Eccole qui, in breve:
Mythic Quest
In Breve: il dietro le quinte di un'azienda che produce e realizza un videogioco di ruolo ambientato in un Medioevo magico.
Dal processo creativo al marketing, dalle prove di potere al richiamo di un posto di lavoro più tranquillo, dalle cotte che nascono alle paure che si devono affrontare per diventare un po' più adulti pur vivendo il sogno di ogni bambino.
Nella prima stagione è tutto un confrontarsi, scontrarsi, correre contro il tempo e i nazisti per realizzare un aggiornamento degno di questo nome (Raven's Banquet), nella seconda ci si riprova ma a mancare è la vena creativa dei due nuovi boss.
Nel mezzo, due episodi speciali girati in tempo di quarantena con il team a sentirsi via Zoom per poi ritrovarsi in una festa/torneo degna di questo nome.
Chi c'è: c'è Rob McElhenney, creatore della serie e protagonista dall'ego decisamente e comicamente ingombrante.
C'è il suo pennello, o forse il suo pittore, l'australiana Charlotte Nicdao, a tratti un filino esagerata.
C'è il buffo David Hornsby, lo squalo idolesco Jessie Ennis, le due player Ashly Burch e Imani Hakim per cui si fa il tido, ma ci sono soprattutto loro: Danny Pudi, nell'evoluzione del suo Abed di Community e un F. Murray Abraham che mai si sarebbe immaginato in veste comica, scrittore fallito e alcolizzato sempre alla ricerca di una backstory!
Episodio Migliore: nonostante il gruppo di Mythic Quest sia ben affiatato e lo dimostra nei due meravigliosi speciali Quarantine e Everlight, gli episodi migliori sono quelli fuori dagli uffici e ambientati passato.
C'è Backstory! (2x06) che offre un ritratto non troppo lusinghiero di C. W. Longbottom, ma c'è soprattutto A Dark Quiet Death (1x05), una chicca in puro stile indie, con Jake Johnson e Cristin Milioti impegnati ad innamorarsi, creare e difendere il loro videogioco diverso da tutti gli altri.
Pura magia!
Funziona? Eccome!
Ricorda ed omaggia The Office, con l'ambiente di lavoro e le relazioni fra colleghi come ottimo specchio con cui rapportarsi.
Mostrare poi il dietro le quinte di questo lavoro, il coinvolgimento di influencer e marketing è una gran bella lezione.
Tornerà? Apple TV+ non ha ancora confermato la terza stagione.
Ma la seconda ha un suo finale, da cui poter ripartire o sentirsi soddisfatti.
Voto: ☕☕☕½/5
Atypical - Stagione 4
In Breve: ultimo anno in compagnia dei Gardner.
Un anno di cambiamenti e di decisioni da prendere con Sam che va a vivere da solo, o meglio con Zahid e deve quindi fare i conti con la convivenza, Casey che deve impegnarsi per andare all'Università dei suoi sogni e allo stesso tempo tenere in piedi la relazione con la problematica Izzie, Doug che segnato da un lutto ripensa alla sua vita.
Il vero centro di tutto, però, diventa un viaggio da sogno in Antartide, a cui prepararsi.
Chi c'è: sempre loro, il bravissimo Keir Gilchrist, la tormentata Brigette Lundy-Paine e la bella Fivel Stewart per cui qui non si fa troppo il tifo. Jennifer Jason Leigh un po' più in disparte, avrà anche una madre di cui occuparsi.
Momento Migliore: oserei dire tutti quelli con Zahid che prende la diagnosi di un cancro decisamente bene.
Ma si riscatta, e di molto, anche Paige, per non parlare dei momenti tra fratelli Casey-Sam, sempre meravigliosi.
Funziona? Sì, nonostante si corra in fretta in alcuni punti, si mettano al fuoco anche troppe storylines con il rischio di non chiuderle al meglio.
L'equilibrio è mantenuto, certe dinamiche e certe soluzioni sono quasi banali, ma Atypical ha il cuore, sempre, a salvarlo.
Tornerà? No, questa era l'ultima stagione per Netflix.
Ma visto che la famiglia Gardner può ancora crescere, chissà, magari in un futuro potremmo ritrovarla.
Per ora, va bene salutarla anche così, fra lacrime di soddisfazione.
Voto: ☕☕☕/5
Everything's Gonna Be Okay - Stagione 2
In Breve: dopo non essere riuscita ad affrontare la vita a New York, Matilda cade in depressione. Anche il rapporto non sincero con Drea la mette in crisi. Come affrontare il sesso se una pensa di volerlo e l'altra di non essere lesbica?
Chiusi in casa dal lockdown, Nicholas, Genevieve e Alex si annoiano a vicenda, cercando attività da fare, nuovi amici da conoscere, nuove verità da affrontare.
Chi c'è? C'è sempre lui, Josh Thomas, meno spumeggiante del solito.
E sempre loro, Maeve Press e Kayla Cromer, attrice realmente affetta da autismo, un'altra barriera abbattuta.
Momento Migliore: i vlog di Genevieve e il suo primo appuntamento, non propriamente perfetto ma almeno visivamente da 10.
Funziona? Insomma.
Si corre sempre veloci, si pensa più all'estetica che ai contenuti cercando di essere riflessivi e impegnati senza in realtà impegnarsi troppo.
Si è però molto più a fuoco della prima stagione e già questo è un miglioramento.
Tornerà? La serie non è ancora stata rinnovata per una terza stagione.
Se ci sarà, l'importante sarà rimanere sulla buona strada.
Voto: ☕☕½/5
Atypical ha funzionato, si..
RispondiEliminaUn finale non troppo frettoloso ma nemmeno definitivo, per una serie davvero bella che poteva continuare ancora e ancora per me :)
EliminaPurtroppo Atypical mi ha deluso un po', finale dolcino a parte.
RispondiEliminaLa considero una serie leggera anche se profonda che non mette mai a segno tutti le storylines che porta avanti, ma che lo fa sempre con il cuore.
EliminaInutile dirlo, nel finale c'ho pianto.