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6 dicembre 2024

The First Slam Dunk

Andiamo al Cinema su PrimeVideo

L'appassionato di anime in casa è il giovine.
Anche l'appassionato di basket in casa è il giovine.
Com'è allora che sono finita a vedere Slam Dunk il film?
Io che di basket non ho mai capito le regole, nonostante l'entusiasmo provocato da The Last Dance, io che Slam Dunk neanche lo avevo mai visto, anzi, non capivo le amiche che nella sera dell'Anime Night di MTV non uscivano, non capivo come potevano apprezzare questi cartoni così chiassosi, tra ladri, scambi di sesso e di forma, musica punk e... basket, appunto.
Sapevo solo che il rosso Hanamichi Sakuragi era molto rompiscatole ma che aveva talento.
L'incitamento di coach Cassidy (il suo post unisce la testa al cuore e risponderà a tutte le domande storiche/tecniche del caso, garantito!) mi ha spinto al recupero di quelli che per molti è stato il miglior film dello scorso anno, e sapendo che non serviva chissà quale pre-conoscenza sull'anime e la storia della Shōhoku in sé, mi sono buttata.


Mi fermo solo a dire che ci sono voluti anni perché il creatore di Slam Dunk (il manga) Takehiko Inoue prendesse la decisione di lasciare la carta per darsi al cinema.
E ci sono voluti 4 lunghi anni per produrre il film la cui cura certosina è notevole. 
E se proprio dobbiamo stare a dare i numeri, diciamo che il film in Giappone è stato per quasi un anno in sala con 10 milioni di biglietti venduti, campione d'incassi, record su record che però l'Academy mica ha raccolto.
Siamo sempre i soliti, noi occidentali.


Ma alla fine, se c'è l'amore per l'animazione e per il cinema si capisce subito che si è davanti a un grande film.
Un film che cambia tecnica e cambia regia, che immerge nel gioco così come nel passato doloroso di Ryota Miyagi, giocatore nella serie piuttosto anonimo -parole del giovine- che qui diventa protagonista. 
Un lutto, di quelli terribili, un andare avanti inseguendo le orme di un fratello che non c'è più che mette le distanze con una madre che fatica a convivere con il ricordo, e la voglia di emergere, anche a suon di botte, di dimenticare quel dolore picchiandosi un po', alzando la cresta, facendo fatica a fare squadra.
Si svolge tutto nel giro di una partita, una partita importante come quella tra Shōhoku contro l’imbattuto San’nō, la cenerentola e la prima della classe, come da copione, in cui tutti i fantasmi di Miyagi si presentano, in cui la sua storia si inframezza ad azioni di gioco, riprese, cadute, sacrifici e tanto, tanto pathos.
C'è insomma tutto l'amore per il basket, con le mosse e gli allenamenti, gli schemi e le posizioni a imprimersi anche a chi -ehm- poco ci è affine, e c'è tutto l'amore per il cinema nel cercare soluzioni di regia portentose fuori e dentro il campo. 


Da perderci la testa. 
Che non lo so se è Spider- Man ad aver alzato l'asticella o se i registi di tutto il mondo hanno capito che la sperimentazione e la contaminazione gioca a loro favore, ma questo tripudio di diversità non può che far gioire.
Poi c'è l'animazione in sé, i disegni in sé così diversi dall'anime originale, più seriosi e precisi, che inizialmente vedevano poco convinto proprio il giovine, proprio lui, l'appassionato, che preferisce uno stile più fluido, colori più accesi. Ma messe da parte le rimostranze, tra le lacrime di commozione, si è convinto pure lui.
Perché non c'è niente come lo sport a diventare una metafora perfetta nel cinema, non c'è niente come un silenzio, in campo, sugli spalti o in riva al mare, a significare tutto.
E nella crescita personale, nell'amicizia che fa squadra, nella voglia di vincere e di imporsi e di farsi valere, nel ritrovarsi, beh, ci si commuove.


Ci sono arrivata tardi, e ora il giovine spera di convincermi a finire finalmente Death Note, a vedere Nana, a seguire con lui le infinite gesta di One Piece.
Per ora, aspetto un altro filmone come questo, che in campo ci sono altri giocatori e se tutti possono essere approfonditi e ritratti così, in modo speciale, sarò in prima fila.

Voto: ☕☕☕☕½/5

2 commenti:

  1. Ero sicuro che lo avresti amato anche tu e il giovine. Oltre a tutto quello che ci hai trovato dentro e che hai ben riportato, ci sono dieci momenti motivazionali che lo hanno reso il film che vado a rivedermi quando le nubi nere ricominciano ad avvolgermi la testa. Per fortuna è finalmente disponibile in home video, almeno posso smetterla di spenderci soldi per noleggiarlo e rivederlo ;-) Cheers

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  2. Io ero tra quelli che non se lo perdevano durante l'Anime Night di MTV :)
    Il film non mi aspettavo fosse così esaltante...

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