Andiamo al Cinema
Uno studio del personaggio che diventa più interessante del personaggio stesso.
Un film che diventa un modo per analizzare scelte, decisioni, vite intere.
Come per Estranei, nonostante il tanto parlarne, nonostante la critica divisa, entusiasta e divertita, la categorizzazione come commedia ai Golden Globe (che a posteriori trovo discutibile), sono entrata in May December senza sapere nulla.
Senza sapere che si tratta della storia di un'attrice chiamata a studiare il suo prossimo personaggio, basato su una storia vera che tanto ha fatto discutere il paesino di provincia in cui la famiglia Atherton-Yoo abita, senza sapere che l'attrice avrebbe indagato, curiosato e a suo modo giudicato, portando anche noi a fare lo stesso.
Gracie che a 36 anni ha deciso di buttare in aria un matrimonio, una famiglia, per amore.
L'amore in questione ha appena 13 anni.
Tredici anni.
Ma questo non la ferma, non la fa pensare, giustifica tutto, dice di essere stata sedotta lei per prima, lascia la famiglia, sconta la sua pena in prigione, ci fa una figlia, nel mentre, lo sposa appena esce e ha altri due gemelli.
Elizabeth la conosce che ancora stanno insieme, a quel ragazzino che anche se adulto non sembra così cresciuto, mentre Joe cerca di mostrarsi madre, moglie, ex moglie, casalinga perfetta.
Le crepe, già si vedono.
Non deve scavare così a fondo Elizabeth per notare le manipolazioni, le debolezze e le cicatrici di una famiglia attaccata e in bilico, che rischia di crollare ora che nuove luci delle ribalta vengono puntate addosso.
Ma Elizabeth non è da meno.
Seduce e giudica, chiede di più e indaga, il suo calarsi nei panni di Gracie diventa un modo per trasformarsi, in abiti, in modi, in scelte pure.
Sembra di stare dentro un thriller, anche se la componente tesa non c'è.
Sembra di stare dentro una commedia nera, dove l'umorismo è stridente, le situazioni imbarazzanti.
Sembra di stare dentro un film nel film nel film, con i richiami al vero caso di Mary Kay Letourneau e Vili Fualaau da vecchie VHS e foto di posa.
È di certo un film che intriga, che si regge sulle prove degli attori proprio perché sempre chiamati a studiare la loro parte, a mostrare che la stanno studiando, a portare una maschera.
Così tra una Julianne Moore manipolatrice e una Natalie Portman seducente, riesce ad emergere un Charles Melton dimesso e imbarazzato, ancora bambino anche se padre di famiglia.
Vederlo prendere coscienza di quanto ha perso, di quanto sta vivendo, aumenta il grado di tensione che non abbandona mai. Mentre le accuse volano, la disillusione si spezza.
È una storia al limite, vera e ricamata, di cui però si cercano di analizzare le scelte e le situazioni, in un film psicologico dove però i toni restano strani, dove il dito si punta ma nessuno si salva.
Girato in velocità, appena 23 giorni, riesce a centrare il punto e farsi intrigante.
Todd Haynes cura gli attori, più del resto, con una colonna sonora di contrappunto che fa pensare alla Hollywood di un tempo, dove gli occhi erano tutti per gli attori e la loro trasformazione.
Voto: ☕☕☕½/5
Sarà colpa mia, ma io ancora non ho capito qual è il punto di questo film, che come dici è un po' thriller e un po' commedia nera e un po' film nel film nel film, e io aggiungo che è un po' tutto e un po' niente.
RispondiEliminaMi sa che non l'hanno capito nemmeno le persone coinvolte nella realizzazione, visto che gli attori pensavano di girare un dramma, mentre i produttori ai Golden Globe l'hanno fatto gareggiare come commedia :)
Forse non c'è, o forse è un film che parla di film, di ossessioni e mostra anche la costruzione dei personaggi in un grigio a cui non siamo più abituati. Non so se voleva avere un punto, però mi ha affascinato al punto da convincermi, come fossimo dentro alla vecchia Hollywood.
EliminaAdorato. Non l'ho afferrato, non del tutto, ma è di una glacialità conturbante. Melton eccezionale.
RispondiEliminaLe due attrici distraggono, ma che lui riesca a tenergli testa è gran cosa!
EliminaAdorato anch'io, almeno noi :)
Questa volta sto col cannibale. Anche se gli attori sono tutti bravissimi.
RispondiEliminaForse mi ha aiutato entrarci a scatola chiusa? Credevo la Portman una parente di Julianne, e non mi aspettavo niente della vicenda scabrosa passata, del film in preparazione. Insomma, scoprirlo passo passo forse mi ha aiutata.
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