Quando uscì questo film nel non lontano 2005 la critica si sorprese. Woody Allen, il regista più prolifico di questi tempi, abbandona risate e commedie per stupirci con un film drammatico e impegnato. E la cosa più stupefacente è quanto questo cambiamento sia ben riuscito, confezionando un Match Point perfetto in cui i protagonisti, Scarlett Johansson e Jonathan Rhys-Meyers, sprizzano sensualità da ogni poro.
Centrato sul tema del ruolo della fortuna nella vita, il film racconta la scalata nella borghesia londinese di Chris, giovane ex promessa del tennis trasferitosi nella city per cercare nuove avventure. Durante le lezioni in un club prestigioso conosce il rampollo Tom e finisce per far innamorare di sé la sorella di lui. Ma l'amore non sembra mai così passionale e viscerale e infatti l'arrivo di Nola, bellissima americana in cerca di successo come attrice, farà vacillare tutto. La loro storia extraconiugale finirà però con l'incastrare Chris in una situazione irrisolvibile: rimanere nell'agio con la donna che non ama, o tentare un futuro incerto con quella che invece lo fa stare bene?
La soluzione sarà quasi imprevedibile: un omicidio perfetto, inscenando una rapina, dove solo la fortuna potrà gestire le sorti di ognuno dei protagonisti.
Un film in cui ogni dettaglio viene ben calibrato, con rimandi, sottolineati visivamente e sonoramente -alla Traviata, al Rigoletto e al Delitto e castigo di Dostoevskij- rendono questo primo dramma di Woody Allen una vera perla, capace di tenere con il fiato sospeso e di far riflettere: "Chi disse preferisco aver fortuna che talento percepì l'essenza della vita".