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22 aprile 2023

Creed III

Andiamo al Cinema

ROUND 1
Sylvester Stallone non c'è.
Per la prima volta nella saga di Rocky, Rocky non ci sarà.
Non c'era spazio nella storia, sarebbe stato di troppo, il suo arco è già stato raccontato.
Così si dice inizialmente.
Spazio ai giovani, allora, spazio a Michael B. Jordan che proprio come Sly passa dietro la macchina da presa e fa il suo debutto.
Ma poco a poco le voci cambiano, Stallone resta come semplice produttore, finché non sbotta contro Irwin Winkler che detiene i diritti del "suo" personaggio, sbotta contro una storia che vede troppo pessimista, contro le scelte di futuri spin-off.
(E già sento i colpi stendermi)


ROUND 2
La storia.
Che si concentra su un passato tenuto molto (troppo?) nascosto fino ad ora.
Che va a toccare la coscienza di un Adonis ormai ritirato da campione, che vive nel lusso, che vive felice con moglie e figlia e palestra.
Finché non torna dal suo passato Damian, da 18 anni di carcere soprattutto, a rovinare tutto.
Diciotto anni e mai una parola.
Due film e mai un riferimento.
Va bene, ma come andrà a finire sembra scritto da subito, con i due a contendersi sul ring un titolo che sembra sempre più sporco in un finale che diventa via via sempre più insostenibile.
(La campanella mi salva)


ROUND 3
La regia.
Quella dell'esordiente Michael B. Jordan che fatico a farmi piacere.
Tra rallenti e effetti di pugni alla Matrix (anche se si è ispirato agli anime che tanto ama) l'ho trovata eccessivamente patinata e senza quella sporcizia che un film sullo sport, sul pugilato e sulle fatiche, richiederebbe.
Sembra di stare dentro a Rocky IV, quello in cui Stallone stesso si prestava a mostare i lussi in cui Rocky viveva, con tanto di cameriere robot.
Ma in realtà siamo dentro Rocky V, il titolo più debole della saga per me, con il pugile da strada con cui è impossibile simpatizzare e un incontro finale che non funziona.
(Storco il naso e vado nel mio angolo)


ROUND 4
Gli attori.
Che se la cavano, soprattutto a livello fisico, non c'è che dire.
Con Tessa Thompson a dare un po' di calore.
E passiamo oltre le accuse contro Jonathan Majors, che aiutano a trovare ancora più antipatico il suo personaggio ruvido.
(Mi sto forse riprendendo?)


ROUND 5
Il quadro completo.
Che non è disastroso, non è da buttare.
Ma sembra mancare di un cuore.
Hollywood sta spremendo la teoria dei traumi passati, e se Rocky aveva cadute e rinascite, fame soprattutto, Adonis che vive nella bambagia come può reggere il confronto, inevitabile?
Come può senza un allenatore come Rocky, appunto, che lì l'ha portato?
Questo Creed più giovane, più ad ampio respiro, che si tormenta in silenzio nel lusso, perde.
Perde il mio entusiasmo, la mia partecipazione.
Perde in un finale che già apre la strada ad un futuro al femminile e ancor più giovane che non so se avrò voglia di scoprire.
(K.O. Tecnico)

Voto: ☕☕½/5

3 commenti:

  1. Personalmente non ho sentito granché la mancanza di Stallone :)
    Per essere il terzo capitolo di una saga spin-off, si difende abbastanza bene sul ring. Certo poi che se si inventassero personaggi e storie del tutto nuovi sarebbe meglio...

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    Risposte
    1. Dici?
      Sempre lì vanno a tirare, mescolando pure i vari capitoli di Rocky. Ho già paura per un capitolo adolescente al femminile sul ring, quasi telefonato ormai...

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  2. Più cura e un minimo di inventiva in più. Il lusso non è tutto, ragazzo!
    E pure Sly si era mostrato sfigurato dalle botte nei suoi finali, non a tarallucci e famiglia sul ring...

    I seguiti mi spaventano, soprattutto i vari spin-off che ne seguiranno, dietro a tutti questi investimenti spero ci sia un minimo di rispetto della fame originale.

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