Pagine

30 aprile 2024

Baby Reindeer

Mondo Serial

È la nuova serie del momento di Netflix e io già drizzavo le antenne.
Troppe le scottature, troppo distante ormai dall'algoritmo di Netflix.
Ma questa volta, per una volta, è stato il pubblico ad aggirarlo l'algoritmo.
Arrivata sulla piattaforma con poca pubblicità, quasi in sordina, per i temi che tratta, per come li tratta e probabilmente anche per la brevità dei suoi episodi, Baby Reindeer ha iniziato a fare rumore, a farsi spazio fra gli altri titoli, a incuriosire chi l'ha trovata nella top 10 delle serie più viste, riuscendo ad arrivare al numero 1.
La critica entusiasta, un pubblico intrigato, hanno fatto il resto.
E così, alla serie del momento ho ceduto.


Non è certo una commedia romantica Baby Reindeer.
Anzi.
È probabilmente il suo opposto.
Anche se l'inizio che vede un aspirante comico consolare e conquistare l'attenzione di una triste donna al bar potrebbe farlo pensare. Farla ridere, sentire la sua risata e farsi coprire dai suoi complimenti diventa un'ossessione anche per lui, come lo è per lei star in quel bar, seguirlo fino a casa, spiare i suoi profili social e quelli dei suoi amici, in uno strano gioco che presto mostra le sue carte.
Se Martha è una donna con chiari problemi mentali, che ha stalkerato e inizia a stalkerare Donny in maniera sempre più ossessiva, Donny ha delle ferite e una solitudine e un'insicurezza di fondo che lo portano a essere una vittima diversa dai soliti cliché, come se le vittime, poi, fossero tutte uguali.
Non è facile mettere etichette o dare definizioni, non c'è un buono e non c'è una cattiva. Ci sono tutte le sfumature di chi è stato ferito, di chi preferisce essere ferito, di chi non sa come non farsi ferire. 
O semplicemente, farsi aiutare.


Richard Gadd prende la sua storia e la rende un monologo prima e una serie poi che vive di queste sfumature, di quei grigi e quelle ombre che non sempre il pubblico di oggi sembra apprezzare.
E il fatto che il pubblico di Netflix abbia iniziato una caccia alle streghe per trovare la vera Martha e il vero Darrien lo dimostra.
Perché c'è più di una stalker ossessiva dietro Martha, e c'è più di un modo predatorio in Darrien e soprattutto molte sfumature nell'essere vittima e carnefice di se stesso in Richard, che si riappropria della sua storia, della sua voce e parlando apertamente delle sue ferite, delle sue scelte e anche della sua sessualità, sembra finalmente respirare.
Jessica Gunning ruba la scena nel modo fragile e umano che ha di mostrare una persona ossessiva, e con la brevità dei suoi episodi Baby Reindeer riesce ad essere asciutta ma essenziale, rispettosa e approfondita nei meccanismi che uniscono queste vittime.


La serie del momento è una serie diversa dal solito, tra crime senza voler cercare un colpevole e comico senza che ci sia davvero qualcosa di cui ridere, è un piccolo caso che fa pensare, che fa discutere, che è più di una serie del momento di cui smettere di parlare fra una settimana appena.
Anche solo per questo, merita approfondimenti, la nostra attenzione.

Voto: ☕☕/5

9 commenti:

  1. Per me splendida. La chiusa circolare resterà una delle cose più spietate e intelligenti e puntuali di quest'anno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Colpisce e colpisce forte, non si fa divorare e anche questo richiedere tempo per essere processata è il suo bello.

      Elimina
  2. Divorata e apprezzata di morso in morso. Accessibile e non scontata, in grado di arrivare a tutti ponendo anche punti di vista scomodi. Meno algoritmo, più testa. Spero sia di lezione alla piattaforma.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ... a meno che non si creino cloni, visto lo spirito true crime che molti spettatori ci hanno visto improvvisandosi detective.

      Elimina
  3. Ho scritto il post due giorni fa, ora è in rampa di lancio, ma già dal titolo parlo di schiaffi in faccia all'algoritmo (storia vera). Da un pezzo non avevo voglia id vedere il prossimo episodio di una serie come accaduto con questa, mi è piaciuta davvero molto. Cheers!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io mi sono presa più tempo del necessario perché trovavo difficile capire lui, non empatizzare con lei. Per fortuna, anche la serie si prende il suo tempo per cercare di mostrare tutte le sfumature.

      Elimina
  4. Sono al quarto episodio (finito) e la voce narrante mi ha un po' stancato, però le riconosco del merito a questa serie... Vediamo come finisce! :--)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sono presa il mio tempo infatti, per processare episodio dopo episodio e farli respirare. Si fatica a capire il protagonista, ma questo suo mettersi a nudo è uno dei valori della serie.

      Elimina
  5. Gli inglesi in questo dovrebbero fare scuola, e chissà che non lo capisca anche Netflix che sarà alla ricerca della prossima serie del momento imprevista.

    RispondiElimina