Mondo Serial
Sono andata a rileggermi e quasi non mi riconoscevo.
Mi era piaciuta così tanto, alla fine, la prima stagione di questo spin-off?
Passati quasi 2 anni mi ricordo solo la noia, un episodio notevole su un personaggio che sembrava marginale come un re moribondo che si faceva ben volere e... poco altro.
Ma davvero poco, tanto che i nomi chi se li era segnati? Le facce e le parentele com'erano?
Colpa della mie memoria, certo, ma anche colpa di un recasting non proprio a segno (madri che sembrano più giovani dei figli, zii che a differenza del fratello non cambiano di una virgola) e del solito George R.R. Martin che nella casata Targaryen si è lasciato andare a vocali e dittonghi che non si imprimono.
Il mio entusiasmo era dato dalla cara vecchia formula di GoT: un episodio moscio, lento, sonnolento, ma poi nei 5 minuti finali ti metto i draghi, ti metto un colpo di scena, ti metto una battaglia e vedi come ti fomenti!
Formula che si ripete stancamente anche qui, con il budget che se ne va in una CGI non sempre degna dei soldi spesi, e in draghi che acquistano centralità ma che si tengono bene in ombra, per evitare spese folli.
Draghi ce ne sono, e c'è pure la fantomatica danza dei draghi in quello che resta l'unico episodio degno di nota (The Red Dragon and the Gold, 2x04) di una stagione che è ancora di passaggio.
E la sostanza, dov'è?
Se per The Bear, serie diversa sotto ogni punto di vista, l'antipasto era stato goloso, il primo piatto ancor di più e l'intermezzo è rimasto notevole, qui abbiamo avuto una lunga premessa e ora un'ulteriore antipasto che proprio nel finale dell'ottavo episodio si prende gioco dei suoi spettatori regalando un trailer per la terza stagione che arriverà fra due anni.
E quindi?
Quindi quel che succede sono le solite invidie tra fratelli al trono, i soliti lavori machiavellici di alleanze, tradimenti e patti da sugellare e le due protagoniste che si rimpallano imboscate impreviste e tentativi di non iniziarla, questa guerra.
In mezzo sempre i civili, che finiscono bruciati, i soldati, che finiscono bruciati, i figli, che finiscono bruciati o a anelare il potere per loro.
La carne al fuoco, in questa stagione, c'era. Con due draghi a cui trovare padrone, con un sacrificio che si rimpiange (perché di teste pensanti in tre famiglie ce ne sono davvero poche, e Rhaenys era la migliore) e molte, molte lungaggini.
In quanto hanno alzato gli occhi al cielo per l'ennesimo sogno/visione di un Daemon che in questa stagione non è degno del suo nome?
In quanti hanno sperato in una morte violentissima per Criston Cole?
In quanti si sono chiesti com'è che il popolino di marron vestito prendesse finalmente parte alle varie storyline?
Tutti, immagino, in una conduzione della stagione non al meglio, il budget che se ne va per i draghi a cui sono affidati i contentini, senza dimenticare il fanservice che rappresentano volti vecchi e ancora più vecchi che tornano per qualche istante.
L'entusiasmo della prima stagione è decisamente affievolito, non fosse che perché se in GoT il leitmotiv era "L'inverno sta arrivando" per poi arrivare nel peggiore dei modi, qui "La guerra sta arrivando" sembra avere lo stesso destino: rimandata, tenuta a bada da piccole battaglie, mentre le pedine si schierano nei loro campi e noi spettatori abbocchiamo all'amo di HBO e aspettiamo ancora.
Peccato che la storia sia meno interessante, gli intrecci meno arditi e soprattutto i personaggi non abbiano la stessa profondità della serie madre o di una serie qualunque.
Non aiutano gli attori, da Olivia Cooke a Emma D'Arcy passando per i loro figli (più adulti di loro) che recitano tra faccette e movenze senza la dignità necessaria ai loro ruoli o alla loro epoca.
Verrebbe da chiamarli attori-cani, ma sarebbe un'offesa all'inaspettato eroe di questa stagione:
Nel 2026 so già che ci sarò anche solo per capire se la fiducia riposta in questo spin-off era degna del mio tempo, e forse abbassando ancor più le aspettative saprà sorprendermi.
Ma se dopo due stagioni ancora non conosco i nomi dei personaggi e li chiamo come fa il Dr. Manhattan nei suoi mitici Riassuntoni™, qualcosa vorrà dire.
Voto: ☕☕½/5
Ancora mi chiedo perché continuo a guardarla...
RispondiEliminaForse perché è considerata una serie "evento", giusto per la sua parentela con Game of Thrones, e quindi vale pur sempre la pena criticarla :)