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25 giugno 2024

L'Arte della Gioia

Mondo Serial - Al Cinema

Modesta, un nome umile per una bambina selvaggia e curiosa, libera e sfrontata nel rapporto con la madre, con la sorella affetta da disabilità e con il sesso, soprattutto, che scopre spiando gli amici, che le cambia la vita in un rapporto incestuoso con il padre.

Modesta, un nome umile per una novizia, accolta bambina, orfana e non più pura, in un convento che la cresce e l'addomestica, anche se sotto la protezione di una madre superiora non certo libera dalle tentazioni, la sua sessualità continua a essere richiamata.

Modesta, un nome troppo umile, volgare quasi, per una donna che deve vivere in un palazzo ai servizi di una principessa. Madre di quella Madre Superiora che ha messo Modesta nel suo testamento, dandole la possibilità di uscire dal convento, di non prendere i voti, e di capire com'è, la vita, fuori.

Modesta diventa Maudit, maledetta come i poeti francesi, capace di sedurre e manipolare, di mettersi al servizio e di dare ordini, facendo del sesso un'arma con cui prendere e dare gioia. Padre e figlia, madre e figlio, servitù, Modesta seduce e apprende, invischiandosi in una famiglia che si nasconde e nasconde le sue menomazioni, mentre là fuori la guerra inizia e finisce, ma mai per loro, circondati dai fantasmi e dalla morte che bussa anche alla loro porta in una pandemia che non fa distinzioni di ceto.


In quelli che saranno 6 episodi, la Storia si accompagna alla storia di Modesta, che da bambina selvatica diventa principessa senza scrupoli, che ha paura anche della sua ombra ma non si fa problemi a godere e uccidere pur di avanzare.
È solo la prima parte raccontata da Goliarda Sapienza nel suo romanzo maledetto, l'unica pubblicata in vita, il resto scritto a mano tra il 1967 e 1976 viene pubblicato solo postumo a spese del marito per poi trovare fortuna da Einaudi nel 2008.
Una donna libera e sfrontata, che trova in Valeria Golino il suo nuovo factotum.
Insieme, ci portano in una Sicilia arcaica, fatta di terra e di sudore, di sesso soprattutto, in una storia femminista ante litteram, dove una donna, povera e orfana è la protagonista ipnotica.


Lo è ancor più nella serie TV grazie a una Tecla Insolia immensa: voce, corpo, sguardi in macchina e portamento sottolineano una crescita che passa proprio attraverso il suo corpo e la sua voce, narrante e spietata.
Valeria Golino accresce il fascino di una storia fatta di seduzione e bellezza, si muove fra catapecchie bucoliche, conventi austeri e palazzi barocchi illuminandoli. Muove la macchina da presa in modo splendido, fra corpi, abiti, stucchi e dipinti, giardini in fiore e campagne in una ricostruzione di una Sicilia che fu. 
E ritrae le sue donne, diverse e in sofferenza.

Affida all'amica Valeria Bruni Tedeschi il ruolo perfetto di una principessa cinica che non vuole annoiarsi, non vuole vedere, non scende a compromessi, a Jasmine Trinca quello di una suora punita perché donna facendone un ritratto più profondo di un cliché classico dei film erotici, a Guido Caprino quello del seduttore dalle poche parole ma dal giudizio morale bilanciato, a Alma Noce quello di una ereditiera senza interessi o senso del dovere.
È Modesta a tenere in scacco questi personaggi, e altri ancora, domestici e autisti, novizie come lei e contadine al suo servizio, a muoverli come un'esperta burattinaia e a disfarsene a piacere.
Cercando di farsi giudice e giustizia in un mondo in cui le donne non hanno potere se non hanno un titolo, un nome.


Modesta è un personaggio machiavellico, che sfida le convenzioni e che anticipa i tempi e che forse solo oggi trova un pubblico più preparato alla sua personalità, alle sue scelte, ai suoi orientamenti. Morbosi e ossessivi, spregiudicati e liberi.
Troppo per l'inizio del '900 dell'ambientazione, ancor più per gli anni '70 delle rivoluzioni.
Presentata a Cannes e prevista su Sky per il 2025, vale la pena goderne in sala.
Certo, divisa in due parti da circa 160 minuti l'una, risulta un appuntamento non facile da organizzare, ma si resta rapiti da tanta bellezza, da tanta bravura.
Con la prima a usare flashback chiarificatori e la seconda ad accelerare il passo solo sul finale, con richiami non così nascosti alla più recente pandemia e un'ascesa al potere che dimentica il sesso.


Una storia che diventa un'epopea tutta chiusa dentro a case e palazzi e che finisce lì, nel mare che non è più solo dentro gli occhi degli altri.
Goliarda Sapienza, nel suo romanzo, è andata avanti raccontando altri amori, altre imprese e altra Italia della sua eroina.
La speranza è che Valeria Golino faccia lo stesso.
Il materiale c'è, il talento pure.

Voto: ☕☕½/5

4 commenti:

  1. Colpo di fulmine. Una grande prova alla regia di Golino, una grandissima Insolia. Sto leggendo il romanzo, ma è troppo lungo, perde il suo appeal strada facendo purtroppo.

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    1. Non ero pronta a tutta questa bellezza, a questa fame.
      Ho leggiucchiato la trama completa del romanzo ed effettivamente si va avanti parecchio, quasi troppo aggiungendo personaggi e amori... La storia c'è, vediamo se Golino ce la migliora su schermo.

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  2. La curiosità è sempre più alta. Aspetto che arrivi sul piccolo schermo...

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    1. Diciamo che dividerlo in due parti da 2ore e mezza l'una non è stato ottimale per le sale, ma felice di averne goduto su piccolo schermo. Funziona come film, ma diviso a episodi respirerà di più. Prevedo una nuova cotta nel 2025 :)

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