Pagine

27 ottobre 2025

La Casa 2

La Settimana di Halloween Evil Dead

Me l'ero ripromessa due anni fa, in occasione de La Notte Horror.
L'ho fatto in maniera più ufficiale quest'anno, che lo sapevo che avrei continuato a tentennare e a rimandare senza una scadenza ad alitarmi sul collo.
Eccoci qui, quindi, nella Settimana notoriamente dedicata ai brividi, a tornare a fare la conoscenza con Ash Williams e il mitico mondo di Evil Dead.
Tre film ufficiali, una serie TV di tre stagioni, due film che funzionano come reboot o stand-alone, a cui se ne andrà ad aggiungere un terzo il prossimo anno.
Per fortuna il seguito del 1987 va a rinfrescarmi la memoria e a seguire i passi già fatti nel 1981, in quel primo La Casa che mi aveva emozionato più per la storia della produzione che per il film in sé. Una produzione artigianale, quasi amatoriale, con amici che investono e che si prestano per ruoli e set, e un successo inimmaginabile che ha trovato in Stephen King la voce capace di convincere pubblico e distributori a dargli fiducia.
È sempre il Re a suggerire a Dino De Laurentis di dare fiducia a Sam Raimi e Scott Spiegel, facendone così il produttore di quello che doveva essere un seguito, ma che ha molto più l'aria di un reboot, solo con un budget decisamente lievitato.


Siamo sempre in quella baita fra i boschi, siamo sempre con Ash, che ci porta una donzella e che finisce incautamente per far pronunciare le fantomatiche parole del Necronomicon che risvegliano il Male e le sue varie entità distruggendo il suo weekend idilliaco, la baita stessa e di nuovo la sua vita.
Cosa cambia allora, rispetto all'originale?
Cambiano i toni, che si fanno molto più leggeri e che fanno di Ash Williams un eroe con molte macchie e molto umorismo, con l'epica scena in cui si amputa la mano e la sostituisce con una motosega a diventare cult e molto meno truce di quel che così può sembrare.
Ci si lascia andare, a improperi e morti e creature che sfidano Ash, che fanno la gioia del reparto effetti speciali chiamati a creare maschere costumi, trucchi e protesi in camuffare pure Ted Raimi mentre Bruce Campbell si lascia andare a gestualità e gag tipiche dello slapstick, a fare del film un film difficile da classificare tra horror slasher, commedia nera, parodia di se stessa.
Un problema? No di certo, anzi. Un modo per renderlo ancora più cult, con frasi e scene diventate tali per fan adoranti.


Ash non è solo in quella baita, però, perché dopo aver dovuto combattere la sua Linda ballerina al chiaror di luna, ci arriva la figlia del professor Raimond Knowby, ci arriva con due rednecks sacrificabili e con un fidanzato piacione che finisce presto sulla lista nera del male. 
Il bello, come sempre, è vedere come muoiono questi personaggi, l'inventiva di Sam Raimi e del reparto effetti speciali nel trucidarli, risvegliarli, e nel fare di quel male un qualcosa di temibile e divertente.
Di brividi, va da sé, ce ne sono pochi.
Ci sono scene d'azione e di combattimento coreografate e studiate, ma ci sono fin troppe urla, invece, con quelle continue e eccessive e a un volume spropositato rispetto al resto di Annie Knowby a risultare poco sostenibili e che un filo di mal di testa me l'hanno provocato.


Manca l'effetto sorpresa, quello sì, e non si capisce perché rifarlo un film che aveva avuto così tanto successo, rifarlo potendo spendere molto di più pur dovendo accantonare per tempi migliori l'ambientazione medievale che doveva essere il naturale seguito de La Casa e che qui si intravede sul finale come spiraglio per un terzo capitolo.
L'entusiasmo, per quel che mi riguarda, è dato più da Bruce Campbell che dal resto, più dal ritrovarmi di fronte a una saga tutta da scoprire che non per un seguito/reboot più divertito che riuscito.
Ho davanti una settimana in cui stare con il Male e con i suoi seguaci, sarà decisamente… groovy!

2 commenti:

  1. Il primo è uno dei miei cult personali, quando vidi questo rimasi un po' deluso, lo percepii come un remake fatto con una vera produzione danarosa che tolse il fascino artigianale dell'originale. Pessima l'idea di far vedere l'entità, secondo me, e se non ricordo male il sangue era tutto rosa o violetto per superare i visti di censura dell'epoca. :D

    RispondiElimina
  2. Problema pratico con cui Raimi ha dovuto combattere per tutta la saga (i cui diritti sono sparsi tra più case di produzione), non aveva più i diritti sul primo, quindi via a rifare tutto con più soldi e follia, il risultato? A distanza di anni "Evil Dead 2" è in grado di far sembrare immobile e noioso anche il film più ritmato, che a suo confronto sembra fermo, potrei rivederlo tutte le settimane senza stancarmi mai ;-) Cheers

    RispondiElimina