Pagine

23 giugno 2023

Un giorno in Francia: Un Bel Mattino - Ma Nuit

Dalla mattina alla sera, a Parigi per la precisione.
Con due film molto intimi, molto femminili, molto francesi.

Un Bel Mattino

Casa, lavoro, figlia e padre da accudire.
Si divide così la vita di Sandra, rimasta vedova troppo presto, traduttrice dal tedesco come passione ereditata dal padre filosofo, si ritrova ad accudirlo mentre una malattia neurodegenerativa lo porta sempre più distante da lei e dal suo vero essere.
A spezzare questa routine, torna Clément, amico di un marito che non c'è più, che l'affascina, la seduce, che fa tornare a vibrare il suo corpo e il suo cuore nonostante una moglie e un figlio con cui dividerlo.
Che fare, se il ruolo dell'amante è l'unico disponibile?
Se le ore a disposizione sono poche e per questo ancora più vive?
Che fare dei libri di una biblioteca ingombrante ora che quel padre deve essere messo in casa di riposo, e dove riuscire a mandarlo, se le case in questione sono troppo lontane o con pochi fondi per permettere un'assistenza dignitosa?



Mia Hansen-Løve immerge nella quotidianità di una Parigi a dimensione d'uomo.
Di donna, meglio.
Riuscendo a spogliare Lea Seydoux della sua carica sexy, rendendola una donna normale che si aggrappa alla vita.
Ora che la morte incombe, ora che l'amore è tornato.
Dall'estate all'inverno, dal giorno alla notte, lasciandosi e riprendendosi, la vita di Sandra è fatta di costanti e di dolori, di un lutto -soprattutto- che si prova quando un padre è ancora vivo, ma non più presente.


Parla di sé, Mia Hansen-Løve, parla dell'anno che l'ha vista accudire il padre, scegliendo un enorme Pascal Greggory proprio per la sua somiglianza.
Parla di una famiglia unita nelle sue tensioni, riuscendo a dare spazio a madri che sono ex mogli, a sorelle madri a loro volta.
E poi c'è Parigi, quella degli appartamenti piccoli e ingombri, quella dei parchi, dei musei, dei locali a luci soffuse.
La quotidianità che racconta, fa male.
Commuove, appassiona, rende malinconici e pure pieni di vita.
Con i corpi, le lacrime, le parole.
Facendo di Seydoux e Melvil Poupaud una coppia perfetta nelle sue imperfezioni, facendo risplendere questi attori in ruoli diversi dal loro solito.
Così veri.
Così normali.
Proprio come Un bel mattino.

Voto: ☕☕☕☕/5

Ma Nuit


Nell'edizione veneziana durante la Pandemia, erano state aggiunte più sale e diminuiti i film.
Nonostante questo, e anche per questo, qualcosa non ero riuscito ad incastrarlo.
Proiettato solo in Laguna, in orari che combaciavano con titoli più importanti, Ma Nuit me l'ero persa. 
Con dispiacere, perché quando si parla di un tuttoinunanotte, quando si parla di boy meets girl fra le strade notturne di Parigi, condividendo dolori e paure, so che si parla ai miei gusti.
Uscito con qualche anno di ritardo in sala, è uscito per modo di dire, chissà dove e chissà come.
Ma su MyMovies è disponibile in streaming e, spiace dirlo, fortuna che non mi sono complicata la vita per riuscire a incastrarlo a Venezia.


Sì, certo, la protagonista, come i suoi amici, sono tutti così francesi nello stile, nel trucco, nel modo di porsi che non possono che far sospirare.
Sì, la protagonista è tormentata, fatica a superare la morte della sorella maggiore e nel giorno del suo compleanno in cui si ritrova a superarla in età e che la madre si ostina a festeggiare invitando parenti, Marion decide di uscire.
Di cercare di divertirsi, incontrando le amiche della sorella, facendosi trascinare in feste e in vizi, e infine, incontrando Alex, che la sfida e che la salva, che l'aiuta a confessare i suoi dolori, che passano per attacchi di panico che un'infermiera dal volto di Maya Sansa cerca di capire e un abbraccio che sancisce la nascita di un'amicizia.


Se la sceneggiatura condita di riflessioni filosofiche sulla vita e la morte non brilla come sperato, è la regia di Antoinette Boulat a spiccare, che si ispira a Harmony Korine o a Sam Levinson, facendosi artistica, stretta in 4:3, incorniciando Lou Lampros e il suo sguardo come dentro le fotografie che scatta.
Lei, poi, ha il fascino giusto ma non sempre la giusta bravura, quanto a Tom Mercier poteva essere fatto un casting migliore, ma parlano i gusti femminili.
Recuperato dopo anni, forse le aspettative erano più alte del dovuto, o forse riuscire ad essere originali, freschi e coinvolgenti in film così intimi, è cosa per pochi.

Voto: ☕☕½/5

Nessun commento:

Posta un commento