mal gestite, come esempio.

Momento migliore: difficile sceglierlo visto che molti sembrano essere scritti per diventare semplicemente dei meme o dei video virali da far girare.

Tornerà? No, questa era l'ultima stagione e la si chiude per lo meno con un senso di conclusione. 

Voto: ☕☕/5

PEN15 - Stagione 1-2A

In breve: i brutti, bruttissimi tempi delle medie. 
Quando ci si sentiva inadeguati, sbagliati… brutti. Maya e Anna hanno deciso di riviverli, parlando della loro adolescenza a fine anni '90/inizio 2000 (insomma, i miei anni), tra prime cotte, prime mestruazioni, prime esperienze. E quegli ormoni che mandano tutto in confusione.
In breve, davvero, la versione live action di Big Mouth.


Chi c'è: ci sono loro, Maya Erskine e Anna Konkle, le uniche due adulte in una scuola di veri adolescenti, a rendere il tutto molto, molto strano. 
Ci sono poi i genitori, che rendono ancora più assurdi i loro ruoli di figlie/coetanee, facendo della scelta di catapultarsi in quegli anni un elemento catartico e di stile. 

Funziona? Sì.
Ci vuole un po' per entrare in sintonia con queste due weirdo totali, tra esperimenti stregoneschi, visioni bollenti e rappresentazioni teatrali. Ma alla fine, con loro ci si identifica e si finisce per volergli una gran bene! E a tifare per certi ragazzini che il cuore lo infrangono ancora adesso.

Momento migliore: si può stare sul leggero tra mutande con poteri speciali in fatto di autostima o sull'impegnato con il razzismo e il diverso trattamento tra ragazzi e ragazze in fatto di sessualità o infine si può stare sull'assurdo in un finale teatrale e musical che ricorda l'ultimo Kaufman.
In tutti questi casi, l'alchimia fra Anna e Maya, la loro amicizia, rende tutto più speciale. Anche quando litigano per una mamma.

Tornerà? Sì, a breve dovrebbe arrivare la seconda parte della seconda stagione, divisa in due causa Covid.

Voto: ☕☕/5

8 commenti:

  1. Ho visto i primi due. Stranamente mi è piaciuto Special che Il metodo Kominsky. Un finale davvero melenso e stiracchiato, con troppi finali per altro.

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    1. Per entrambi, per me, una delusione. Il potenziale c'era ma si corre davvero troppo veloci senza approfondire personaggi o storie, o, con Kominsky, quei finali.
      Un respiro ogni tanto avrebbe fato bene.

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  2. Kominsky favoloso, e anche il terzo, ovviamente un gradino sotto per l'assenza di Arkin, ma sempre apprezzabile..
    Special l'ho trovato forzato come a dimostrare chissà che.. molto meglio Atypical.. anche se cose diverse

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    1. Special purtroppo non sa voler prendere una direzione, cerca di sviluppare storie e temi in poco tempo mettendo da parte i personaggi... Non capisco la fretta, approfondendo meglio e lasciando perdere meme viventi ne avremmo guadagnato tutti.

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  3. Ho in lista il Metodo Kominski da un sacco di tempo, sapere che è arrivato a una conclusione forse mi convince a vederlo davvero, grazie! Nostalgica la coppia Douglas/Turner ricomposta a più di 30 anni da L'Inseguimento della Pietra Verde!

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    1. Senza essere cattivi, Douglas si è mantenuto meglio ma insieme fanno ancora scintille!
      Un finale un po' amaro e soprattutto veloce ma sì, recuperala e prepara i fazzoletti :)

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  4. Nonostante sia una serie da vecchietti fordiani, incredibilmente Il metodo Kominsky continuo a seguirlo. La serie, cioè, non il metodo. La terza stagione l'ho appena iniziata, staremo a vedere...

    Di Special avevo visto un paio di episodi, e mi era sembrata tutt'altro che speciale.

    PEN15 è un mio cult personale. Loro due io le adoro e ogni tanto mi vengono in mente le loro voci e mi metto a ridere. Sono pazzo?
    Uscite la seconda parte della seconda stagione e nessuno si farà male. :)

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    1. Ahah, non sei pazzo, sei un PEN15 addicted e ora lo sono anch'io! Comunico con le loro GIF e quanto sanno essere assurde, imbarazzanti, folli!
      Tra foto e interviste in uscita, alla seconda parte della seconda stagione non dovrebbe mancare troppo.

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