Mondo Serial
Una suora alla ricerca del Sacro Graal per sconfiggere l'Intelligenza Artificiale.
Gesù Cristo come amante che lavora in un chiosco.
Non bastasse, una banda di motociclisti che le dà una mano, tra cui il suo ex, una madre ingombrante ex assistente di quel mago del marito scomparso nel nulla in un trucco riuscito anche troppo bene, spot televisivi all'avanguardia, sfide da vincere grazie a un paio di scarpe magico, una balena in cui infilarsi e da cui riuscire ad uscire e...
Cos'è tutto questo?
Semplicemente una delle serie più folli dello scorso anno.
E com'è che se n'è parlato così poco, di Mrs. Davis?
Forse proprio perché è cosi folle.
Pensare che dietro c'è la firma di Damon Lindelof uno che in Lost, Leftovers e Watchmen ci ha mostrato come riuscire a tenere le briglie a trame originali.
Anche qui, ci riesce.
Alzando il tiro dell'ironia grazie alla collaborazione con Tara Hernandez, non prendendo sul serio i suoi personaggi che sembrano usciti da un B-movie, e riflettendo ovviamente sulla società di oggi.
In perenne ricerca di un mito da venerare, di modi per non pensare con la propria testa, di scovare cospirazioni varie.
E poi, ovviamente, si parla di Intelligenza Artificiale, e niente farà più ridere di scoprire com'è che Mrs. Davis, o Madonna in Italia, è nata, con le sue prove da superare, le ali a cui ambire, i consigli che dà.
Non si prendono sul serio nemmeno gli attori coinvolti, a partire da Betty Gilpin (con Lindelof anche nel trumpiano The Hunt) suora bellissima, con una fede autentica che diventa carnale davanti a un Gesù che è il suo sposo, condiviso, ma soprattutto capace di difendersi, scappare e farsi valere contro chi la insegue e la vuole ostacolare nella sua missione contro Mrs. Davis. Ne lo fa Jake McDorman con i suoi baffoni a manubrio, o Elizabeth Marvel con le sue tesi folli o David Arquette mago egocentrico.
Insomma, Mrs. Davis è una serie TV difficile da spiegare e difficile da incasellare, in cui è meglio sapere poco e godersi la sorpresa di rivelazioni e progressi che la rendono così unica da non farsi ancora trovare in Italia con facilità.
Che di plot twist, siete avvertiti, ce ne sono tantissimi.
E pensare che i titoli degli episodi li ha dati proprio una AI...
Uno come Lindelof si meritava sicuramente una luce migliore, ma il fatto che il successo iniziale (e relativa caduta, visto il fandom in rivolta di Lost) non abbia esaurito la sua vena creativa e che anzi, dopo l'1% della popolazione scomparsa e dopo un sequel rischioso abbia alzato il tiro coinvolgendo il Vaticano e girando per il mondo sbeffeggiandolo, beh, è una buona novella.
Voto: ☕☕☕☕/5
Ah ecco che fine aveva fatto "Cioccolatino" Lindelof! Lui va preso sempre con le pinze, però Betty Gilpin potrebbe concinvermi, ottima dritta e che bellezza essere finalmente tornato a poter commentare da queste parti, mi era mancato tutto questo! ;-) Cheers
RispondiEliminaBentornato! E non potevi scegliere serie Tv più folle e poco "girata" sull'internet.
EliminaNon il miglior Lindelof ma sicuramente il più divertente e il più capace di giocare con la storia e le storie. Prima o poi qualcuno la metterà in catalogo.
Peccato che in Italia non ci sia ancora traccia di questa serie. Spero che a breve la situazione cambi, o qualche anima pia si decida almeno a far circolare i sub ita sul web :)
RispondiEliminaDevi passare al alto oscuro dei sub eng, c'è meno pigrizia. Essendo Peacock dovrebbe finire prima o poi su qualche piattaforma nostrana, no?
EliminaNon un grande fan di Lindelof, ma The Hunt mi aveva divertito, e questa serie sembra completamente folle! X--D
RispondiEliminaSiamo su quella follia, ma con l'acceleratore anche più su di giri. Meno politica, più religione :)
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