La delusione maggiore è però non essere riuscita a entrare in sala per Night Moves e rischiare grosso anche per l'ultima fatica di James Franco vista la velocità con cui i biglietti sono andati esauriti.
Nella speranza di svegliarsi per tempo domani per il recupero, ecco cosa è passato sugli schermi oggi:
The Canyons
Fin dal trailer si gridava allo scandalo, a film pornografico con una Lindsay Lohan senza regole. In realtà il film ricalca molto lo stile e i temi di American Psyco (e non a caso, visto che alla sceneggiatura c'è Bret Easton Ellis) parlando di un giovane rampante di Los Angeles, abituato ad avere tutto e che non conosce freno alla sua fame sessuale. Quando però scopre il tradimento della fidanzata con il futuro protagonista di un film in programma, le cose prenderanno una piega noir, con sangue al seguito.
Tecnicamente eccellente, con una fotografia molto '80's e delle musiche azzeccate, The Canyons pecca per una trama che sa di già visto e che non calca la mano quanto promesso (le bollenti scene di sesso tanto acclamate sono solo un paio) tranne per un finale in qualche modo a sorpresa.
James Deen e la Lohan, ovviamente, in parte.
Joe
Visto che si parla di film che sanno di già visto, anche Joe calza a pennello con questa definizione. La nuova pellicola di David Gordon Green (quello di Strafumati e Lo Spaventapassere tanto per intenderci) innalza sicuramente la sua filmografia raccontando un'America violenta e sporca, in una cittadina imprecisata dove ubriacarsi è all'ordine del giorno, ma per l'appunto, convince fino a lì.
Il Joe del titolo, interpretato in un sorprendentemente in forma (non fisica, però) Nicolas Cage, è un uomo a suo modo buono, che dà onesto lavoro in un impiego illegale e che prende a cuore il destino di Gary, giovane con la testa sulle spalle che cerca quotidianamente di aiutare madre e sorella vessate e allo sbando a causa di un padre alcolizzato e violento.
Il racconto non è però nulla di nuovo, con una popolazione alla deriva che ricorda quella di Killer Joe, e che anche all'apice della sua spietata brutalità sembra non avere fine.
Se mai il film arriverà nelle sale, vi prego, statene alla larga!
Un trip senza capo né coda, in cui non si capisce dove il regista voglia andare e cosa raccontare. La trama a prima vista riguarderebbe il dramma di una giovane che ha tentato il suicidio che incontra nell'amica della matrigna -una donna in crisi e fuga matrimoniale- qualcuno che la può aiutare. Ma tra scene di sesso improvvise, abuso di droghe, uso di fucili, festini in piscina e incubi a non finire di chi non bene si capisce, il film non prende una linea precisa e lascia confusi e in balia della noia.
Confusione anche a livello tecnico, causa uso continuo di macchina a mano, una fotografia che vorrebbe ispirarsi all'horror e montaggio a c***o che non salva nemmeno il finale, trito e ritrito nell'ultima scena.
Perchè sono andata a vederlo? Me lo chiedo anch'io.
Con il Fiato Sospeso
Mediometraggio prodotto dalla Jole film e diretto da Cristina Quadroglio che espone in modo semplice e diretto il caso di Emanuele, giovane laureando all'Università di Catania che a causa dell'incuria del laboratorio di analisi si ammalò e morì di cancro ai polmoni. La sua storia, e quella di altri giovani, è raccontata dalla voce di Michele Riondino e interpretata da Alba Rohrwacher che bucano lo schermo con l'intensità della loro voce.
Approfondendo i disagi e i problemi dell'Università italiana, il film lascia davvero con il fiato sospeso, merito anche delle bellissime musiche composte da Paolo Buonvino.
Il cortometraggio di Miguel Gomes lascia inizialmente interdetti.
Quello che si vede sono immagini di repertorio che spaziano dal Portogallo all'Italia, dalla Francia alla Germania.
Quello che si sente sono voci che leggono lettere indirizzate ai genitori, all'amata, alla figlia e al marito.
Il trucco viene svelato solo alla fine, con una stoccata piena di ironia, in cui si scopre che i testi inventati dagli autori sono affidati come atto indiretto di redenzione a Marcelo Caetano, Silvio Berlusconi, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel.
Geniale!