Spoiler Alert

 Andiamo al Cinema

SPOILER ALERT

il film Spoiler Alert non mi è piaciuto.

Anzi, peggio, ho pensato per la maggior parte del tempo che poteva essere meglio, che potevano raccontarmi in modo diverso una storia ormai classica come quella della malattia che si insinua in una storia d'amore e la cambia, rendendola migliore e peggiore a seconda dei punti di vista.

E quando è così, non è certo un buon segno.

Mi dispiace, ma nonostante la buona volontà dei coinvolti e la storia vera da cui è tratta, ho sbuffato a più riprese, alzando gli occhi al cielo.

Immaginiamola come una miniserie, invece.

Immaginiamo questo film diviso in sei parti, che sono lì, in bella vista.

D'altronde, abbiamo un giornalista televisivo protagonista, che affronta la vita e i i dolori che gli ha dato, proprio attraverso le serie TV e i programmi televisivi.

Episodio 1

Lui e lui si conoscono

In quel locale in cui lui viene trascinato, in quel locale dove lui passa anche troppo tempo.

Stile: quello della romcom classica, leggera e romantica, con i due punti di vista esposti, prima uno poi l'altro, per poi finire con quella speranza e quel batticuore che le commedie romantiche sanno dare.

Episodio 2

Il primo appuntamento

E quindi un modo per conoscere meglio i nostri eroi.

Stile: a flashback rivelatori, riprendendo lo stile sit-com visto proprio come nel film.

Con le paure e i piccoli traumi che affiorano a fine appuntamento, con altri appuntamenti che seguono.

Questa che in fondo è la parte migliore del film, potrebbe essere ripresa quasi pari-pari.

Episodio 3

Il coming out 

Quello che ancora manca per Kit, quello che avviene in modo divertito e divertente, ma senza il ritmo sperato, nel film.

Sally Field ruba la scena, come sempre.

La coinquilina diventa un personaggio più di spessore, per quanto macchiettistico.

Episodio 4

Il giorno del ringraziamento

Un piccolo shock improvviso, con la crisi che si è insinuata, gli amici che ascoltano il resoconto.

Noi che ancora non ci crediamo.

Anche qui, si torna indietro, si mostrano dipendenze e tradimenti.

Stile: usando meglio il gran classico espediente della terapia di coppia.

Episodio 5

Il Natale

Quello che insieme è sempre stato magico, e che ora, separati, manca di magia.

Con i primi sintomi, le prime analisi, i primi responsi a far tornare insieme due innamorati razionali e far prevedere il finale.

Stile: ancora una volta a ritroso, grazie alla fotografie di Kit, con un piccolo spazio a quel futuro impossibile.

Episodio 6

La fine

SPOILER ALERT: l'eroe muore.

E quindi il calvario che è la malattia, le speranze di cure che non funzionano, l'avvicinarsi e il cercare di sfruttare al meglio il tempo che manca.

Anche qui, poco cambierei rispetto al film.

Con quella finzione interrotta, quel dietro le quinte che irrompe e che fa sentire ancora più forte il dolore.

Forse così, diviso in 6 parti, in 6 episodio che omaggiano anche gli stili delle serie TV, sarei riuscita ad amarla meglio questa storia che è tristemente poco nuova nel mondo del cinema.

Nel giro di sei episodi, con più minutaggio a disposizione per affezionarsi ai protagonisti, per accettare le debolezze degli attori, per dare spazio a comprimari che vanno e vengono (amanti compresi), tutto sarebbe stato migliore.

Non me lo spiego com'è che un giornalista televisivo abbia preferito cedere i diritti per un film piccolo e non per una miniserie che poteva essere più grande.

Non mi spiego neppure Jim Parsons, che ripete se stesso, che è sempre uguale, e ci si perde più nelle sue espressioni vuote che non nelle ondate emotive che deve gestire il suo personaggio.

Il fatto che proprio Parsons abbia opzionato il romanzo dopo varie interviste con il vero Michael Ausiello, chiarisce le cose.

Un'occasione sprecata?

Purtroppo, per me, sì.

Anche per la programmazione italiana che fa uscire un film chiaramente natalizio che bene sarebbe stato sotto le coperte, con la neve fuori e che cozza con la bella stagione appena iniziata.

Ma è il mese del Pride, e questo è quello che avranno pensato, immagino.

Trailer

Voto: ☕☕/5